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Il mistero delle vere origini del Pointer


giovedì 11 maggio 2017
    

Fiano del Volturno Nel 2016 si sono registrati 2484 esemplari nel registro genealogico dell'Enci. Una cifra stabile da qualche anno e in calo rispetto agli oltre tremila soggetti di dieci anni fa. Il pointer si caratterizza per le sue forme simmetriche, per il suo aspetto fiero ed elegante ma soprattutto per la sua altissima attitudine alla caccia. E' il re delle prove su selvaggina naturale, soprattutto in montagna e in collina, ed il compagno ideale per i beccacciai.

"Le origini di questa razza conservano, ancora oggi, una buona parte del loro mistero. Secondo alcuni, si legge nella presentazione della razza che ne fa l'Enci, per rintracciarne la provenienza si potrebbe risalire al «cane che caccia in pianura lontano dagli uomini» di cui fa menzione Arrien nel II secolo. Tuttavia, dopo essere stato probabilmente selezionato in Italia, Francia o Spagna, esso è stato considerato inglese al 100% ed è servito a migliorare la maggior parte dei suoi "cugini" d'oltremanica".

Continua la nota dell'Enci: "riguardo alla collocazione precisa della prima selezione, cioè se la razza sia originariamente italiana, francese o iberica, le opinioni degli esperti sono ancora contrastanti. Come è naturale, alcuni specialisti italiani hanno fatto discendere una razza così stimata dal Bracco Italiano, mentre certi autori francesi hanno sostenuto che il Braque Français non sia estraneo al miglioramento del pointer; ma i più numerosi sono i sostenitori di un'origine spagnola. Questi autori sostengono che il bracco spagnolo sarebbe stato importato in Gran Bretagna tra il 1705 e il 1713 (data del trattato di Utrecht) da ufficiali e soldati inglesi reclutati al seguito del conte di Peterborough nella guerra di Successione spagnola, e che, a partire dal 1720, i cacciatori spagnoli si sarebbero impegnati nel miglioramento dei cani da ferma spagnoli.

Tuttavia, anche considerando che la selezione durò più di un secolo, si resta sbigottiti davanti al risultato finale: una trasformazione radicale; il Periguero Spagnolo (o Perdiguero de Burgos) è infatti il più grande e pesante dei bracchi continentali, con un corpo e una testa sviluppati, ricoperti da una pelle floscia, con un fiuto molto fino, ma assai lento e portato a lavorare nelle vicinanze del conduttore".

L'abilità - se non addirittura la genialità - degli allevatori inglesi è fuori discussione; ciò nonostante resta curiosa la scelta di prendere il cane più bonaccione e di maggior peso per costruire un galoppatore di razza, pur incrociandolo sapientemente con bloodhound, foxhound, levriero, e bull terrier o bulldog. Rimane certo, in ogni caso, che il pointer è stato chiamato per lungo tempo Old Spanish Pointer.

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3 commenti finora...

Re:Il mistero delle vere origini del Pointer

Probabilmente è qualcuno che gli rode, perchè questo sito è supergettonato e qualche altro, supersbandierato sui social, non lo ca...a nessuno.

da Trapatton 12/05/2017 15.03

Re:Il mistero delle vere origini del Pointer

Non è il primo commento di questo genere che rileviamo, per altro è la seconda volta che lo troviamo a commento di una notizia tratta da una fonte ufficiale, in questo caso le informazioni vengono dritte dritte dal sito dell'Enci. La preghiamo di segnalare in maniera circostanziata quali sarebbero le notizie "non vere" e le "stronzate". Lo può fare anche tramite email all'indirizzo [email protected]

da REDAZIONE BIGHUNTER MAGAZINE 12/05/2017 10.13

Re:Il mistero delle vere origini del Pointer

State divulgando un sacco di stronzate redazione fate confondere le idee ai cacciatori. Leggendo i vari blog ho trovato una marea di stronzate e notizie non vere

da Ing. rostazzo 11/05/2017 21.06