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Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!


giovedì 8 settembre 2011
    
Massimo ZaratinPubblichiamo di seguito un intervento di Massimo Zaratin, delegato veneto dell'Associazione Italiana per la Wilderness, che a nostro avviso mette a fuoco perfettamente le argomentazioni più che condivisibili di quanti hanno sentito una stonatura nelle recenti dichiarazioni provenienti dai vertici della federazione italiana della pesca sportiva sulla cosiddetta pratica del catch and realise, una forma di pesca basata sulla cattura di pesci a fini sportivi con successivo rilascio delle prede. Proprio l'assenza dell'atto predatorio vero e proprio sarebbe ad avviso di alcuni e dello stesso presidente della FIPSAS, elemento di maggior rispetto nei confronti della natura. Associandoci in toto a quanto sostenuto da Zaratin, non possiamo che rilevare che la nostra cultura, quella venatoria, che da sempre onora i propri gloriosi o esigui trofei a tavola e che esula dalla pura competizione fine a sé stessa e dalle prestazioni cronometrate e soppesate, è la stessa che muove la passione di migliaia di pescatori nel nostro paese: armonia con la natura, amore per le tradizioni e gusto per i sapori genuini.

Eccolo:


Affermazioni attuali e “moderne”, pesanti però, che entrano taglienti nella storia dell’uomo, incidono nelle sue attività secolari di sostentamento e fanno ben intendere come il progressivo distacco dell’uomo dalla natura abbia ormai inquinato anche chi dovrebbe farne parte in prima persona. E’ la lenta trasformazione dell’uomo predatore per bisogno in una figura ibrida che, tolto il bisogno, non sa riconoscere neppure più se stesso, si rinnega, crea surrogati anomali di quel che faceva per continuare a svolgere qualcosa che non è più quel qualcosa di un tempo in quanto mancante dell’ossatura principale che lo sosteneva. L’analisi riguarda le dichiarazioni sulla pesca dei giorni scorsi e la diatriba scatenata dai soliti animalisti. La frase è più o meno questa: “noi pescatori rispettiamo la natura, perchè le nostre prede non le uccidiamo ma, dopo averle pesate e fotografate, le liberiamo immediatamente”. Sui siti dedicati a questa forma di pesca, il “catch and release” o “no kill” per gli addetti ai lavori, si leggono argomentazioni etiche, morali ed ambientali a sostegno della stessa. Si legge, tra gli appassionati del “no kill”, che alla gioia della cattura, si aggiunge la gioia del rilascio. Queste dichiarazioni, oltre ad aver scatenato le ire degli animalisti che ne leggono solo uno sfruttamento animale per mero divertimento, hanno sollevato parecchie lamentele anche tra i pescatori tradizionali (la maggioranza). Non voglio pertanto ripetere le mille argomentazioni dette da questi ultimi, già sufficienti a demolire in un sol colpo le pretese di maggior eticità dei sostenitori di questa forma di pesca ma voglio soffermarmi unicamente sul soggetto della frase virgolettata riportata più su: “Noi pescatori”.

Pescatore è colui che esercita la pratica della pesca, attività come la caccia nata con l’uomo per motivi di sostentamento alimentare. La pesca, così come la caccia, prevede dei rituali ben precisi il cui scopo finale è la cattura di una preda, non per mero divertimento, ma per cibarsi di quella cosa che si è riusciti, con abilità, a prendere tra le mani. Non ha alcuna importanza se oggi quella stessa cosa la si può comperare al supermercato; il rituale assume il suo pieno significato se viene compiuto in ogni sua parte e la mancanza di una di queste componenti lo degrada e lo svilisce fino a renderlo un surrogato di un’attività incompleta il cui uomo che la pratica non sa più neppure comprenderne i motivi per i quali la svolge.
 
La pesca ovviamente non è solo cibo, non è neppure solo appagamento personale per aver dimostrato a se stessi le capacità di misurarsi con la natura, come non è neanche solo spassionato contatto con il territorio. La pesca è molto di più, è la risultanza di tutte queste componenti la cui alchimia, più è simile all’attrazione ancestrale che l’uomo aveva per essa, più il rituale diventerà appagante. Una canna di bambù, in un luogo solitario, una preda furba, la cattura, la soddisfazione di portarlo via da quel fiume che si sente un po’ nostro ed orgogliosi mostrare la preda catturata fino all’epilogo, cioè cibarsene ricordandosi i momenti e le fatiche spese, sono la Pesca. Una somma di risultanze che giustificano la nostra incapacità di esprimere in due parole il perché svolgiamo la pesca o la caccia. Chi, molto banalmente, spiega che pesca per il divertimento di catturare il pesce non sta esercitando quella nobile pratica che invece, nel vero pescatore, sa sviluppare dei sentimenti molto più profondi in quanto affondano le loro radici direttamente nella storia dell’uomo e del suo stesso essere.
 
L’appagamento nello svolgere queste due importanti attività per l’uomo, la caccia e la pesca, è quindi a mio avviso direttamente proporzionale alla nostra capacità di saperle svolgere nella maniera più simile possibile alle loro origini ed ai loro perché. Più ci allontaniamo da queste origini e più difficile sarà saper riconoscere intimamente, con il cuore, non a parole, i motivi sul perchè lo facciamo. Guardate signori, che perse queste semplici cose (a me piace definirlo il lato “spirituale” della caccia e della pesca), per sostituirle con qualcosa che le richiama solo lontanamente con l’immagine, attraverso l’appagamento di uno solo degli atti più su descritti, ci siamo persi; ci siamo giocati il cacciatore ed il pescatore, lasciando spazio allo sportivo che tiene di più alla sua bacheca di fotografie o a quella delle medaglie vinte nelle gare.
 
La vera competizione dev’essere invece con se stessi, quella che deve servire a farci riscoprire cosa significa sentirsi parte della natura. E’ l’”Io” pescatore che va ritrovato, non il “noi”! Metaforicamente, una canna di bambù, od un vecchio fucile subacqueo, e ritornare un po’ bambini, compiendo appieno quel rituale che si tramanda dalla notte dei tempi risultano essere gli ingredienti sufficienti ed essenziali per far rivivere la pesca, quella vera di sempre! Un gesto che dev’essere d’esempio per la nostra “strana” società quasi ad assumere il significato di un gesto di protesta utile a far comprendere ai nostri comuni detrattori che il mondo storto è il loro, non il nostro!
 

Massimo Zaratin

Delegato Regione Veneto
Associazione Ambientalista Wilderness Italia


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25 commenti finora...

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

oh sublime Zaratin, grazie per averci illuminati ancora una volta con la profonda saggezza delle tue riflessioni, con la raffinatezza del tuo pensiero, con le supreme verità che tu, fulgido esempio di intelligenza e sensibilità, fai conoscere a noi poveri comuni esseri squallidamente normodotati... dai parlaci ancora... facci raggiungere le più alte vette del pensiero... sii buono... dai che sto per godere... siiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!

da pescetto 11/09/2011 23.38

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

tag and release? ma che ti vuoi mangiare? pesci ai metalli pesanti? nemmeno buoni per concime.

da Fromboliere 11/09/2011 22.02

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

yes master!

da ennio! 09/09/2011 12.18

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

A MASSIMO ZARATIN non posso che fargli i miei piu" sentiti complimente per il suo bellissimo intervento.Bravo ai centrato nel segno tutte le componenti per cui una persona va a caccia o a pesca.O almeno cosi"fanno i veri cacciatori o pescatori

da IL FALCO NERO 08/09/2011 17.37

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

d'accordo con te Mario.

da Nato cacciatore 08/09/2011 15.23

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

pronte o non pronte possiamo già tutti impegnarci a sostenere associazioni ambientaliste come l'AIW. Col nostro sostegno potrebbero fare la differenza!

da mario 08/09/2011 14.11

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Perfettamente d'accordo. Ma l'animalismo si sconfigge solo con azioni politiche concrete: dobbiamo entrare a pieno titolo nelle battaglie ambientaliste. Contro il consumo di suolo, contro le grandi opere inutili, contro la proliferazione dei porti turistici, contro la cementificazione dei fiumi, contro la truffa dei certificati verdi che fanno proliferare i campi fotovoltaici e le centrali idroelettriche fregandosene se producono energia o no. Dobbiamo diventare ambientalisti politici..ma le AAVV sono pronte?

da Mino 08/09/2011 13.54

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

mi dispiace per il sig.Matteoli,ma io e i miei amici(molti)che si va a pesca insieme il pesce lo riportiamo a casa,tranne quello sotto misura,che noi abbiamo aumentato,no quelle ridicole per legge,e quelli in sovrannumero.

da max 60 08/09/2011 12.59

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Quando sento dire che tirar fuori dall'acqua un pesce per poi rilasciarlo mi viene il mal di pancia,perchè non dicono la pura verità chè quando si prende un pesce tra le mani alla nostra temperatura corporea che è di 37 gradi e loro talvolta sona a temperatura di 7-8 gradi si prendono una bella scottatura(per una volta può andare)ma se quello stupido pesce abbocca magari 3-4 volte pensate che sopravviverà? Quando i pesci si tirano fuori dall'acqua portateli a casa e cucinateli altrimenti lasciateli in pace

da martino 42 valtellina 08/09/2011 11.55

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

purtroppo adesso va di moda l animalismo, che e molto diverso dall ambientalismo, e le affermazioni del presidente fipsas, vanno verso questa nuova moda, per farsi amico il mondo animalaro eper non essere a sua volta attaccato, come il mondo della caccia, povero illuso , amici cacciatori e pescatori cambiate i vostri rappresentanti , sono loro il nostro male

da pernice 08/09/2011 11.15

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

CARO MASSIMO ZARATIN,HAI ESPRESSO MAGISTRALMENTE QUELLO CHE PENSANO TUTTI I PESCATORI E CACCIATORI DEGNI DI QUESTO NOME IN CUOR LORO,E' PROPRIO VERO QUANDO ANDIAMO A CACCIA ED A PESCA CI RIFUGIAMO IN UN MONDO TUTTO NOSTRO AVULSO DALLA REALTA' CHE CI CIRCONDA E CHE NON E' PIU' A MISURA D'UOMO ED IN QUESTO MONDO FANTASTICO CHE CI CREIAMO NELLA NOSTRA MENTE L'ISTINTO PREDATORIO E' DI UNA IMPORTANZA FONDAMENTALE PERCHE' L'UOMO IN QUEL MOMENTO RIPROVA LE STESSE SENSAZIONI POSITIVE CHE QUELLO CHE STA FACENDO SERVIRA'AL SOSTENTAMENTO DELLA FAMIGLIA COME FACEVANO I NOSTRI ANTENATI DELLE CAVERNE!SE TOGLIAMO QUESTO LA CACCIA E LA PESCA NON HANNO SENSO!

da mario 08/09/2011 9.10

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

jojo ha evidenziato il nocciolo della questione in modo esemplare e che pochi paiono aver recepito. Si tratta solo e soltanto di comprimere ancor più le già esigue libertà personali. Facciamo mente locale. Cosa si può ancora fare oggi che si poteva fare tranquillamente e magari senza PAGARE alcun balzello solo 30 anni fa??? Chi è oggi più preoccupato in questo Paese?? La gente per bene con degli hobby o delle passioni normali o chi, ad ogni livello, delinque in modo consapevole e "scientifico"??? Non si riesce o non si vuole combattere la vera criminalità ed allora si cerca di dare una immagine di legalità regolamentando in modo ultrarestrittivo le normali attività dei cittadini, in modo poi da poterli sanzionare, con pochi rischi e con la certezza che quelli, essendo perlappunto persone rispettose a priori, pagheranno e sconteranno. Per presto che sarà, il momento in cui ci sveglieremo sarà comunque troppo tardi... :-((

da Ezio 08/09/2011 8.09

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Son d'accordo anch'io con la tua valutazione... a pesca se ci vai è per catturare una preda.. sennò, se non vuoi uccidere l'animale, non ci vai proprio... così almeno non stressi il povero animale. Io sono andato la prima volta a pesca un mese fa con un un amico. Pensavo di annoiarmi, invece son stato il primo a voler tentare di acchiappare una carpa che abboccava e mangiava e che però non riuscivamo a prendere. Siamo stati fino alle 11 di sera, pescando con la luce della luna piena...Mi sono fatto il bagno cascando in una pozza, perchè avevo fatto un ponte di rami secchi tra alcuni alberi sommersi, per andare su un isolotto, graffiandomi gambe e braccia tra i rami.... ma anche la piccola disavventura rientrava nella una bella atmosfera che si era creata... anche se il lago era una diga: bello sarebbe pescare in ambienti intatti e davvero wilderness. Alla fine sono le sensazioni quelle che contano e l'atto predatorio è sublime se si svolge in un'atmosfera naturale e non artificiosa, come quella della pesca sportiva, magari in laghetti artificiali e superattrezzati...Poi il pesce nemmeno l'abbiamo preso, ma è stato il tentativo che mi ha coinvolto... e di sicuro il mio obiettivo sarebbe stato quello di catturarlo per cucinarlo. L'ideale sarebbe campeggiare lungo i torrenti, cucinando la preda sul campo (e senza accendere fuochi, magari con un fornello a gas da campeggio).. Consiglierò al mio amico qualche bel torrente integro e non è detto che mi faccia anch'o una bella canna (da pesca ovviamente...)

da Indio 07/09/2011 22.55

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Tiriamo l'acqua perchè la puzza di m…a ci soffoca. Cominciamo seriamente a pensare di cambiare le cose in questo paese. Lo dobbiamo ai milioni di ragazzi che sono morti nelle guerre per darci una libertà che ci stanno precludendo ogni giorno. Cacciamoli!

da jojo 07/09/2011 21.08

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

caro Massimo ti faccio i complimenti! hai centrato con semplicità ed efficacia l' essenza e lo spirito di questa pratica antica tanto quanto il naturale istinto predatorio dell' essere umano. di questi tempi, in questo mondo, coloro che conservano ed alimentano questa sensibilità rappresentano davvero i difensori di un corretto equilibrio tra l' uomo e la natura,i guardiani che si ergono in difesa di una frontiera continuamente minacciata. Se permetteremo ai nostri nemici di valicare questa frontiera lasceremo il campo ad una inevitabile sovversione dell' ordine naturale delle cose che porterà alla perdita di una parte importante della nostra identità e con essa della nostra umanità...

da Fauno 07/09/2011 20.52

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

permetteremo ai nostri nemici di valicare questa frontiera lasceremo il campo ad una inevitabile sovversione dell' ordine naturale delle cose che porterà alla perdita di una parte importante della nostra identità e con essa della nostra umanità...

da Fauno 07/09/2011 20.51

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Sono felice di ritrovarmi ancora una volta concorde con Massimo Zaratin,riporto quanto esposto sul blog che trattava per primo l'argomento.La mia risposta molto più sintetica non si discosta molto nel contenuto.C'è qualcosa di più grave che stranamente è stata trascurata,l'illustre professore non ha offeso solo i cacciatori ma in maniera più diretta tutti gli appassionati di pesca,tra loro annovero molti più capaci ed esperti di chi si bea dell'appartenenza alla Fipsas che coerentemente trascurano le tesi del proff. e si comportano come l'etica del predatore suggerisce.

da vittorio cavaliere-bari. 07/09/2011 19.07

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Noblesse oblige!!

da Nato cacciatore 07/09/2011 19.06

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Semplice, chiaro, razionale e fin ...alla Zaratin!! :-)

da Ezio 07/09/2011 18.31

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Perchè tutto abbia il giusto senso; il massimo onore che si concede ad una preda è mangiarla. Bravissimo Massimo.

da Silvano B. 07/09/2011 17.17

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

X Marco. Vai sul sito della Wilderness e lo scoprirai. 25 euro annui tra i meglio spesi ;-)

da Ezio 07/09/2011 17.01

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

bravo Massimo, come sempre di una chiarezza cristallina!

da max mazzoli 07/09/2011 17.00

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Io sono anni che vado a pescare e il no kill mi è sempre parso una belinata, io generalmente vado sulle trote selvatiche per la sfida che si crea con un pesce scaltro e non di facile cattura, poi per la particolare bellezza dei posti dove si deve andare a cercare queste rarità e non ultimo la qualità superiore di questi pesci rispetto alla quantità di quelli di semina, però con il proliferare di animali inutili come aironi ecc. queste regine delle trote sono sempre più difficili da trovare.

da Fede88. 07/09/2011 16.56

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

AMEN.. finalmente qualcuno parla bene...

da POLLO 07/09/2011 16.50

Re:Massimo Zaratin: NO-KILL … the fishing!

Come si deve fare se ci si volesse associare alla Wilderness Italia?

da Marco 07/09/2011 16.38