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Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno


martedì 31 maggio 2011
    
Che cosa ci faceva a quella sua bell’età seduto su un sasso a bordo macchia, rabbrividendo sotto il giaccone, con un fucile sulle ginocchia in tempo di pace? Il nuovo romanzo, Il respiro delle cose, di Bruno Modugno inizia proprio con una scena di caccia, un uomo seduto a bordo macchia aspetta. In quel momento detiene il massimo del potere. Può decidere della vita o della morte della creatura che gli si presenterà dinnanzi.

Bruno, cosa sta aspettando veramente Daniele, il protagonista del tuo ultimo romanzo?  Attende la sua Moby Dick, il suo mostro informe, il leviatano? Oppure sta semplicemente aspettando un buon pasto, della carne in setole e zoccoli?

Daniele sta vivendo la caccia come una metafora della vita. E’ una recita che va avanti da 60 anni. Lui cacciatore, aspetta la sua preda. Altre volte la cerca. Ne ha bisogno? No, quello è il suo ruolo, così come nella macchia, predatori e predati recitano il dramma il cui eterno copione è stato scritto dalla Natura, o se volete, dal Grande Architetto. E’ lì, seduto a bordo macchia, continuando una recita che porta avanti da 60 anni, e il  senso della vita e della morte – che poi è lo stesso sentimento -  gli viene incontro, lo travolge, gli entra nel profondo. Riflette, sogna. I ricordi di una vita a volte eroica, a volte avventurosa, a volte magnanima, a volte sciagurata prendono corpo e forma in quel crepuscolo estivo che è un po’ la metafora del suo personale crepuscolo.

Chi ti conosce da tempo sa della tua ormai ventennale polemica con la così detta letteratura venatoria. Re di macchia, finalista al premio Strega, è un libro che parla di caccia; Il respiro delle cose, anch’esso parla di caccia come del resto Moby Dick di Melville, perfino Tommasi di Lampedusa affida una delle migliori pagine del Gattopardo ad una scena di caccia per raccontarci la vita, i sentimenti e anche le preoccupazioni del principe di Salina. Ma certamente nessuno può immaginare di definirli libri di genere. In Italia, secondo te,  è possibile fare della letteratura con la elle maiuscola pur parlando anche di caccia?

E’ possibile, anche se in Italia non ci siamo riusciti del tutto. Abbiamo una buona novellistica macchiaiola, di tipo picaresco, che racconta piccole vicende di strapaese che fanno da contorno ad un’azione di caccia. Certo, accanto ai dilettanti che affollano i premi di narrativa venatoria abbiamo Barisoni, Fucini, Paolieri, Niccolini. Tutti bozzettisti di ottimo livello. E oggi abbiamo avuto Rigoni Stern e Pieroni. La loro narrativa però è episodica e raramente trascende dal dato vissuto, dalla tentazione di raccontare storie e personaggi. Abbiamo , Celano, certo, Landolfi, Corona. Grande un breve romanzo di Erri De Luca, scrittore che non ama la caccia ma che della caccia al camoscio ha fatto la metafora della vita e della morte. Forse sono gli unici che, sottilmente metafisici, dimenticano subito il dato sensibile per inseguire metafore, sogni, paranoie. Sempre cominciando a parlare di caccia. Ma dove sono il nostro Turgheniev, il nostro Tolstoi? Dove andremmo a cercare un Wiechert , e perché no?, Hemingway, o Melville, o Delibés, Gary? Cosa ci manca? Quando cominciai a scrivere quel romanzo che poi sarebbe diventato Re di Macchia, Alberto Bevilacqua ne fu subito affascinato. “Questo – mi disse- è un  romanzo. Ma se non  vuoi che finisca sulle riviste di caccia, devi trasformarlo. Gli episodi che racconti sono storie di paese. Devi riscriverlo. Deve diventare una storia emblematica che deve riguardare tutti, cacciatori e non cacciatori. Non pensare a Fucini. Pensa alla Bibbia. E così Cencio diventò Davide.  Checca diventò Regina e tutti i personaggi assunsero ruoli, simboli  e caratteri della grande  vicenda umana. Fu così  che. grazie ad Alberto Bevilacqua, salvai l’anima. Con l’aiuto dei grandi classici tedeschi ai quali devo molto.
 
Hai voluto, come spesso ti è accaduto nella tua lunga e prestigiosa carriera, precorrere i tempi. Il respiro delle cose è uscito infatti in tutte le migliori librerie virtuali in versione elettronica, i così detti e-book. Stando ad una recentissima notizia ANSA dovresti avere ragione ancora una volte tu: nel mese di maggio infatti le vendite degli e-book hanno superato quelle dei libri cartacei. Ma cosa rispondi a tutti coloro i quali sono ancora legati alla materialità della carta ed a quelli che invece sostengono che scaricare un e-book sia una cosa complicata?

Non l’ho fatto apposta. E’ stato  l’Editore a volere così. E visto che la GeMS è il terzo gruppo editoriale italiano dopo Mondadori e Rizzoli,  ho subito accettato. Sanno quello che fanno, mi dissi. Anch’io amo il libro di carta, mi piace accarezzarlo, annusarlo, sfogliarlo, riporlo tra le letture più care. Ma non possiamo vivere attaccati alle nostre abitudini. Quando apparvero le prime automobili, lente puzzolenti e fracassone, tutti rimpiangevano gli eleganti equipaggi, con pariglie tirate a lucido, che la domenica percorrevano i viali delle ville urbane scarrozzando dame impellicciate e gentiluomini in cilindro. Lo stesso è accaduto all’apparizione della luce elettrica che tingeva le ombre di rosso, mentre gas e acetilene fugavano ombre e angosce con la loro luce bianca. Accadde lo stesso all’apparire della TV, dei computer e dei cellulari. Il progresso va avanti e se ne frega delle piccole o grandi sacche di resistenza legate ad abitudini profondamente  radicate e vecchi privilegi. L’equivalente del mio libro cartaceo costerebbe intorno ai 25 euro. Risparmiando sulla composizione, la stampa, la distribuzione e il libraio, lo sai a quanto viene messo in vendita nelle librerie virtuali? A meno di sei euro!

Infine un ultima domanda: Chi è veramente Daniele, il protagonista del romanzo, che cosa sta cercando tra i boschi, i nani, le vaccine dalle corna lunate, i fantasmi, i principi ed i ladri di tombe, i bracconieri, i cinghiali e le ninfe di una maremma che come una mamma a braccia aperte accoglie i suoi figli sperduti. Quanto Bruno c’è in Daniele e quando Daniele c’è in Bruno e in tutti noi che alla nostra età, qualunque essa sia, stiamo seduti a bordo macchia con un fucile tra le ginocchia in tempo di pace.

Daniele è un personaggio di fantasia, al quale ho affidato molte delle mie storie, personali e di famiglia. Che cosa cerca nella macchia? L’isola che non c’è.  Perché devo inventare fatti, eventi e circostanze quando ho a disposizione una tavola imbandita di pietanze varie e gustose delle quali servirmi? Uno scrittore dell’anima, come penso di essere io, deve frugarsi dentro per trovare storie, sentimenti e motivazioni. Solo lo scrittore di gialli o di fantascienza può inventare tutto di sana pianta. E non è nemmeno sempre così.

….

Chi è l’autore?

BRUNO MODUGNO 

Giornalista e scrittore, autore televisivo e regista, vive e lavora a Roma. Ha lavorato per undici anni nei quotidiani e rotocalchi, come cronista e poi inviato. Nel '64 ha cominciato a collaborare con la RAI-TV. E' stato autore e conduttore di  programmi culturali  e di grandi contenitori quotidiani di intrattenimento. Durante gli “anni di  piombo”, dal ’76 al ’79,  ha condotto il TG1 delle 13,30. Ha girato numerosi documentari dedicati alla ricerca etnologica, all'avventura, agli animali e all'ambiente. Ha scritto  soggetti e sceneggiature per il cinema e la TV e i testi di numerose canzoni. Insieme a Folco Quilici e Carlo Alberto Pinelli ha scritto il  film per la MGM  Il Dio sotto la Pelle, la cui sceneggiatura, pubblicata dalla Minerva Italica, gli ha valso il premio Bergamo. Ha scritto un libro  di racconti  (Roma by night),  saggi e alcuni romanzi. Con il suo primo romanzo, Re di Macchia (Rusconi Editore), è entrato nella cinquina del premio Strega ed ha vinto il premio Un Libro per l'Estate.  Da questo primo romanzo è stato tratto l'omonimo film, da lui stesso scritto e diretto (Filmstudio-Mediaset). Col suo secondo romanzo, Cento Scalini di Buio ( Rusconi editore), ha vinto il premio Vallombrosa. Col suo terzo romanzo, Cacciatore d'Ombre (Vallecchi), ha vinto i premi Città di Piombino e Cypraea. L’ultimo romanzo,  che conclude la quadrilogia maremmana è Ballata Saracena (Editoriale Olimpia). Ha scritto un libro di poesie, Sampietrino di Maggio, pubblicato nella collana Quaderni di piazza Navona, diretta da Elio Filippo Accrocca. E’ responsabile della Commissione Etica e Informazione  della Delegazione italiana del Conseil International de la Chasse et de la Conservation du Gibier. Per 20 anni è stato membro del comitato di direzione della rivista Diana. Ha fondato e diretto per quattro anni il mensile Caccia +. Dal ’97 al 2002  è stato direttore editoriale del Canale monotematico Seasons (bouquet Tele+).
Dal  2004 è direttore editoriale del Canale monotematico Caccia e Pesca (235-236 bouquet Sky). E’ stato il primo presidente dell’ultima nata tra le Federazione del CONI: la FIDASC (Federazione Italiana Discipline con Armi Sportive e da Caccia). Per il lavoro svolto e per i successi ottenuti sui campi di tiro internazionali è stato insignito dal Presidente della Repubblica,  su proposta del Presidente del Consiglio, dell’onorificenza di Commendatore  dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.


NB. So perfettamente che le interviste andrebbero condotte in maniera più formale, dando per esempio del Lei all’autore.  Per questo motivo chiedo scusa a tutti i lettori se al contrario ho utilizzato il solito tono di sincera amicizia che mi lega a Bruno Modugno, che è per me un vero maestro professionale ma soprattutto di vita.
 
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22 commenti finora...

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

non mi sembrava di avere offeso nessuno....fa lo stesso.... viva Vs. la democrazia

da alessio bitossi 07/06/2011 8.45

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

CARA LARA, IL SEGNO DELLA CROCE SI FA CON L'ACQUA SANTA, NON COL SANGUE DI ANIMALI IMBRATTANDO LE GUANCE. AVANTI COSI' CHE SI VA BENE. DOPO NON LAMENTIAMOCI. LA CACCIA HA BISOGNO BEN ALTRO. UN SALUTO E BUONE COSE.

da EVVIVA 04/06/2011 10.50

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

E' proprio un bell'esempio di Battesimo del cacciatore e Bruno ne ha tenuti a battesimo tanti! anche qualche cacciatrice! Non vedo cosa ci sia di cosi scandaloso in un segno della croce sul viso.... di un giovane UOMO. L'altro giorno ho visto un ragazzino entrare alle scuole medie 12/14 anni con la sigaretta accesa in bocca...quella invece è civiltà???

da Lara 03/06/2011 17.37

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Non mi ricordo più su quale rivista venatoria ho visto foto del Sig. BRUNO MODUGNO, eseguire dei riti su ragazzi spargendo a loro del sangue di cinghiale sulle guance. BELL'ESEMPIO DI MATURITA'VENATORIA. Poi non reclamiamo se abbiamo contro i CITTADINI.

da evviva 02/06/2011 17.24

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Già la caccia.........certe volte mi viene una sorta di sconforto nel leggere gli scontri fra noi, in questo e altri forum, e penso che bastiamo a farla scomparire, gli animalari sono superflui.

da Nato cacciatore 02/06/2011 15.16

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Ci saranno altre occasioni per Bruno per parlare di caccia al Femminile, è sempre stato disponibile con me e con altre cacciatrice oramai da anni... Non credo riuscirà mai ad accontentare tutti come non siamo riuscite noi al capetav...dove ci hanno contestato il fatto di essere in fiera..e non in una stanza separata...dove abbiamo letto delle relazioni...e non abbiamo fatto una tavola rotonda... quello che viene fatto..non viene mai apprezzato.... alle volte mi chiedo chi me lo fa fare.........??? ma poi mi rispondo...la caccia...!

da Lara 02/06/2011 12.28

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

E' una lunga confessione di un cacciatore immaginario. Se vi aspettate un racconto di caccia sarete delusi. E' molto di più. La caccia come occasione per indagare su se stesso, sulla vita e la morte. Dove la caccia non è genere letterario, ma occasione, luogo, topos di vera letteratura. Ve lo dice uno che se ne intende.

da Fancesco Saverio Niccolini 02/06/2011 9.00

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Purtroppo vengo richiamato in causa, credo a sproposito. Non mi pare, e se invece ne avessi dato l’impressione me ne scuso, di aver usato toni arroganti. Ho soltanto detto che quanto meno, e questo credo sia un dato incontrovertibile, alcuni post erano completamente fuori tema. L’intervista, lo ribadisco, vuole argomentare di qualcosa di diverso delle solite beghe di bottega. Ne siamo capaci? Bruno Modugno richiama dei grandi come Turgheniev, Tolstoi, Wiechert, Hemingway, Melville, eccetera e noi discutiamo se è giusto o sbagliato non aver ripreso, ripeto per venti secondi perché di quello si sarebbe trattato in una puntata su una fiera, alcune signore che parlavano da un palco. Giusto per la cronaca nato cacciatore io al capetav c’ero. Rimango in attesa di sapere cosa ne pensate del libro. Ciao a tutti

da Federico Cusimano 01/06/2011 18.32

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Sig.R Gigi Malerba, la ringrazio per la sua squisita e garbata analisi. Le sono veramente riconoscente per il suo intervento illuminato e illumnante.

da Nato cacciatore 01/06/2011 17.47

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Cara Valeria, tu noti un mio tono aspro per aver usato il temine arroganza? Comunque sia, credo che tu abbia notato che non ho inserito il tuo nome, perché ero quasi certo che tu fossi presente nell'occasione in oggetto, diciamola tutta, ero certo che a te non servissero quei link, per cui non ho inserito il tuo nome volutamente, lungi da me avere acredine nei confronti di altri cacciatori, ma potevano anche chiedere il motivo di quelle pacate rimostranze. Proprio ieri mi hai fatto i complmenti con molta sensibilità e dolcezza per un mio articolo dedicato ad un maestro, sono cambiato così repentinamente? Ti saluto con un deferente inchino in omaggio alla tua grazia femminile.

da Nato cacciatore 01/06/2011 17.44

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Qui, di arroganti, ce n'è uno solo: Nato ieri...Ogni fiera è come un gran vassoio. Ognuno sceglie quello che gli garba. Evidentemente quelle signore sul palco parlavano e non si capiva cosa dicevano. Cose belle, cose grosse, da sentire in un raccolto convegno, da leggere negli atti dello stesso e non in una fiera tra mozzarelle, pizza, fichi, cani e tanta confusione.

da Gigi Malerba 01/06/2011 17.33

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Io personalmente c'ero e non ho bisogno dei link per ricordare cosa è stato detto...ma il tono aspro, Nato cacciatore e la tua acredine resta...Cui prodest?

da Valeria Gentili 01/06/2011 16.55

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Per Federico; Giuseppe e qualche altro, avete idea di cosa si recriminava? credo proprio di no, eppure avete l'arroganza di pensare di aver ragione, Potrebbe anche essere così, ma prima di ciò doreste prima documentervi.

da Nato cacciatore 01/06/2011 16.27

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Certo è singolare che si commenta un'intervista a Bruno Modugno che riguarda il suo ultimo romanzo, dove la caccia è il veicolo per parlare delle cose della vita, un pretesto, una metafora per raccontare l’essenza degli uomini con le loro paure, le loro invidie, il loro coraggio, le sconfitte e le vittorie. Insomma argomenti che prescindono per una volta il dato, dalla cronaca, dalla semplice novella ma si elevano a considerazioni più alte. Ed invece tocca leggere di risentimenti per un eventuale mancata apparizione di venti secondi in una puntata di andiamo a caccia. Scusate ma mi pare ridicolo. Hai ragione Paolo, ma di che parla sto libro? Fatecelo sapere.

da Federico Cusimano 01/06/2011 12.45

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Certo che parla di caccia, Paolo... Mah...e comunque, se non si recrimina sempre, non si è mai contenti in questo Paese...Finchè a parlare di caccia saranno solo gli animalisti, come un ricordo di vecchie battaglie vinte...Allora sì che sarà troppo tardi!

da Valeria Gentili 01/06/2011 12.14

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Già che ci siamo: siete riusciti a scaricare il libro di Modugno? Io ancora no. Ma veramente parla di caccia? Chi mi risponde?

da Paolo Lanzi 01/06/2011 7.26

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Come si dice...il pelo nell'uovo. Se parla di lepri, perché non parla di beccacce? Se parla di beccacce, perché non parla di cinghiali? se parla di tordi, perché non parla di selezione? Ma lasciatelo lavorare...E poi, non si doveva parlare del libro?

da Giuseppe Amoroso 01/06/2011 6.37

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Cari amici così è se vi pare......

da Nato cacciatore 31/05/2011 22.36

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Cari Amici, in 14 anni di Seasons e di Caccia e Pesca mi pare di aver illuminato piu di chiunque altro l-universo donna / scusatemi ma i tasti della punteggiatura non mi rispondono. Questa volta mi pareva di proporre meglio l-immagine di una donna cacciatrice premiando nello stand delle Fausti una ragazza che si era aggiudicata il primo premio in una gara. Se non vi sta bene, mi dispiace, ma le scalette delle trasmissioni non posso discuterle preventivamente con 120 mila abbonati. Grazie ancora per il passaggio.

da Bruno Modugno 31/05/2011 20.03

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Caro Bruno, mi spiace anche a me avere notato un certo tuo disinteresse a quello che accadeva a 10 metri dal tuo stand. non so neanche come mai, ti ho visto sempre attento a tutto, ma questa volta, specialmente per quello che poi hai mandato in tv, si nota interesse solo per le Fausti, le altre grandi marche, dimenticando che c'erano anche i topolini di fronte alle montagne, che si davano un gran da fare, ma sono stati pressochè ignorati. scusami,Bruno, ma come hai presentato i tuoi amici delle zingarate, una botta di telecamera potevi anche buttarla sul quel palco. saluti Alessio Bitossi (quello che ti dette un passaggio col pik-up a Fontanacalla)

da alessio bitossi 31/05/2011 19.10

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

No mi spiace per te.... io non sto ne a fare il gallo e a prendere luce che non merito ne cerco.... e bello bello seduto con la mia bambina.... e da abbonato mi sono solo permesso di farti un appunto per altro mi sembrava molto garbato...... Ma vedo che ti sei risentito quindi forse vuol dire che ho un pò di ragione....

da jagher1 31/05/2011 18.55

Re:Il respiro delle cose. Intervista a Bruno Modugno

Caro Bruno, però al Capetav ai perso una grossa occasione.... a 10 metri dal tuo stand dove giustamente promuovevi il tuo libro, nella mattinata di domenica c'erano dei moschettieri a parlare di caccia erano un Ragazzo e 4 spendide donne..... sei passato con il tuo cane e non ti sei fermato.... anzi peggio nemmeno uno sguardo.... Hai sbagliato caro Bruno.... quello è il futuro della Caccia..... non la associazioni o i fantopatici partiti..... è la base il futuro.... e li c'erano persone che ridavano coraggio..... e una ripresa dalla Tv dei Cacciatori era una cosa più che dovuta.... So che non avrò una tua risposta..... Marco Brozzi

da jagher1 31/05/2011 12.03