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News Caccia

Controllo faunistico. Infuria la polemica


mercoledì 8 aprile 2020
    

 
 
 
Sono diverse le associazioni animaliste che in queste ore si stanno scagliando contro le amministrazioni che hanno intrapreso operazioni di controllo faunistico, volte alla protezione dell'ambiente e delle attività agricole.  Se la prendono in particolare con Emilia Romagna e Veneto, che hanno riattivato alcuni piani di prelievo mirati.
 
Le benemerite non si peritano a strumentalizzare il fatto, facendo la solita confusione  e chiamando caccia ciò che caccia non è. "In queste settimane, mentre l’Italia è in piena emergenza Coronavirus, molte regioni, approfittando del comprensibile e basso livello di attenzione della opinione pubblica, stanno emanando provvedimenti a favore della caccia, a partire dalle leggine incostituzionali fino alle autorizzazioni per l’attuazione di piani di “controllo” della fauna, che consentiranno ai cacciatori-selecontrollori di uscire sul territorio in totale disprezzo ai provvedimenti restrittivi assunti dal Governo" scrivono in una nota Lav, Lipu, Wwf ed Enpa.  Il riferimento è alla legge della Regione Sardegna che ha approvato pochi giorni fa una legge sul controllo faunistico, che permette di arruolare i cacciatori, preventivamente formati.
 
Al di là di queste esternazioni, la realtà è molto diversa. Il controllo faunistico rimane sospeso in molte zone. In Toscana per esempio la Coldiretti è stata costretta ad inviare un appello alla Prefettura affinchè si riattivi il contenimento del piccione. “In questo momento di emergenza nazionale a causa del Covid-19 che sta causando numerosi e incalcolabili danni economici a carico delle aziende agricole, riceviamo continue e pressanti segnalazioni dai nostri associati relativamente alla presenza sempre più incontrollata della fauna selvatica che indisturbata, anche e soprattutto a seguito della  sospensione dell’attività di controllo e delle limitazioni agli spostamenti, arreca ingenti danni alle colture agricole, oltre a problematiche di pubblica incolumità nei pressi dei centri abitati”, ha insistito il presidente Filippi.
 
Anche la Coldiretti ravennate evidenzia l'importanza di questi interventi. Risulta dunque fondamentale, mai come in questo momento – afferma il Presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte – la positiva attività svolta dai coadiutori nella gestione della fauna dannosa alle coltivazioni, in primis corvi e nutrie. Il loro contributo – prosegue – è importantissimo proprio per difendere ciò che resta in campo dopo le ripetute gelate di questo periodo”.

Ecco perché, secondo Coldiretti, dato che i coadiutori rappresentano uno strumento d’azione strategico per tutti i piani di contenimento avviati, è necessario prevedere sufficienti risorse umane e finanziarie a sostegno della loro attività, anche pensando di potenziarne il raggio d’azione.
 
In Piemonte con lo stop al contenimento e con meno gente a presidiare i territori, i cinghiali stanno invadendo le campagne: nelle provincie di Asti, Novara e Alessandria si registrano avvistamenti alle porte delle città e danni a vigneti, a campi seminati, ortaggi e vigneti. In Lombardia con strade e città vuote i cinghiali si muovono ancora più indisturbati: in provincia di Como, sono stati avvistati sulle principali strade di collegamento interno e con la Svizzera, nel Varesotto si spingono fin nei giardini delle abitazioni, dopo aver devastato prati e campi coltivati, anche in provincia di Lodi, soprattutto nella Bassa a ridosso del fiume Po, e nel Milanese nella fascia ovest del capoluogo. In Veneto ci sono bande di cinghiali a spasso per i centri abitati dei Colli Euganei o nelle campagne tra vigneti doc e nel Bellunese hanno devastato vaste porzioni di terreno, mettendo a serio rischio non solo i pascoli, ma anche la fioritura dei narcisi di Pian Coltura e monte Garda. In Liguria si moltiplicano gli avvistamenti soprattutto nel Levante, ma anche nel resto della regione dove viene minacciata anche la tenuta dei tradizionali muretti a secco e nel capoluogo regionale sono stati segnalati da Castelletto fino al Porto Antico, Ospedale San Martino, e lungo tutto l’alveo dei torrenti Polcevera e Bisagno. In Toscana tra Firenze Pistoia e Prato i cinghiali si sono spinti fino ai confini dei centri abitati.

Nelle Marche si moltiplicano le razzie con incursioni a Jesi, in zona Ripa Bianca, dove una quarantina di cinghiali ha distrutto i germogli di cece di un’azienda agricola, ma anche a Fabriano e a Serra San Quirico.
La Regione Marche in queste ore si è impegnata a riattivare i controlli selettivi per il contenimento della fauna selvatica. Una problematica che, in questi giorni, era stata sollevata proprio da Coldiretti Marche dopo numerose incursioni sui campi coltivati che hanno interessato tutta la regione.
 
In Abruzzo nell’area della Majella gli ungulati utilizzano vanno a pranzo nei campi coltivati, mentre un branco di cinghiali è stato avvisato in un vigneto di una frazione di Roseto, in provincia di Teramo, a pochi chilometri dalle abitazioni.  In Campania si registra un incremento soprattutto nelle aree interne con danni a vigneti, uliveti e nei campi, dove scavano alla ricerca di radici e tuberi. In Molise I cinghiali girano incontrastati ovunque fra campi e strade, spesso entrano nei centri abitati e provocano incidenti stradali e per molti agricoltori è diventato impossibile coltivare – evidenzia la Coldiretti – e nemmeno le recinzioni, che molti imprenditori hanno costruito a proprie spese per proteggere i campi, si stanno dimostrando efficaci perché i branchi spesso le travolgono.  Nel Lazio a Roma il Comune ha dato mandato agli uffici di attivare il protocollo anti-cinghiali che in alcune zone periferiche della città si aggirano talvolta tra le case, mentre in Umbria – sottolinea la Coldiretti – non si fermano le segnalazioni sulla loro presenza a ridosso delle città e i danni all’agricoltura con gli ultimi casi nelle campagne di Narni e Acquasparta in provincia di Terni, dove sono stati devastati campi di cereali. In Calabria colpiti ortaggi e frutteti cereali, vigneti e impianti di kiwi fino ai centri abitati con addirittura tranquille passeggiate sul lungomare, fra abitazioni e negozi. In Puglia i cinghiali imperversano con attacchi agli animali nei pascoli e raid nelle campagne con una recrudescenza del fenomeno proprio nel periodo di emergenza coronavirus con branchi in provincia di Bari soprattutto sull’Alta Murgia e sul Gargano in provincia di Foggia. In Sardegna avvistato un branco che girava tranquillamente la notte a Sassari, mentre in Sicilia la situazione sulle Madonie, nel Palermitano, è tragica con i cinghiali che usano il fieno delle aziende per dormire dopo aver devastato i campi seminati con stesso problema sui Nebrodi nel Messinese mettendo a rischio anche l’incolumità degli agricoltori che ogni giorno rischiano di essere attaccati.
 
In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero.  Il 69% degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. La proliferazione senza freni dei cinghiali – conclude la Coldiretti – sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico.
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14 commenti finora...

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Perfettamente d'accordo con L.B.

da Don Camillo 10/04/2020 15.12

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Va bene così, non tocchiamo nulla e che aumentino, anzi, si triplicassero, verrano a chiedere in ginocchio il proseguo della caccia e allora lì bisognerà essere duri non come quella mezza sega di Giuseppi Conte e i 4 minorati dei suoi in Europa

da Ullallà musica per le orecchie 10/04/2020 14.52

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

l.b. SANTO SUBITO!

da ZERO ASSOLUTO+ breton INOX 10/04/2020 13.25

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Concordo pienamente con l.b......adesso con questo grosso problema con il Corona....si è già visto i risultati..cinghiali sono usciti ed hanno cominciato a far danni addirittura vicino al mare come in Versilia.nn dovremo cacciarli x un periodo così ci vengono a pregare in ginocchio ..!siamo giudicati come assassini noi cacciatori invece noi siamo veramente avanti della natura e la rispettiamo..

da Fagiano 09/04/2020 19.20

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Questo è il momento! Ora dovremmo dire che da questo momento in poi non siamo più disposti a cacciare gli ungulati (tutti e in tutte le forme) e tanto meno fare il servizio di controllo su tutte le specie previste. Ci volete? Allora si rivedono i calendari venatori (caccia fino a marzo), le specie cacciabili (subito fringuello, peppola, frosone, pispola, etc ), uscita immediata dalle attività di polizia amministrativa delle associazioni LIPU, WWF, empa, e soprattutto fare immediatamente legge, su disturbo venatorio con risarcimento al cacciatore pari a 50.000 euro. e 3 anni di reclusione a chi commette il reato. Sveglia associazioni ven. è l'ultima spiaggia...

da l.b 09/04/2020 18.19

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Questi urlatori di coldiretti non contano un cazzo,fanno sondaggi autoprodotti,senza aver ancora capito che la legge sul controllo c'è è operativa e funzionante ,non prevede uso di figure e figuri esterni se non quelle previste in legge stessa e con le caratteristiche in essa ben descritte.Continueranno a rosicare visto che gli interventi con presenza dei cacciatori sia autonomamente che come coadiuvanti.

da Art 19 legge 157/92 09/04/2020 15.15

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Secondo me tu, C19, l'hai tirata di fori. La gretina, come la potresti appellare te, è solo il simbolo. Ma il problema c'è, altro se c'è. Poi ci saranno anche quelli del capitale che strumentalizzano tutto. Ma il problema non cambia. E' nella natura, umana soprattutto ma non solo, di porsi funzionalmente ai fenomeni per trarne vantaggio. Del resto, anche andare a caccia risponde a questo principio, che per ogni essere vivente è un bisogno innato.

da Greto 09/04/2020 10.39

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

ma se fino a due giorni fa una cretina di 16 anni ( messa in piedi dai padroni) metteva tutti in riga sull'ambiente ! una deficiente che non ha mai lavorato, che non sa cosa vuol dire fatica , impegno , studio è stata ricevuta all'ONU da questa banda di burocrati senza cervello ma esperti a far soldi con i versamenti dei contribuenti e ci sono le prove ! l'Ambiente è una lobby potentissima dove non esiterebbero a uccidere pur di ottenere il loro scopo! il Mondo è marcio e il C-19 sta facendo pulizia speriamo di chi dico io!

da C-19 08/04/2020 16.35

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Dopo l'attuale immane tragedia, si vedra' se "l'attenzione della opinione pubbica", stara' a sentire le loro mere esternazioni.

da Da Federcacciatore 08/04/2020 15.48

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Gli animalisti in questo paese hanno di fatto ostacolato ed ormai quasi impedito la ricerca scientifica con gli animali. Niente sperimentazione = ad esempio niente vaccino per il COVID. Meno male che altri paesi sono stati più accorti e lungimiranti. Bisogna affidarsi sempre agli altri, per colpa di questi bigotti che per non usare i topi ucciderebbero più volentieri migliaia di persone. Animalisti mangia soldi, inutili. Usiamoli per la sperimentazione: 1 topo = 10 animalisti + 10 no vax.

da Dementi 08/04/2020 13.24

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Ma cosa ci aspettiamo da un Ministro che fa il tifo per un Orso a dir poco irrequieto. Cosa ci aspettiamo dai Media che passano la Brambilla con il pronto soccorso agli animali. Vogliamo la VERITA'. Si la verità! Il COVID19 una cosa ce la sta insegnando alla faccia dei NO VAX, alla faccia di coloro che pensano ad una natura benigna da proteggere a tutti i costi, non avendola mai vissuta. Il Virus ci sta insegnando la COMPETENZA! Noi frequentatori dei boschi,delle valli, dei fiumi dei laghi, avvezzi ai segnali naturali ne abbiamo da vendere, il resto di che ci è contro è uomo da scrivania e tastiera. Questo è il tempo del buon senso e non delle "virgole" dei possibili ricorsi ai TAR. Se sono e lo sono, Cacciatore non sono uno sterminatore, sono invece colui che vuole un ambiente in equilibrio perché i miei figli e miei nipoti abbiano la possibilità di curare l'ambiente e di sottrarre solo il giusto. Competenza e Buon Senso. Che non sono Carta moneta

da Gilbe 08/04/2020 13.16

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Dovremo farlo presente a tutta Italia che i cacciatori sono infami e assassini come vorrebbero far credere infami dei ambientalisti. .....ma i cacciatori sono persone che rispettano la natura ma sono persone soprattutto di cuore. ....basta in TV e sui giornali nn devono essere solo i ambientalisti a raccontare fesserie ma dovremo farci sentire anche noi

da fagiano 08/04/2020 12.09

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Animalsti di merda beneficenza zero?niente male rispetto a noi cacciatori.....dovremo farlo presente sui giornali e soprattutto in TV la beneficenza che stiamo facendo noi cacciatori

da fagiano 08/04/2020 11.54

Re:Controllo faunistico. Infuria la polemica

Animalisti = inutili parassiti puppa quattrini.

da I Magnoni 08/04/2020 11.00