Ma di cosa vanno cianciando queste prefiche della sventura, quando si strappano i capelli per la caccia? Hanno mai fatto funzionare il loro cervellino bacato? Dicono che la caccia è pericolosa. Che la società non può sopportare così tanti incidenti. Che dobbiamo porci un freno. Qualcuno, la solita rossa, vorrebbe addirittura cancellarci dal novero dei cittadini di questo paese.
Bene. O meglio, male. La sicurezza, la prudenza, non è mai troppa. I cacciatori, e le loro organizzazioni sanno cosa significa svolgere questa attività. E si comportano con grande responsabilità, rispetto a una media, alla massa, di concittadini, che conti alla mano lo sono molto meno. Non c'è nessuno ovviamente, che non si adopera per evitare certe sventure. e il primo a soffrirne è il cacciatore a cui malauguratamente, possono capitare. Ci mancherebbe!
Tuttavia, poichè sempre più spesso a causa dei roboanti proclami di certe gazzette in mano a gente senza pudore, è opportuno, è bene che chi, cacciatore, sempre più spesso viene additato al pubblico ludibrio, anche direttamente da parte di provocatori istruiti ad arte, è il caso che sappia di cosa si sta parlando. Ognuno di noi deve fare la sua parte.
Per ora, prendiamo uno degli esempi più eclatanti. La strada. E facciamo un po' di conti. In Italia, dati Istat e Ministero dell'Interno, sono in circolazione 50milioni di automobili, con quasi quaranta milioni di persone con la patente. Dall'altra parte, la nostra, il novero dei detentori di licenza di caccia si aggira intorno ai 650mila. Un rapporto quindi di un cacciatore ogni 61 conduttori di auto.
Secondo la Polizia Stradale, quotidianamente sono sulle strade 1500 pattuglie (3000 guardie). Forse, altrettanti possono essere considerati in servizio al traffico fra carabinieri e vigili urbani. Quindi, un controllore ogni settemila persone al volante, rispetto a una guardia venatoria ogni 65 cacciatori, se tutti i cacciatori fossero sui terreni di caccia nello stesso giorno, tutti insieme - 3mila guardie provinciali, 7.500 forestali carabinieri, almeno altre 2 mila guardie zoofile (Enpa, Lipu, WWF, ecc.). Senza contare le guardie volontarie delle associazioni venatorie (almeno 5mila solo per Federcaccia) - Un rapporto spropositato, fra le due categorie che fa dei cacciatori i cittadini italiani più controllati in assoluto. Controllati almeno 100 volte in più degli automobilisti. Poi ci si scandalizza perchè i cacciatori agiscono senza controllo (non parliamo, per carità di patria, delle infrazioni comminate ai cacciatori rispetto agli automobilisti!).
Guardiamo adesso le tristi storie degli incidenti. E proviamo a metterle a confronto. Negli ultimi anni, sulle strade italiane si sono avuti seimila incidenti al mese. Con nove morti al giorno, purtroppo e oltre settecento feriti al giorno. Per la caccia, e ci dobbiamo tutti adoperare perchè diminuiscano il più possibile, tenendo conto dei giorni di caccia (intorno alle cento giornate totali, mediamente, una regione per l'altra), i soliti anticaccia segnalano un dato infausto ogni quattro giorni (escluso i decessi per infarto, caduta, malore ecc., che direttamente non dipendono certo dalla caccia). Anche qui un rapporto fra caccia e circolazione sulle strade che decreta un vantaggio di trentasei volte di minore pericolosità per la nostra attività. E in particolare, se vogliamo prendere in esame i numeri assoluti, ovvero il prezzo di vite umane sacrificate, rispetto ai venti morti per stagione di caccia (quando, in altro contesto, perdono la vita mediamente una trentina di cercatori di funghi all'anno), sulle strade muoiono oltre tremila persone all'anno. Un rapporto di uno a centocinquanta.
Le percentuali ma soprattutto le considerazioni logiche tirate voi, e fate in modo che la gente ignara, quella che poi costutisce e consolida l'opinione corrente, venga correttamente informata e si faccia un'idea molto più precisa, reale della sicurezza che garantisce un'attività come la nostra.