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News Caccia

Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders


martedì 10 marzo 2009
    
Ekoclub Ekoclub tramite un comunicato stampa diffuso oggi ha richiamato l'attenzione del mondo venatorio che siede al tavolo degli stakeholders sull'immobilismo che ha caratterizzato finora l'unione dei “portatori d'interesse” dovuto alle forti divergenze esistenti tra mondo venatorio e ambientalista. Ekoclub, in quanto associazione che raccoglie centinaia di migliaia di iscritti, in prima linea nella difesa ambientale, ritenendo di fondamentale importanza il contributo del proprio comitato scientifico all'interno della discussione per la nuova legge sulla caccia, rivendica il diritto di partecipare al tavolo degli Stakeholders per un rinnovato rapporto coordinato tra caccia, ambiente e territorio.
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8 commenti finora...

Re:Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders

Mi sembra giusto , ma le associazioni ambientaliste sono proprio necessarie ? ....Invece della caccia , che interessa a noi cacciatori , agricoltori e professionisti (aziende dell'indotto), perche non vanno a sedersi ad un tavolo nel quale si parli di inquinamento , di immondizia mista incendiata 24 ore su 24 e tutti gli altri scempi ecologici perpretati tutti i giorni??? E no carini non è un palcoscenico così importante dal punto di vista della visibilità . un saluto e.... avanti da Fabio

da Hunter Fabio 11/03/2009 23.46

Re:Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders

Carissimo Avio. Sono essenzialmente concorde su quello che dici, ma occorre un distinguo: in Italia non ci sono movimenti ambientalisti veri, è sacrosanto vero, e questo perché la farsa dell’ambientalismo, come credo tu sappia, è stata voluta da chi ha creato e finanziato (e continua a finanziare) il WWF. Con la sua forza, creata con menzogne e false accuse a noi Cacciatori ed alla Caccia, hanno influenzato e foraggiato le tante pseudo formazioni ambientaliste che altro non sono se non anticaccia per patito preso e quindi con il diniego di vedere,di sentire e di usare il cervello. Ma ci sono anche i veri ambientalisti ed ecologisti, ma purtroppo, vengono sopraffatti dalle urla dei “colleghi”di cui sopra, quindi poco ascoltati e, quindi, poco seguiti. È di questi che la Natura e quindi la Caccia ha bisogno. Uno dei nostri sforzi, deve essere quello di far tacere gli strilloni e far ascoltare le voci pacate della verità. Il fatto che tu sia un uomo di sinistra, ritengo non abbia alcuna influenza sull’uomo-caccciatore: ognuno, come ben dici, ha la libertà di pensiero e di parola, quindi tutti dovrebbero rispettare le altrui idee, anche se non condivise. La Caccia non è un’attività politica ma è una passione che può coltivare chiunque, sia esso di idee politiche di destra o sinistra, e di estrazioni religiose tra le più disparate. Certo che Massimo Zaratin ha ragione. Lui dice le cose vere e non ha peli sulla lingua, quindi degno di ogni stima e rispetto (e non è una sviolinata perché non le sopporto in nessun caso: fatte o ricevute); il futuro,non solo della Caccia, è nelle mani dell’uomo: se opera bene lascerà ai figli un mondo più vivibile ed una Natura più pulita e quindi ricca di risorse naturali. Un cordiale saluto. Nino P.S. se non sai e ti interessa sapere come è nato il WWF, mandami un recapito e ti informerò.

da [email protected] 11/03/2009 10.14

Re:Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders

Forse la verità profonfda è che in Italia non abbiamo un movimento ambientalista vero. Con un grande gioco politico trenta anni fà e più hanno diviso ideologicamente nella maniera più stupida possibile; i cattivi -noi- che uccidono uccellini ed i buoni -loro- che voglio salvarli, poi hanno aggiunto anche la collocazione politica dei due schieramenti noi -destra conservatrice- loro -sinistra progressista-. Etichette di oppurtunità, volgari e scellerate. Chi scrive è cacciatore vero e uomo di sinistra, quali delle due è la mia colpa? La prima è una passione la seconda è il mio modo di vedere la società e credo di aver diritto ad entrambe. Ma ora la nuova dirigenza della sinistra deve avere il coraggio della verità e non fustigare il moscerino della caccia per far ingrassare il pachiderma di questo ambientalismo di facciata che non ha portato frutti negli ultimi vent'anni. Non me la prendo con tutte le associazioni ambientaliste, che servono, ci sono anime diverse anche nei loro raggruppamenti ma credo sia arrivato il momento di dire che ci sono buoni e cattivi da entrambe le parti senza fare distinzioni preconcette. Solo quando non esisteranno più queste divisioni nette e verremmo visti come difensori primi al pari degli altri nella difesa del'ambiente avremo ripreso la dignità. Perchè come dice Massimo Zaratin non credo proprio che possa esistere un futuro che possa salvaguardare la biodiversità senza che l'uomo in un territorio come il nostro e nel rispetto della sostenibilità debba rimanere alla finestra. Saluti Avio.

da Avio O. 11/03/2009 9.08

Re:Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders

pare che l'ekoclub sia schierato con i cacciatori benissimo diamo credito

da claudio 10/03/2009 20.08

Re:Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders

Caro Nino…è molto probabile tu abbia ragione ma trovo corretto sia l'Ekoclub, qualora lo ritenga opportuno, chiarire la sua posizione in merito. In realtà, per quel che mi concerne, non guardo troppo alle origini o alle possibili politicizzazioni delle associazioni ambientaliste. So per certo che tutto l’ecologismo tradizionale trae il suo sostentamento ideologico da posizioni “animaliste” e che nel loro agire, basano le tesi sull’utilitarismo e sul giusnaturalismo. E’ sufficiente guardare ai numerosi ricorsi al TAR, alla totale incapacità di rapportarsi con chi, come noi, vive l’ambiente o basta leggere le recenti prese di posizione delle ass. ambientaliste del tavolo degli stakeholders. Mi si drizzano invece le orecchie quando sento nuove associazioni ambientaliste che si propongono quale alternativa al modo di pensare tradizionale perché, volenti o nolenti, se dicono di rappresentare veramente il nuovo, devono per forza di cosa rientrare in quella forma di pensiero che si chiama appunto “etica della resposanbilità”. Non ci sono vie di mezzo al ragionamento ambientale,o perlomeno l’uomo non ne conosce al momento altre. Se una associazione si pone in maniera propositiva, usando logica e ragione e per la salvaguardia della biodiversità, deve per forza di cose comprendere al suo interno anche la caccia, la pesca e le attività rurali sostenibili...ovverosia l'uomo-animale, la sua storia e le sue origini. Che poi si possa essere o meno d’accordo su un articolo di modifica della 157, non mi pare affatto un problema, foss’anche per il fatto che con queste nuove ass. ecologiste è possibile avviare un dialogo pacato e sereno...e per come eravamo abituati mi pare già tanto. Saluti.

da massimo zaratin 10/03/2009 17.27

Re:Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders

(riprendo) quando il sen Orsi ha reso pubblico di aver ricevuto un documento, contro la bozza di modifica della 157/92 da lui presentata, inviatogli dopo la riunione degli stakeholders controfirmato , oltre che dalle varie associazioni “ambientalistiche” anche dalla federcaccia, arcicaccia ed italcaccia, mentre non aveva firmato la conf agricoltura. Siamo certi, pertanto, di dare credito all’ ekoclu, vista la sua origine? Come ho detto, non so quali sono state, se ci sono state, le vicissitudini dell’ Ekoclub dopo gli anni ottanti, perché alla fine di quegli anni, ho lasciato la federcaccia e con essa, anche per motivi di lavoro che mi assorbivano pure la domenica, la caccia che ho ripreso una volta deciso che dopo oltre 40 anni di lavoro, era ora di meritarmi il giusto riposo e rimedicarmi alla passione mai scemata. Mi piacerebbe, carissimo Massimo, visto che sicuramente sarai più aggiornato di me, sapere come è collocato oggi l’ekoclub non solo per mia completezza di informazione, ma per dare, eventualmente, un appoggio, perché sono del parere che un indirizzo ecologico serio, sia utile, necessario e salutare per la corretta protezione e salvaguardia della Natura. Un cordiale saluto. Nino

da [email protected] 10/03/2009 15.54

Re:Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders

…(riprendo) Per qual motivo quindi mischiare questo nuovo modo di concepire l’ambiente con l’utilitarismo ed il giusnaturalismo che ha caratterizzato in senso ideologico il rapporto uomo-ambiente negli ultimi 20 anni? Se vogliamo costruire qualcosa di serio, ove i cacciatori ed i pescatori collaborano seriamente con le associazioni ambientaliste, dobbiamo incontrare e rapportarci con partners che, in maniera costruttiva e propositiva, poggiano le basi dei loro concetti sulla partecipazione attiva dell’uomo per il bene dell’ambiente e nella convinzione che un intervento umano ai fini della salvaguardia di una più ricca biodiversità, sia veramente la soluzione dei nostri problemi ambientali. Saluti.

da massimo zaratin 10/03/2009 13.12

Re:Ekoclub rivendica la partecipazione al tavolo degli Stakeholders

Riporto anche qui ciò che avevo già postato in un altro sito. Più che altro, ci si sta chiedendo il motivo per il quale si sia andati ad attingere proprio da quelle associazioni ambientaliste tradizionali le cui battaglie radical-proibizioniste sono note a tutti. Una risposta (politica) c’è! Noi però, ingenui osservatori di eventi, facciamo finta di non saperla e procediamo dritti dritti nell’osservare, appunto, alcune curiosità per le quali ragione e logica dovrebbero imporre una attenta riflessione da parte di chi deve procedere, qualora lo voglia veramente, ad una modifica di legge che, secondo il mio modesto parere, segnerà una svolta epocale per quanto riguarda la trattazione di tutti i problemi ambientali. Ekoclub è una importantissima associazione ambientalista, nei numeri e nei fatti. Altrettanto significative, conosciute, apprezzate e numericamente molto più importanti di altre “vocianti” associazioni ecologiste tradizionali, sono la Wilderness Italia (la quale ultimamente ha stretto un importante accordo con un ATC), Fareambiente, Ambiente e’/e Vita per citarne qualcuna ma, scavando, scavando, molte altre sono reali presenze nel nostro territorio e TUTTE basano i loro principi sull’”etica della responsabilità”. Va da sé che i cacciatori, i pescatori e gli agricoltori non possono che prescindere da questa forma di pensiero…(continua)

da massimo zaratin 10/03/2009 13.10