Il Calendario Venatorio per la prossima stagione – approvato il 13 aprile dalla Giunta Regionale – contiene limitazioni, incongruenze ed errori tecnici incomprensibili ed ingiustificabili. L’Assessore Ferrero ha portato il provvedimento all’approvazione della Giunta senza avere mai incontrato le Associazioni venatorie che gli avrebbero fatto comprendere molte cose che forse non conosce, evitando così errori marchiani.
È questo un metodo di governo che non condividiamo, ed invitiamo l’Assessore a non più praticarlo. Il prelievo venatorio – che come ARCI Caccia sosteniamo – si basa sulla conoscenza, consistenza e sostenibilità del prelievo stesso in relazione alle varie specie, siano esse stanziali o migratorie.
Partendo da qui si possono stabilire i tempi e le quantità del prelievo, che secondo noi deve essere compatibile con la conservazione delle varie specie animali. Non sembra questo il metodo scelto dalla Giunta Regionale. Ci sono errori ed esclusioni di tempi e di specie per la migratoria, ingiustificati ritardi per l’apertura generale, ci sono chiusure anticipate non motivate sul piano tecnico – scientifico.
Complessivamente, si riducono i tempi di caccia rispetto a quanto consente la Legge Nazionale 157/92 ed è inaccettabile. Questo vale per tortore e quaglie, per lepri e fagiani, per parti significative della tipica fauna alpina. È necessario che l’Assessore Ferrero incontri le Associazioni venatorie (come ARCI Caccia lo abbiamo chiesto da tempo) e si disponga ad apportare cambiamenti al calendario venatorio, ad iniziare dall’avvio dell’attività venatoria a partire da domenica 27 settembre (e non dal 4 ottobre, come proposto).
Come ARCI Caccia poniamo alla Regione il tema urgente su come intenda gestire la fauna in Piemonte. Siamo da tre anni senza Legge Regionale sulla protezione della fauna ed il prelievo venatorio compatibile; cosa intende fare, come e in che tempi, la Giunta Regionale?
Siamo senza Piano Faunistico Regionale, che è uno strumento indispensabile per gestire al meglio il nostro patrimonio faunistico; quando lo si predispone, lo si approva e lo si rende operativo?
La Giunta Regionale risponda e assuma impegni precisi. Legge Regionale, Piano Faunistico Venatorio Regionale, Calendario Venatorio sono strettamente collegati fra di loro; o si opera con questa visione unitaria o altrimenti non si gestisce in modo serio la fauna nella nostra regione e si finisce di essere succubi di spinte animaliste ed anticaccia e di non avere argomenti seri per confrontarsi con l’ISPRA.
È ora che la Regione governi con equilibrio il patrimonio faunistico regionale assieme agli agricoltori, al mondo venatorio, alle associazioni ambientali aperte al confronto. È ora che si comprenda che l’attività venatoria è compatibile con la conservazione delle specie animali, ed è utile a ristabilire equilibri fra le varie specie e ridurre i danni alle coltivazioni agricole ed all’ambiente.
ARCI Caccia Regionale del Piemonte