RICERCA RICERCA


lunedì 19 dicembre 2011
    
L’attuale congiuntura della caccia più o meno denuncia una situazione che è lo specchio di quella ormai incancrenita del paese. Lobby e corporazioni in sempiterne relazioni conflittuali, che malgrado una crisi epocale insistono nel reiterare i propri errori. Ognuno sbaglia per sé, ma tutti insieme combinano un disastro.

In questi ultimi mesi, per la caccia, stiamo assistendo a una superproliferazione di attivismo collegato alle deroghe. Come se la passione più antica del mondo la si potesse praticare solo in via “eccezionale”. Si, eccezionale, perché questo è il significato che si cela dietro il termine “deroga”.

Ma, questo è, e pertanto tutti a combattere, di qua e di là, associazioni, sindacati, partiti, politici e politicanti (che non mancano), tecnici e scienziati, spesso improvvisati,  intorno a peppole e fringuelli, storni e cormorani, pispole e passeri, piccole quantità, ricorsi, dinieghi, sentenze, infrazioni vere e presunte, scoop, bufale, balle, panzane.

Tutto gira intorno a un articolo della direttiva comunitaria cosiddetta “uccelli”,  perché tende a dare corpo alle eccezioni alla regola, in funzione di realtà geografiche, territoriali, culturali, diverse da un paese all’altro della ormai larghissima consociazione di stati. Ventisette, per la precisione, diversi dei quali, i più recenti di adesione, questa direttiva non l’hanno ancora acquisita nel loro ordinamento e chissà quando ormai l’applicheranno, visto che è vecchia,  e corre voce che si stia per dare inizio a un percorso legislativo per metterla in cantina.

Ma cerchiamo di stare ai fatti. In Italia questa direttiva è operante da anni. Da quando ha cominciato a palesare i suoi effetti, non c’è stato anno che non ne conseguisse un problema. Con gli anticaccia (ormai non è più neanche il caso di chiamarli ambientalisti, viste le posizioni sempre più indulgenti a un animalismo populista, volto esclusivamente a fare cassetta) che con i soldi dei contribuenti ricorrono al Tar, al Consiglio di Stato, alla Corte Costituzionale, al Parlamento, alla Commissione Europea, al Tribunale dei diritti dell’uomo (qualcuno, sotto sotto, anche al Papa), e con i cacciatori, disuniti, che si adoperano strenuamente per difendere posizioni, storie di popolo, tradizioni.

Da una parte, gli anticaccia che non vogliono riconoscere nemmeno una guida interpretativa varata in Europa con il beneplacito del massimo organismo ambientalista sovranazionale. Dall’altra cacciatori indaffarati a sollecitare disposizioni e produrre documenti tecnici e scientifici, tanto meritevoli d’attenzione quanto inadeguati soprattutto per la mancanza di coordinamento.

Prendiamo ad esempio l’aspetto dei dati statistici su cui – secondo le disposizioni comunitarie - si basa la produzione delle norme locali (leggi o delibere regionali). L’ISPRA, che non è altro che il vecchio INFS, si sa, non solo tiene conto dei famigerati Key Concept, che qualche dubbio lo pongono a chi il fenomeno migratorio lo conosce davvero, ma pretende di dare anche interpretazioni superconservative, che sinceramente denotano scarsa consapevolezza di come stanno veramente le cose. Senza contare che quando, questi signori, non sanno che pesci prendere (ma non erano uccelli?), si salvano in corner, dichiarando senza pudore che non sono in grado di fare il loro lavoro, guadagnando in questo caso denunce e reprimende anche da Regioni che si sono ribellate a quest’andazzo. La cosa che più risalta è come mai qua da noi si pretenderebbe di ridurre o impedire la caccia a specie e in periodi, che altrove, in tutto il bacino del Mediterraneo, sono considerati assolutamente in modo diverso e comunque non a rischio. Eppure anche là, in Grecia, in Francia, in Spagna (lasciamo stare il caso di Malta), ci sono i centri di ricerca, ci sono gli organismi scientifici che sovrintendono al controllo della ordinata produzione dei regolamenti.

In questi ultimi mesi, purtroppo ancora alla spicciolata, oltre alle proteste, si sono registrate anche diverse iniziative tese a dimostrare che – se si vuole – i dati ci sono, e sono dati che smentiscono clamorosamente la gran parte del catastrofismo imperante. Singoli appassionati, associazioni, locali e nazionali, riconosciute e non, generaliste e di categoria, ma anche Enti ed Istituti di Ricerca con tanto di pedigree, hanno prodotto e sommerso l’ISPRA di tanti di quei dati e di tante di quelle dimostrazioni che nessuno può più ignorare. A conferma che non sono i dati che mancano, ma la volontà nel volerli utilizzare. Una riprova inoltre, che se parlamento, governo, regioni e altri enti preposti, cercano davvero una fonte autorevole possono benissimo rivolgersi anche altrove, visto che sull’ISPRA per sua stessa ammissione, dell’ISPRA, non possono fare conto, checché ne dicano gli uffici di Bruxelles, male ispirati dal solito topolino malizioso, e da quel cinghialone che è arrivato lì senza nemmeno sapere il perché c’è arrivato.

Un suggerimento. Visto che i dati abbondano, e gli organismi tecnici e scientifici pubblici o privati che siano abbondano pure, perché qualcuno non fa in modo di coordinarli e di razionalizzarne il lavoro?  

Per evitare doppioni e ottenere ulteriori dati da Cirsemaf, Uzi, Osservatori regionali, Uffici studi di associazioni etc, basterebbe un solo addetto ai lavori che avesse un po’ di buona volontà  e li mettesse in rete fra loro.

Qualcuno ci vuol pensare?
 

Vito Rubini


16 commenti finora...

Re:RICERCA RICERCA

Ohhh:fosse la volta che qualcuno risponde per quello che dice,anzi,scrive!"Merda vivente" è sata definita la persona che è accusata di aver compiuto omicidi in provincia di Potenza.Poichè c'è in corso una indagine,riguardante i fatti descritti dall'ameno frequentatore chiaramente anticaccia,forse la Procura sarà interessata al giudizio che lo stesso ha dato dell'indagato!Personalmente,come molti colleghi,mi auguro che il fatto che qualcuno abbia commesso un reato,non autorizzi altri alla definizione OLTRAGGIOSA e penalmente perseguibile in quanto enormemente lesiva,della personalità di quest'ultimo.Non mi addentro nell'analisi cerebrale dell'oltraggiante perchè credo sia incapace di rendersi conto del reato in cui è incorso,ma mi auguro che ci sia qualcuno che gli faccia comprendere con i fatti,la pericolosità delle sue sconsiderate azioni!

da pietro 2 26/12/2011 16.52

Re:RICERCA RICERCA

ahahahah mi fai ridere... poni sullo stesso piano l'incidente colposo con quello doloso... l'auto poi la usano tutti ed è logico che capitino gli incidenti, mentre il fucile solo poche e spesso scalmanate prepotenti teste calde come la merda vivente di Genzano!

da Calandrino 26/12/2011 14.07

Re:RICERCA RICERCA

Caro emme-viventi, se pensi di alludere, datti da fare per abolire anche il cenone di Natale, visto che nelle stesse ore, più o meno, più o meno alla stessa latitudine, per un automobilista imprudente, appena uscito dopo il Cenone, ha fatto fuori un'intera comitiva. Che dici, avrà avuto anche il porto d'armi?

da Buffalmacco 26/12/2011 9.08

Re:RICERCA RICERCA

ora tutto ok!!

da fabio 26/12/2011 0.46

Re:RICERCA RICERCA

GENZANO DI LUCANIA (Potenza) - Natale tragico a Genzano di Lucania dove sabato sera, per vecchi rancori scaturiti da questioni di vicinato, un pensionato di 77 anni, Ettore Bruscella, ha ucciso una donna cinquantacinquenne, Maria Antonia Di Palma, che gestiva una lavanderia, e i suoi due figli, Maria Donata e Matteo Menchise, rispettivamente di 31 e 27 anni, e ferito gravemente il capofamiglia, Leonardo Menchise, di 61 anni, che si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale San Carlo di Potenza. Bruscella, che ha sparato con un fucile da caccia, è stato poi arrestato dai Carabinieri.

da merde_viventi 25/12/2011 18.48

Re:RICERCA RICERCA

forse capirò xchè in altri blog mi bloccate...vero moderatore????????????

da fabio 25/12/2011 17.01

Re:RICERCA RICERCA

Stanno semplicemente venendo al pettine tutti i nodi della legge 157/92. Una normativa farraginosa, contraddittoria, iperburocratica che tende palesemente a convogliare i cacciatori verso la caccia nelle "riserve", luoghi franchi dove tutto è permesso. E' proprio il principio cardine della legge: non puoi cacciare quello che vuoi e dove vuoi, ma se hai i soldi si. Ma tanto con questa valanga di tasse che ci sta strangolando saranno veramente pochi quelli che potranno permettersela.

da lucas 25/12/2011 9.49

Re:RICERCA RICERCA

Alla redazione e a tutti gli amici che intervengono, prima di lasciarci voglio farvi gli auguri affinché il vostro cuore e quello dei i vostri cari siano sempre colmi di quel calore e quella tenera dolcezza derivante dall'amore che vi unisce, un sereno e felice Natale vi accompagni alle soglie del nuovo anno.

da Nato cacciatore 23/12/2011 18.50

Re:RICERCA RICERCA

Meno male che l'hanno mandata a casa. Ha rovinato anche il turismo, che era ed è la nostra maggiore risorsa. Per quella sua campagna sugli animali negli alberghi, ha sacrificato tutto il resto. Speriamo che quell'ormai perenne addormentato, consuocero di mubarak non la ritiri fuori dal cappello a cilindro.

da Mago Silvan 21/12/2011 17.19

Re:RICERCA RICERCA

bravo,ma chi paga?

da roberto 21/12/2011 1.16

Re:RICERCA RICERCA

..di sicuro di PESCE sà la loro AMICA rossa....nonchè PALADINA degli animali..LA PUZZA DI PESCE si sente da LONTANO..chissà perchè..!!

da FRANCESCO B. 20/12/2011 18.23

Re:RICERCA RICERCA

il resto del mondo dice l'italiani non sanno ne di pesce ne di carne.

da skippy 19/12/2011 20.50

Re:RICERCA RICERCA

dico soltanto una cosa,in Italia è tutto da rifare,a iniziare dalle piccole cose alle grandi.siamo un paese che non sa dovè la testa o i piedi.

da max 60 19/12/2011 17.50

Re:RICERCA RICERCA

comunque, se si va avanti così a casa ci resteranno i soliti noti

da buffalmacco 19/12/2011 13.30

Re:RICERCA RICERCA

NANNI: Concordo!!! Si paga il biglietto per starsene a casa!!!

da RAPINATORE 19/12/2011 13.26

Re:RICERCA RICERCA

HAI PERFETTAMENTE RAGIONE. MA NON HAI CONSIDERATO UNA COSA:IN QUALSIASI POSTO ENTRA LA POLITICA A SCHIFIO SI FINISCE. ULTIMO PERICOLO SE L'ON. MONTI, (NOMINATO ON. POCHE ORE PRIMA DELLA CARICA DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO) GLI VIENE IN MENTE CHE ESISTONO ANCHE I CACCIATORI, INVENTA UNA NUOVA ACCISE, COME HA FATTO PER LA BENZINA. SIAMO IN BALIA DI UN BRANCO DI PAZZI................

da NANNI 19/12/2011 13.17