Animalismo e cibernetica


lunedì 16 maggio 2022
    
 
 
Prendo spunto da un'interessante recensione di Giulia Villoresi, sul Venerdì di Repubblica per affrontare il tema complesso e spesso divisivo sul rapporto fra uomo e animali nella società contemporanea.

Nessuno meglio di noi sa, per pratica diffusa, quale affetto l'uomo, le famiglie, riversino nei confronti degli animali. Il cane soprattutto, ma per noi anche i coccolati richiami, merli, tordi, anatre, fringuelli... Resta il fatto che oggi, nella società dei consumi, certi legami  rasentino livelli di grave alienazione. Se non follia, quando si esagera da una parte nella personificazione, dall'altra nell'irragionevolezza animalista.
 
Proprio giorni fa registravo da voce autorevole la necessità che qualcuno risvegliasse, nel rispetto di un legittimo punto di vista, certe contraddizioni: nessuno fa caso al fatto che più si è animalisti e più si butta alle ortiche la capacità di discernere. In altre parole: se sei convinto che tutti gli esseri viventi hanno diritto di vivere secondo natura, come mai nessuno spende un briciolo del suo tempo per difendere le zanzare dai massacri estivi, o i ratti che infestano le reti sotterranee delle nostre metropoli.

IL fatto è - come scrive l'etologo Roberto Marchesini, nel suo ultimo saggio ("L'amore per gli animali" - Lindau Editore) - che se non ci comportassimo anche noi da animali, o meglio, seguendo gli insegnamenti che abbiamo appreso nei millenni dagli animali, "probabilmente resteremmo privi di concetti e di idee". E siamo sulla strada della perdizione, se già il dieci per cento degli americani pensa che il latte al cioccolato provenga da mucche marroni (da un sondaggio dell'Innovation Center of U.S. Dairy). Siamo spettatori di un mondo (dei viventi) che gira al contrario.
 
La  differenza  fra la nostra e le altre specie è conseguenza della nostra capacità di astrazione,  che ci ha consentito di sviluppare una "cultura" basata sull'osservazione della natura prendendo appunto a modello i disparati comportamenti degli animali. Oggi, secondo uno studio finlandese oltre tre quarti dei cani da compagnia soffre di ansia. La metropoli non è un bosco o la steppa. Un appartamento non è una masseria. Poi ci sono le pure idiozie. Sembra che ci siano "amici degli animali" che dopo aver sterilizzato il proprio beniamino, gli impiantano dei testicoli artificiali per fargli riconquistare l'autostima. E qui si arriva al bivio esistenziale. Ambientalisti veri da una parte e animalisti sempre più schizzati dall'altra. Fino a convincere un altro ricercatore d'avanguardia, Henri Mance ("Amare gli animali" - Blakie Edizioni), decisamente vegano,  che tuttavia ritiene giusto l'abbattimento di specie invasive per preservare l'ambiente.

Un punto di vista distante da quello degli animalisti alla Brambilla (per Pasqua la signora ha blaterato che se mangi l'agnello sei un cannibale: "se sei una pecora, si!", gli ha risposto un arguto frequentatore dei social) sia  dai conservazionisti assoluti. Fino alla denuncia vera e propria di Marchesini di una eutanasia degli animali (quelli veri) che minaccia la stessa umanità, secondo il quale "E' quasi impossibile immaginare qualcosa che non sia stata modellata sugli animali". La musica dalle armonie degli uccelli, l'arte della tessitura dalle tele dei ragni, la capacità edilizia delle vespe. Tanto per fare qualche esempio.

La caccia, per concludere, da noi praticata fin dalla notte dei tempi, è il massimo esempio che la nostra specie - appena scesi dagli alberi eravamo frugivori-raccoglitori e mangiatori di carogne - ha acquisito dagli animali. "La caccia è naturale" recitava un vecchio slogan coniato in Francia, accompagnato da immagini di un ghepardo che agguantava una gazzella, o da un'averla che infilzava una mosca, o un martin pescatore che usciva dall'acqua con un pesciolino nel becco.

E mentre la stragrande parte dei metropolitani se ne stanno dimenticando, avversandola, c'è invece chi nei segreti laboratori di cibernetica cerca di tradurre in macchine questa sapienza innata. Robot che mutuano le loro capacità dal cane, dall'ape, dalla libellula. Vivremo in un mondo dominato da androidi? Andremo a caccia senza più il nostro setter, accompagnati da un "fermatore" elettronico? Metteremo nel piatto un drone "bio"?

Io di sicuro NO!

E voi?


Renato Gasperi

 
 
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16 commenti finora...

Re:Animalismo e cibernetica

Veneto ma che cavolo scrivi?? ma sei proprio suonato del tutto ma chi sei? cosa vuoi? la vecchiaia brutta bestia...la mielina si blocca ed ecco i risulutati..

da Vaffa 21/05/2022 12.29

Re:Animalismo e cibernetica

Lo sapevo che era argomento ostico da capire. Per fortuna che esistano i cacciatori altrimenti le specie che non hanno concorrenti avrebbe invaso il pianeta. Come anche quelle che hanno concorrenti quando questi hanno la pancia piena.

da Non si va contro natura altrimenti si ribella 21/05/2022 4.24

Re:Animalismo e cibernetica

Molto istruttiva l'analisi di quest'ultimo commento, di certo non abbiamo inventato l' acqua calda sono cose che già conoscevamo ma solo che a differenza degli animali l'essere umano è ben fornito di altre catene alimentari al punto tale dovrebbe veramente selezionare quanto vale la pena di cacciare specie selvatiche per il gusto magari di farlo. Nello specifico quando si sostiene che predatori come leoni e coccodrilli non temono concorrenza cvi si scorda che in questi ultimi decenni è stato l'essere umano che ha fatto strage di parte di queste specie ed altre per la passione di cacciare, vero? Diciamoci la verità fino in fondo come fanno i bambini che quando parlano non usano la mente ma il cuore. Chi ha orecchie per intendere, intenda...

da Veneto 20/05/2022 21.57

Re:Animalismo e cibernetica

Abbia pazienza Veneto,ma lei scrivendo in un blocco di caccia,cosa ci vorrebbe far capire? Cioè se non per stuzzicare cercando e sperando che qualche utente le risponda in malo modo,quale è il sui scopo. Così per capire eh

da IO 18/05/2022 19.40

Re:Animalismo e cibernetica

ma che perdente, un confronto con l'ignoranza è sempre vincente. tu sei un IGNORANTE SERIALE IN MATERIA saresti da sberle per quello che scrivi. ma vaaaaaaaaa via pussa via brutta bertuccia IGNORANTE in materia. pussaaaa via....

da Vaffa 18/05/2022 15.16

Re:Animalismo e cibernetica

Caro Vaffa, fattene una ragione di vita. Tu non puoi spadroneggiare in tutti i blog, soprattutto in quello di big Hunter dove meriteresti essere radiato come altri che la pensano come te. Impara la cultura di conoscenza, professionalità ed altro di altri tuoi colleghi che sono ben lontani dal tuo modo di vedere la presenza di animali selvatici. Sei un perdente e niente di piu.

da Veneto 18/05/2022 13.35

Re:Animalismo e cibernetica

veneto pussa viaaaaaaa ma che caz vuoi qui fatti i caz tuoi...non ci servono i tuoi sproloqui da incompetente seriale PUSSA VIAAAA VAI A CASA questo è un blog per cacciatori non per rompi scatole come te ! viaaaaaaaaaa va viaaaaa

da Vaffa 18/05/2022 9.07

Re:Animalismo e cibernetica

togliete il bicchiere a Veneto....

da Rum 18/05/2022 8.44

Re:Animalismo e cibernetica

Leggendo i vari commenti di cui apprezzo quello che ha scritto leo ed hunter 74 per essere riassuntivo e senza star lì ad elencare norme, leggi, decreti ed altro, credo che nessun metta in discussione che gli animali vanno controllati ma mi piacerebbe che venissero controllati anche tutti coloro che si ergono ad essere rispettosi degli animali, dell' ambiente, etc., Quando uccidono gli animali x passione perché sostengono che pagano. Mai nessuno che fa un commento x condannare certi comportamenti... È sempre valido il proverbio: non si sputa nel piatto dove si mangia...

da Veneto 18/05/2022 7.51

Re:Animalismo e cibernetica

Ho da sempre sostenuto che l'essere umano è essere umano e gli animali sono animali. E pertanto, nonostante l'amore che nutro per loro, per i miei cani in particolar modo, lungi da me umanizzare il loro essere animali. Il loro istinto, spesso domato, contenuto, rimodulato dai noi uomini, soprattutto negli animali domestici, a volte viene fuori improvvisamente e talvolta anche in maniera proprio animalesca. Non è affatto successo poche volte che il dolce fido pitbull dal collare borchiato, dopo tante coccole e tante pappe prelibate, all'ennesima ciotola, azzanni in malo modo lo sprovveduto padrone che credeva di star allevando un secondo genito. Questo per fare uno dei mille esempi che potrei elencare per dimostrare che gli animali sono sempre animali. Per rispondere poi al signor Leo, mi limito a far notare che, quando i nostri amati selvatici, svilupperanno intelligenza tale da trasformarmarci da cacciatori in prede e ci ameranno come noi amiamo loro per la bontà delle carni e per altre motivazioni che non sto qui a spiegarle perchè non le capirebbe, beh.... solo allora riparleremo della sua cantilena, che raglia uno slogan fritto e rifritto. Infine ricordi che gli estremismi hanno rovinato il mondo. E il 99% degli animalisti, siete estremisti.

da Hunter74 18/05/2022 0.21

Re:Animalismo e cibernetica

a trent'anni di distanza si può dire che la legge 157 e la precedente 394 sulle aree protette sono risultate una ciofega. questa pandemia cinghialesca è l'ultima perla inanellata dai radical scic animalari italiani, nessuno escluso ormai. fino a poco tempo fa - con i dovuti distinguo - si poteva contare almeno su lega ambiente. oggi non più. voglio vedere come se la cavano oggi che anche la capitale è assediata, non certo - come hanno sostenuto fino a pochi giorni fa - per colpa dei cacciatori, ma indubitabilmente per colpa delle insulsaggini di costoro. Primo la proprietà inidissolubile dello stato della fauna selvatica è un controsenso, visto che insiste sul territorio che ha un proprietario, per la massima parte privato; secondo perchè il regime a totale divieto di caccia e di prelievo nei parchi è un'altra castroneria che ha favorito lo sviluppo incontrollato di specie opportuniste. Una volta giustamente definite nocive. sarebbe il momento giusto per rivendicare il legittimo protagonismo delle categorie veramente interessate (agricoltori e cacciatori) che non hanno mai smesso di preoccuparsi con giudizio del patrimonio faunistico.

da Licurgo 17/05/2022 16.47

Re:Animalismo e cibernetica

Con la legge 968/1977 la fauna selvatica è stata dichiarata patrimonio indisponibile dello Stato e tutelata nell'interesse della comunità. Da questo deriva che la fauna selvatica, prima senza "proprietario" è divenuta a tutti gli effetti patrimonio statale. Le Regioni, responsabili della fauna selvatica, possono poi delegare tale compito alle Provincie, come stabilito dall'art. 157/1992. Di conseguenza, qualora il conducente del veicolo provi di aver fatto di tutto per evitare l'impatto, chiarendo l'esatta dinamica dell'incidente da cui emerga la massima cautela nella condotta di guida e il comportamento imprevedibile e irrazionale dell'animale, sarà la Pubblica Amministrazione a doversi accollare il risarcimento del danno. Numerose sono le sentenze che, nel tempo, hanno individuato nella Regione l'Ente responsabile dei suddetti danni. La sentenza n. 13848/2020 ha condannato la Regione Abruzzo al risarcimento dei danni causati a una vettura dall'impatto con due cervi, mentre il conducente di un motorino entrato in collisione con un cinghiale si è visto riconosciuto il riconoscimento del diritto al rimborso dal Tribunale di Pisa, con sentenza 19 agosto 2021. Azione di rivalsa delle Regioni Qualora la Regione, convenuta in giudizio per il risarcimento, reputi che le misure idonee a impedire il danno avrebbero dovuto essere adottate da un altro ente, potrà, anche in quello stesso giudizio, agire in rivalsa, senza però che questo implichi alcuna modifica per il danneggiato che potrà ottenere il risarcimento sempre e comunque dalla Regione stessa. ORA GLI ANIMALARI PER IL RISARCIMENTO DANNI VEICOLO SONO IN UNA BOTTE DI FERRO PER LA SALUTE CI SON SEMPRE LE POMPE FU@@@@@. OGNI TANTO UNA BUONA NOTIZIA CIOÈ QUELLA CHE LE AMMINISTRAZIONI LOCALI SI RIFANNO ANCHE SUL 90% DEGLI ANIMALARI ITALIDIOTI FACENDOLI PAGARE. QUESTA FECCIA NON PENSERÀ MICA CHE I POLITICI PAGHINO DI TASCA PROPRIA. HA HA HA

da CIBERNETICA 17/05/2022 11.15

Re:Animalismo e cibernetica

Accade abbastanza frequentemente che auto e motorini rimangano coinvolti in incidenti stradali causati da animali selvatici, e la domanda "chi risarcisce i danni?" è più che legittima. Vediamo allora qual è l'orientamento giuridico con alcune sentenze. Incidenti stradali causati dalla fauna selvatica e risarcimento danni In Italia ogni anno sono circa 10.000 gli incidenti causati dalla fauna selvatica, con dati in costante aumento a causa della presenza sempre più numerosa di cinghiali, caprioli o cervi. Appare quindi legittimo chiedersi chi sia responsabile dei danni provocati ai veicoli e alle persone nel caso in cui si verifichino "incontri ravvicinati" con animali selvatici. Tutti sappiamo che il proprietario di un animale domestico risponde dei danni che l'animale stesso procura a terzi. Questa regola prevede quindi che sia il proprietario dell'animale ad assumersi l'onere del risarcimento di ogni danno (materiale e fisico) causato. Ma quando parliamo di animali selvatici, chi può esserne considerato proprietario? A rispondere a questa domanda ci ha pensato la Cassazione, con diverse sentenze che individuano nella Pubblica Amministrazione il legittimato passivo. Incidente causato da animale selvatico, la responsabilità della P.A. L'attraversamento improvviso di un cinghiale o di un cervo, un daino che invade la corsia sulla quale viaggiamo, sono tutti eventi abbastanza frequenti che negli ultimi anni hanno portato molti automobilisti nelle aule di tribunale.

da 11,05 17/05/2022 11.06

Re:Animalismo e cibernetica

Offendere le persone nel fare i commenti è non solo ingrato ma indice di non conoscenza della materia. Per il resto non entro nel merito di chi ha promosso l' argomento in quanto noto assurdità e tanto ego. Chi ama veramente gli animali non certo uccide per passione ...

da Veneto 17/05/2022 6.46

Re:Animalismo e cibernetica

Ossignur, ancora con la cantilena della "notte dei tempi", dell' "allora le zanzare???" e dell' "ambientalismo con la doppietta". Meno male che poi la nostra sarebbe l'unica specie capace di astrazione: a leggere quel che blaterate si direbbe il contrario. E se secondo voi nessuno più del cacciatore ha rispetto, amore e riconoscenza verso gli animali, allora ne riparlemo quando qualcuno dedicherà ai cacciatori rispetto, amore e riconoscenza negli stessi termini che loro dedicano agli animali che cacciano. Vedremo se sarete ancora della stessa idea, a parti invertite.

da Leo 16/05/2022 19.12

Re:Animalismo e cibernetica

Non cè nessuno che conosca ed abbia rispetto, amore e riconoscenza verso gli animali più del cacciatore. Cacciatore si nasce circondati da un ambiente rurale con il quale si vive in simbiosi ogni giorno. L'inurbamento della popolazione e cattivi maestri che insegnano ai ns. figli comportamenti non coerenti con il corretto modo di vivere e il rispetto del prossimo nonchè della natura in generale, ci ha portato a un animalismo radicale che non sa distinguere più la corretta interpretazione dell'evoluzione che stiamo vivendo. Questo porta a denigrare i cacciatori quando invece andrebbero apprezzati e chiamati nelle scuole elementari ad illustrare che cosa è la caccia, come la si pratica e il perche è giusto che esista se praticata secondo le leggi dello stato.

da bretone 16/05/2022 12.31