Il lamento del chiurlo


lunedì 9 maggio 2022
    
 
Gestire la fauna selvatica è cosa molto complessa e non se ne esce se non si cambia il paradigma che oggi sta alla base delle "credenze" comuni. Se ne sono accorti quelli della Curlew Recovery Partnership, che si sono presi l'incarico di recuperare la situazione in cui versano le popolazioni di chiurli che si riproducono nelle pianure inglesi, a causa di irresponsabili pratiche agricole e famelici predatori. Un'equipe di ricercatori della Bournemouth University in collaborazione col Game and Wildlife Conservation Trust se ne stanno interessando da anni nella New Forest, parco nazionale nel sud del Regno Unito, area che fa parte della Convenzione di Ramsaar, per i suoi habitat unici e diversificati, dotata di più livelli di "protezione" e di conservazione. Nonostante tutto questo, anche lì i chiurli  sono in difficoltà. E a meno che questa situazione non cambi rapidamente, è probabile che il gorgoglìo flautato del loro canto diventi un lontano ricordo anche in quelle brughiere.

Ma quali sono le ragioni di questa sofferenza? Più o meno le stesse che affliggono il patrimonio faunistico ovunque in Europa. Il problema comincia a farsi grave già dall'epoca della nidificazione, con quasi tutti i nidi, falcidiati dai predatori. Principalmente volpi e cornacchie.

Nel caso del chiurlo è ormai chiaro che qualsiasi attività umana (nelle aree protette il turismo ambientale in particolare) nel periodo della nidificazione, ma soprattutto la presenza incontrollata di predatori non permetterà di risollevarne le popolazioni. E volpi e cornacchie fanno ormai parte, come da noi, del paesaggio rurale ma anche di quello urbano, purtroppo. Gli animalisti si oppongono a qualsiasi controllo che riporti a ragionevoli equilibri interspecifici, ma anche se riuscissimo a ridurre le presenze di corvidi e volpi, ben altri potenziali predatori, come tassi,  gabbiani per esempio, se ne avvantaggerebbero. Da qui crescono le sconsolate considerazioni di chi se ne intende davvero.

"Se desideriamo vedere gran parte delle piccole specie selvatiche che malgrado tutto popolano ancora le nostre campagne e le nostre paludi - dicono anche fuori dei nostri confini- è di fondamentale importanza che a chi ha la responsabilità del benessere di questo patrimonio naturale, cacciatori insieme a tecnici ed esperti faunisti, venga consentita una maggiore autonomia, vengano concessi supporti economici adeguati insieme a una vicinanza solidale da parte dell'ente pubblico. Altrimenti l'animalismo di facciata, certe ipocrisie culturali e la ricerca di un consenso mal orientato continueranno a fare danni".

Fino a quando, in conclusione,  sarà difficile se non impossibile recuperare. Molti di noi l'hanno capito. Adesso dobbiamo convincere gli altri, a partire dal vicino di casa, fino ad arrivare con maggior efficacia possibile ai nostri governanti locali e nazionali. 
 

Maurizio Poli
    



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9 commenti finora...

Re:Il lamento del chiurlo

Cari ultimi due commentatori se corrispondesse al vero che in questo blog parlate solo di caccia allora con voi convengo, solo che leggendo i più svariati argomenti spesse volte nei vari commenti la politica è il vostro campo di battaglia e guai essere di sinistra ed altro. Ma rimanendo in tema dove dite cose anche giuste e sensate permettetemi però di ricordarvi che nella catena più che alimentare semmai di riduzione animale come i leoni, le tigri ed altre specie laddove stanno scomparendo, secondo voi per colpa di chi?.forse dell'animalista o dell'ambientalista o forse dei vegetariani o del vegano o forse dei verdi? Bella riflessione, vero?

da Veneto 19/05/2022 13.16

Re:Il lamento del chiurlo

la sera sui laghetti ne acchiappavo qualcuno nei dintorni di roma nord , ma parlo di 30 anni fa ,mai piu' visto assieme alle allodole completamente sparite!

da Sante 15/05/2022 7.46

Re:Il lamento del chiurlo

E' vero quello che dice Hunter 74. Quindi, se Maometto non va più alla montagna, è la Montagna (i cacciatori e le loro associazioni) che devono andare da Maometto. Nel senso che se l'opinione pubblica e i politici che ne ambiscono il consenso sono filoanimalisti, almeno i cacciatori devono dimostrarsi utili per l'ambiente. Con i fatti. Abbiamo ancora i numeri e le organizzazioni per poter dimostrare sul campo che siamo più utili noi per la società che i tanti chiacchieroni di ambientalisti.Di sicuro qualcosa facciamo di già. Se non lo facciamo abbastanza, ci dobbiamo impegnare di più. E quello che menca, a mio parere, è prima di tutto una consapevolezza diffusa e poi una capacità di aggregazione dei dati e una adeguata comunicazione.

da Aladino 11/05/2022 10.52

Re:Il lamento del chiurlo

Hunter 74 : Il tuo intervento è condivisibile al 100%.

da bretone 10/05/2022 20.49

Re:Il lamento del chiurlo

Leggo gli articoli inseriti in questo spazio che Bighunter ci concede e non riesco a commentare senza essere mio malgrado, ripetitivo. Fino a quando la politica continuerà a dar voce in capitolo alle innumerevoli associazioni animal-ambientaliste in cambio di voti, la musica non cambierà. Se ne sono accorti tutti che l'animal-ambientalimo estremo, il protezionismo esagerato e l'avversione alla caccia, non portano a nulla, ai fini di tutela ambientale e della biodiversità. La stragrande maggioranza di parchi e di zone protette e non gestite, servono solo a rimpinguare le tasche di innumerevoli personaggi a cui poco importa se il chiurlo non suona più il suo flauto o se i cinghiali causano incidenti stradali o se le volpi e le gazze divorano centinaia e centinaia di nidi. A questa gente interessano i soldi che la DIsunione europea gli elargisce in cambio di riverenza politica. Quindi: o si riesce a mettere a cuccia la politica che gestisce questo meschino affare del green stupido e dannoso, o......addio chiurlo.

da Hunter74 09/05/2022 22.48

Re:Il lamento del chiurlo

Gli amministratori avrebbero fatto ciò le associazioni venatorie volevano poi un bel giorno la federarci vi ha preso per il “chiurlo” e da quel giorno non hanno più smesso. Poi non paghi, hanno delegato la politica e ora vi prende anch’essa per il “chiurlo”. CONTENTI!!!!

da La politica fa il suo mestiere 09/05/2022 20.22

Re:Il lamento del chiurlo

Oramai ,leggiamo quotidiane problematiche ambientali..La fanno da padroni i predatori di nidi ,le specie opportuniste che si stanno espandendo in modo incontrollato .le pandemie es aviaria e suina Lo,sanno tutti .ma le soluzioni sono risibili ..Complimenti agli amministratori ...

da Vito Canevese 09/05/2022 15.18

Re:Il lamento del chiurlo

x A.le: Quando subentra l'interesse di un parco, ci si è già capiti!

da s.g. 09/05/2022 13.09

Re:Il lamento del chiurlo

Purtroppo la moda dell'ambientalismo talebano porta soldi, tanti soldi. Se poi il chiurlo, come la starna come il gallo cedrone come il forcello come tutti quanti gli altri spariscono.... ma stigrancaxxi !!! Vero ?

da A.le 09/05/2022 11.05