Ritorno a cinghialandia


lunedì 2 marzo 2020
    

 
 
Ho letto con interesse la notizia che anche il massimo responsabile dell'Ispra ex Infs, il dr. Piero Genovesi,  ha scoperto l'acqua calda, come lo rimbrotta giustamente un assiduo frequentatore di questo portale (Nick name: Fucino Cane). Se avesse assimilato ciò che un suo pari, il prof. Marco Apollonio del Cirsemaf, sicuramente altrettanto competente come lui nella materia, aveva già denunciato una decina di anni fa, le cose sarebbero andate meglio per tutti, anche per gli agricoltori, che oggi protestano a singhiozzo (con qualche lacrima), perchè da una parte vorrebbero essere risarciti abbondantemente per i danni, a volte valutati con dovizia, e dall'altra sbavano e protestano fino a riminacciare i referendum, perchè tanto ben di dio lo devono condividere con i...cacciatori, mentre non azzardano critica alcuna nei confronti degli ambientalisti, di cui fanno invece ampio uso dei simboli, per "apprezzare" i loro prodotti, magari a Km-0.

Eh si, medita Genovesi, i cinghiali in Italia sono passati da 500 mila unità del 2010 - appunto - al milione di esemplari di oggi  (ma forse sono anche di più), a causa dei mutamenti ambientali (leggi abbandono soprattutto dell'Appennino, ma anche per questo non ci voleva uno scienziato per capirlo già una trentina d'anni fa), l'eccessivo rigore (a mio parere, e ancora di più per l'errata impostazione)  della 157/92, e - udite udite!, ma chi l'avrebbe mai detto!? - l'aumento delle aree protette, a cui andrebbe aggiunta una postilla: grazie alla sconclusionata legge 394/91, che - bisognerebbe chiosare - essendo stata varata precedentemente alla legge sulle "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio", avrebbe dovuto essere sulla base di quest'ultima riletta coerentemente. Cosa mai avvenuta, nel silenzio dei tanti giureconsulti, sempre attenti peraltro a dare addosso alla caccia. Ma si sa, lo diceva già Petrolini: l'Italia è la patria del diritto e ...del rovescio.

Meglio tralasciare comunque certe altre affermazioni fuori luogo, ormai tanto stantie quanto imprecise, su questo portale rimbeccate a ragione da tale "Asini che volano", il quale ci ricorda come negli anni sessanta  i cinghiali furono immessi dalle Province non a scopo venatorio ma per "aumentare la biodiversità", al momento dell’abbandono delle campagne e dei poderi quando i contadini andarono a lavorare in fabbrica". Tutto documentato negli archivi dei Comitati Provinciali, che allora si occupavano di gestione faunistica col supporto del Laboratorio di Zoologia Applicata alla Caccia (Oggi Ispra, ex INFS), conduzione Toschi, poi Leporati, poi Spagnesi. (Al proposito leggasi Ispra: c'era una volta il laboratorio).

Nell'attuale congiuntura, appare perciò difficile passare dalle parole ai fatti anche per dare seguito a quanto Genovesi propone per superare il problematico impasse. Cioè la necessaria valorizzazione della carne di ungulati attraverso l'attivazione di una filiera controllata della carne selvatica. Troppi impicci burocratici e procedurali, che andrebbero razionalizzati da modifiche che al momento vedono l'un contro l'altro armati, dalle leggi che attribuiscono allo Stato la proprietà (indisponibile) della fauna selvatica, agli agricoltori che vorrebbero trasformare questa indisponibilità in "disponibilità" ad essi esclusivamente riservata (in collaborazione/contraddizione con i cacciatori, a seconda del vento, organizzati in squadre o come singoli "selettori"), agli ambientalisti sempre più animalisti, che "guai a chi mi tocca il porcello" o il Bamby.

Legittimi pertanto, secondo me, gli appunti dei soliti abituè di questo portale, che rimproverano al Genovesi certe pesanti  distrazioni. "Sarebbe anche ora che facessero pagare i danni agli enti parco - sentenzia Ettore 1158 - in considerazione che questi animali vivono e bivaccano li, e questo è facilmente riscontrabile. Che si inizi mettendo le mani in tasca a questi inutili carrozzoni lasciando in vita i veri parchi, quelli storici, quelli nazionali e abolendo tutte quelle aree che si spacciano per aree protette (parchi,parchetti,parcucci,riserve etc...) ma che invece sono aree sottratte ad ogni attività umana (parchi politici)". Il quale conclude: "Non bisogna essere degli scienziati per capire certe cose".

"Cara Ispra - scrive un altro "cacciatore" - ci avete messo un po' di tempo per capire dove è il problema, ma , come si dice, non è mai troppo tardi; ora che vi siete illuminati fate in modo che si modifichi la 394, legge sulle aree protette, affinchè si possa contrastare seriamente l'aumento di questa specie (il cinghiale), permettendo ai cacciatori di fare gli abbattimenti".

E- conclude Raul G. - "Il guaio è che in questo mezzo secolo abbiamo lasciato che la ricerca fosse esclusivo appannaggio degli ambientalisti-animalisti, ovvero delle multinazionali e delle confindustrie e confagricolture dell'inquinamento e dello sperpero del patrimonio naturale. Adesso, per tornare indietro, ci vorrà del tempo. Ammesso che in questo frattempo si sia capaci di recuperare in reputazione. E pensare che sarebbe bastato che i nostri governanti, da noi sollecitati, avessero preso come modello i nostri esperti, come lo Scheibler, o i concetti anglosassoni di Wildlife Management, che prevedono una caccia regolamentata e gestita come una branca della gestione rurale".


Vox populi, come si dice...


Valter Corzeni




16 commenti finora...

Re:Ritorno a cinghialandia

Ragazzi avete ridotto la caccia italiana al tiro alla capra e al maiale. Soddisfazione venatoria pari a ZERO. Carabine e ottiche vendute anche al gatto. La caccia è ALTRA COSA.

da Dario 07/03/2020 15.46

Re:Ritorno a cinghialandia

Il mondo è bello perché è vario. W842 e Pino sembra che vivano sulla luna. Il mondo è cambiato, ve ne siete accorti? La Francia, patria della rivoluzione borghese, da 300 anni adotta forme di restrizione a mezza strada fra il regime tedesco o anglosassone e quello italiano. Anche loro hanno problemi con l'opinione pubblica, ma se la passano meglio di noi. Tutta la canea sulla caccia italiana dipende proprio da quella decisione del ventennio. Gli atc ci hanno dato trent'anni di respiro, abolirli ci farebbe cadere immediatamente nella chiusura della caccia. Proprio in questi giorni stiamo vivendo una realtà che ci dimostra che la fantasia all'italiana non funziona più. Svegliatevi.

da Botanicus 05/03/2020 18.05

Re:Ritorno a cinghialandia

Il mondo è bello perché è vario. W842 e Pino sembra che vivano sulla luna. Il mondo è cambiato, be ne siete accorti? La Francia, patria della rivoluzione borghese da 300 anni adotta forme di restrizione a mezza strada fra il regime tedesco e anglosassone e quelli italiano. Anche loro hanno problemi con l'opinione pubblica, ma se la passano meglio di noi. Tutta la camera sulla caccia italiana dipende proprio da quella decisione del ventennio. Gli atc ci hanno dato trent'anni di respiro, abolirli ci farebbe cadere immediatamente nella chiusura della caccia. Proprio in questi giorni stiamo vivendo una realtà che ci dimostra che la fantasia all'italiana non funziona più. Svegliatevi.

da Botanicus 05/03/2020 9.35

Re:Ritorno a cinghialandia

basta sciogliere gli ATC e tornar a cacciare u tutto il territorio nazionale con un regolamento diviso i tre parti sud centro e nord e tutto il sistema si aggiusta da solo ….

da pino 03/03/2020 22.28

Re:Ritorno a cinghialandia

Ma veramente ci sono cacciatori che pensano che privatizzando la caccia la su salvi? Ma dove sta scritto? E quando mail il Parlamento trasformerà lo status della selvaggina da patrimonio dello Stato a proprietà del padrone del terrreno? E quando anche fosse, con la proprietà terriera frammentata come in Italia non potrebbe mai funzionare. L’idea che con un colpo di genio si risolva tutto in 4 e 4 otto è da bambini dell’asilo.

da W 842!! 03/03/2020 20.41

Re:Ritorno a cinghialandia

VERREBBE DA DIRE "QUANDO C'ERA LUI, CARO LEI".. MA IN SENSO NEGATIVO. PERCHÈ TUTTO IL CASINO DI OGGI DIPENDE DA QUEGLI OTTO MILIONI DI BAIONETTE, CHE CONVINSERO LA BUONANIMA A FAR PASSARE IL MOTTO "RES NULLIUS" COME SPLENDIDA CONQUISTA DEL DIRITTO ROMANO. MENTRE INVECE ERA SOLO POCO PIÙ CHE UNA CIOFEGA, DATO CHE NON C'E' PAESE AL MONDO CHE NE AVEVA FATTO TESORO. L'AGGRAVANTE, PURTOPPO, SI REGISTRO' CON LA PRIMA REPUBBLICA, QUANDO ALL'ART. UNO SI VOLLE STRAFARE E DICHIARARE - ALTRETTANTO POPULISTICAMENTE - CHE LA SELVAGGINA E' PROPRIETÀ DELLO STATO. SONO CONVINTO ANCH'IO, COSTI QUEL CHE COSTI, CHE LA CACCIA IN ITALIA SI PUÒ RECUPERARE ALLA CIVILTÀ CONTEMPORANEA, ADOTTANDO UN MODELLO TIPO QUELLO FRANCESE. TANTO, O PAGARE I DANNI DOPO O RISOLVERE LA QUESTIONE CON GLI AGRICOLTORI IN ANTICIPO, FORFETTARIAMENTE, NON CAMBIA NULLA. ALLORA, SAREMMO COMUNQUE PADRONI DEL NOSTRO DESTINO. ANCHE SE, A QUESTI CHIARI DI LUNA, TEMO CHE CI SI DEBBA PREOCCUPARE DI BEN ALTRE EMERGENZE, PURTOPPO. E CHE DIO CE LA MANDI BUONA E SENZA VENTO.

da COLUMELLA 03/03/2020 16.43

Re:Ritorno a cinghialandia

400 euro? si poi c'è un ATC 200 euro uno solo? io ne ho 4 ... uno costa 280 euro ...poi ci sono i pacchetti degli animali cinghiale 150 / capriolo 150 ( io ne ho tre sono 450) cervo pago il capo oltre ATC per cui una femmina 450 euro un maschio .... ho una riserva da anatre 1500 all'anno , una per i fagiani 1000 all'anno vado una volta all'estero in Irlanda a colombi sono 2500 IO RIDO CHE MAGARI 2000 euro e non mi rompono più i coglioni su tutto il territorio nazionale COME IN FRANCIA!!!

da W LA FRANCIA 03/03/2020 14.48

Re:Ritorno a cinghialandia

Si come no voglio vedere quelli che ora si lagnano per 400 euro all'anno tra pda ,tesserino ,atc ed assicurazione,e che vanno 70 giornate su 50 consentite,che si trovassero il sistema alla francese con pochissime giornate possibili a fronte di 1500/2000 euro all'anno da pagare per cacciare...

da Già rido.... 03/03/2020 12.37

Re:Ritorno a cinghialandia

..per tutti c'è una soluzione? quella che porta ad una caccia europea, piu' simile ai nostri cugini di oltralpe, che hanno saputo gestirla e difenderla

da france-sco 03/03/2020 12.21

Re:Ritorno a cinghialandia

PURTROPPO SI PARLA DI CACCIA SOLO X IL CINGHIALE LE ALTRE SPECIE NON INTERESSASSA A NESSUNO. IL CANE CHE SI MORDE LA CODA,BENE QUESTA é LA SORTE CHE CI TOCCA A TUTTI QUANTI .LA CHIUSURA DELLA CACCIA E BEN CI STA.

da SBORRIK 03/03/2020 12.10

Re:Ritorno a cinghialandia

PURTROPPO SI PARLA DI CACCIA SOLO X IL CINGHIALE LE ALTRE SPECIE NON INTERESSASSA A NESSUNO. IL CANE CHE SI MORDE LA CODA,BENE QUESTA é LA SORTE CHE CI TOCCA A TUTTI QUANTI .LA CHIUSURA DELLA CACCIA E BEN CI STA.

da SBORRIK 03/03/2020 12.10

Re:Ritorno a cinghialandia

Non per alimentare la polemica. Non c'è bisogno. Ma per ribattere ad alcune considerazioni di chi commenta per il gusto di farlo, basta richiamare l'attenzione a ciò che sta succedendo nel parco del Circeo, a proposito dei daini. Una cosa ridicola. Il cinghiale comunque è un problema ovunque, visto che sta crescendo esponenzialmente in tutta Europa (dati Apollonio). Finché c'erano i cacciatori che pagavano, i parchi catturavano i cinghiali (vivi) e li vendevano alle AFV/ATV, dove ovviamente diventavano braciole. Ipocrisia unica. Per risolvere il problema in Italia, basterebbe abrogare l'art 1 della 157. Copiando i sistemi in vigore ovunque, tranne che da noi. Giusto smetterla con la demagogia. Ma bisognerebbe cambiare l'indole del nostro popolo. La vedo dura.

da Pablo 02/03/2020 19.32

Re:Ritorno a cinghialandia

Li hanno potuti eseguire dove ente e direzione dei parchi,hanno stipulato accordi o convenzioni..me ne vengono in mente così su due piedi un paio parco delle Madonie ,parco del Ticino...così per par condicio tra nord e sud, ma ve ne sono diversi altri con modalità e su specie che non sono solo il cinghiale.......

da Boris 02/03/2020 17.17

Re:Ritorno a cinghialandia

Boris mi dici dove i cacciatori (ad oggi) hanno potuto eseguire abbattimenti secondo la legge 394?

da X Boris 02/03/2020 14.24

Re:Ritorno a cinghialandia

Davvero dei pensieri illuminati si è fatto voce l'autore qua sopra,ad esempio quello di "cacciatore" che chiede di cambiare la 394 per permettere ai cacciatori di fare gli abbattimenti,evidentemente non conoscendo affatto quella legge che tra l'altro è gia l'unica che consente ai " cacciatori" di effettuare gli abbattimenti nei parchi,cosa invece preclusa fuori da questi istituti che soggiacioni invece all'art 19 della 157/92...........e pensare che riesco ancora a meravigliarmi della pubblicazione di articoli farlocche su questo portale

da Boris 02/03/2020 13.23

Re:Ritorno a cinghialandia

per l'autore dell'articolo : solo in Italia il cinghiale è un problema. Negli altri paesi d'Europa è profitto e quindi ricchezza ! Riportare pensieri di nikname (capirai te ?!!) di questo portale a cosa serve ? bohhh. Forse sarebbe più logico auspicarsi una maggiore elasticità mentale da parte di tutti.Una visione un pò meno populista e demagogica della nostra attività venatoria cambierebbe di molto le carte in tavola.

da toscano 02/03/2020 11.41