Diamoci da fare


venerdì 13 settembre 2019
    

Giuliano Incerpi
 
 
E allora ci siamo. Dopo un paio di giorni o poco più di timida preapertura,  consumiamo il vecchio rito. Dell'apertura ovviamente. Siamo in pista. Nelle nostre lande. Per i nostri boschi. Nelle paludi, nei campi assolati. Nei capanni ben infrascati alla posta di un merlo, o di un colombo o di una tortora di risulta.  A scandagliare nella testa del cane, ma meglio ancora dai movimenti della coda (oggi ce l'hanno anche i Kurzhaar, i Breton, i Cocker...) se davanti c'è qualcosa. Un fagiano, una quaglia. Una starna?...Una...lepre???

Che bellezza questa varietà di caccia! Quanto impegno per goderne ancora, nella maniera più genuina. E nostante tutto, ce n'è ancora.  Dobbiamo salvaguardarla. Diamoci da fare!

In verità, ci stiamo dando da fare. Ci siamo sempre dati da fare per difendere le nostre terre, le nostre tradizioni, il nostro patrimonio storico, culturale, ambientale. Il nostro patrimonio sociale. Che è fatto di amicizie, di condivisione, di solidarietà. Tutte qualità che oggi nella società contemporanea scarseggiano. Da noi, no. Fra di noi ce ne sono anche per gli altri. Basta affacciarsi - lo dico da sempre - ad una delle tante, ancora tantissime sagre e feste della caccia che popolano la nostra provincia. Da nord a sud, senza soluzione di continuità. Tipiche per le peculiarità dei territori. Nella fascia alpina si celebra il camoscio e il capriolo, nel lombardo-veneto la migratoria, i piccoli uccelli, come in Romagna, in Liguria ed anche in Toscana, in Umbria e nelle Marche, nel Lazio, il palombaccio. Il cinghiale ormai un po’ ovunque. Se fossimo in Cina, sarebbe comunque un’apoteosi dell’anno del cinghiale, tanti ne abbiamo.

E la tavola, la buona tavola. Un tripudio di piatti. Anche nuovi, proposti dalla cucina stellata. Anche moderni, per il brunch, per il panino tipo BigMac, secondo le nuove tendenze. Quelle che vanno fra i giovani, fra i frettolosi metropolitani. Perchè no, favorirle, in città, nelle paninerie, potrebbe essere un utile  strumento per avvicinare  alla caccia chi ci ignora. E attraverso questa breccia saporosa - “ha sapore, ha sapore...” ripeteva l’inconsapevole figlio della mendicante  nel film “Baaria” di Tornatore - si potrebbe inoculare nelle menti di costoro il virus della curiosità per un mondo, il nostro,  oggi estraneo alla dimensione globalizzante.

Eppure, questa esuberanza faunistica, non dimentichiamo cervi e caprioli, legioni di uccelli silvani, tordi in testa, dimostra che pur nella mancanza di equilibri, non tutto è perduto. E la caccia, i cacciatori, possono fare ancora la differenza. Come in realtà la stanno facendo da sempre. Prima di tutto nella consapevolezza che la natura non è quella che ci narrano nei salotti televisivi. è lo specchio della complessità. Il cerchio che ha inizio dal lombrico nel becco della beccaccia e si chiude nell’ingluvie del capovaccaio, attraverso infiniti intrecci, a noi ben noti, che fin da piccoli ne abbiamo masticato. Biodiversità, la chiamano oggi. Che altro non è se non quel caleidoscopio meraviglioso ai nostri occhi di eterni fanciulli, che lega lo scricciolo al popolo dei ragni, la pavoncella alla piccola fauna di larga, il gheppio allo scoiattolo, la cornacchia alle uova della fagiana, il lupo ai cinghialotti. Il moriglione ai ributti di quadrello.

E allora! Chi si dà da fare perchè il moriglione abbia a disposizione il suo ambiente? Chi, per la sua passione per il cinghiale, tiene puliti i sentieri nei boschi, nella macchia, fra gli infiniti intrighi del sottobosco mediterraneo? Chi si adopera per raccomandare agli agricoltori che si mantengano le vecchie pratiche della tradizione, per recuperare la starna, incrementare la presenza della lepre, affinchè si possano ripristinare zone  per la permanenza di tortore  e colombacci? Facciamolo sapere a chi decide per noi senza saperne. Di più. Organizziamoci anche meglio, facendo squadra se possibile, prima di tutto sul territorio sul quale viviamo, sul quale pratichiamo la caccia, per recuperare alla verità una massa di ignari e inconsapevoli che si fanno abbindolare dalla televisione.

La terra, la nostra terra, sta soffrendo. Lo sappiamo. è nostro dovere impegnarci per salvaguardarne il patrimonio naturale. Con la Federazione europea dei cacciatori anche noi abbiamo sottoscritto un appello (Biodiversity Manifesto) per gestire le aree naturali, che a queste latitudini, in Europa, non sono più da tempo terre selvagge, ma paesaggio modellato dall’uomo, dalle sue popolazioni, nel tempo, dagli agricoltori, e che adesso, causa anche sciagurate pratiche agricole, rischiamo di perdere. Tutti. La soluzione prospettata  negli ultimi cinquant’anni dai parcomaniaci non ha dato frutti, anzi, ha consentito il saccheggio del nostro Belpaese. Non ci credete? I ridicoli consensi elettorali ai verdi (che in altre parti d’Europa hanno segnato anche recentemente incredibili successi) ne sono la più palese testimonianza. La protezione dell’ambiente, quindi, va ripensata. Il nostro approccio, di cacciatori, le nostre esperienze, la nostra passione possono essere determinanti. Nella ricerca, come nella pratica quotidiana, nella gestione corretta dei territori. Abbattendo le barriere fra le categorie, opponendoci ai compartimenti stagni. L’antica scienza della biodiversità c’insegna che facciamo tutti parte di un insieme e che nessuno può esimersi dal suo ruolo in questo progetto di tutela.   L’interesse generale a salvaguardare la diversità delle infinite forme di vita in equilibrio fra loro è anche il nostro interesse di cacciatori. Far conoscere le nostre sensibilità e i nostri impegni green  è per noi il più importante investimento a favore della caccia. E dunque, comunichiamo! Comunichiamo di più! Comunichiamolo bene! In tutti i modi! Con tutti i mezzi a disposizione!
 

Dai che ce la facciamo!

In bocca al lupo a tutti. Che la stagione prosegua in serenità!

 


19 commenti finora...

Re:Diamoci da fare

Dura Lex per tua sfortuna io c’ero nel 1990 ai tempi del referendum VINTO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA CON L’ASTENSIONE. Nessuno scambio, nessun patto. Ci furono solo 2.000.000 di astensionisti MILITANTI (i cacciatori) che affondarono il referendum appoggiato da tutti i grandi partiti è da tutti i grandi giornali. PURTROPPO AVEVAMO AL NOSTRO INTERNO DEI CERI E PROPRI TRADITORI ED ERANO LE MAGGIORI ASSOCIAZIONI VENATORIE CHE INTRAVIDERO NEGLI ATC LA POSSIBILITÀ DI FARE BOTTINO PIENO ARRICCHENDO NUMEROSI DIRIGENTI.

da X dura Lex che disinforma 20/09/2019 14.34

Re:Diamoci da fare

Bisognerebbe, in qualsisasi analisi e a fronte di qualsiasi dichiarazione, avere chiari i pro e i contro. Per gli ATC, nel 92, quando furono inseriti nella 157, bisognerebbe tener conto che fu questo il prezzo per evitare l'abrogazione dell'842, che sicuramente ci sarebbe cascata fra capo e collo col referendum, se non avessimo trovato l'appoggio per "disarmarlo" con l'astensione. Altra batosta ci sarebbe piovuta in capo dopo che, qualche anno dopo, la corte dei diritti dell'uomo, se non sbaglio, dette ragione a un agricoltore francese che aveva fatto ricorso contro una decisione del governo che non gli aveva consentito di vietare l'accesso ai cacciatori nei suoi fondi. Cosa che la corte gli concesse. Aprendo la stura anche in Europa alla massimizzazione del diritto dei proprietari a chiudere ai cacciatori. Soprattutto in Italia, gli ATC consentirono di evitare ciò. Poi c'è da dire che da noi gli ATC funzionano dove c'è maggiore responsabilità e sensibilità da parte dei cacciatori e dei loro dirigenti. Vedi per esempio Trentino e altre regioni della zona Alpi. Ma anche altrove al centro...

da dura lex 20/09/2019 12.04

Re:Diamoci da fare

1992 FINE DELLA CACCIA!!! INZIO DELLA MAFIA CON GLI ATC !!! la politica ha vinto !!! sput sput sput!!!

da atc no grazie 19/09/2019 9.00

Re:Diamoci da fare

Eh già/Sembrava la fine del mondo/Ma sono ancora qua/Ci vuole abilità/Eh, già Il freddo quando arriva poi va via/Il tempo di inventarsi un'altra diavoleria/Eh, già Sembrava la fine del mondo/Ma sono qua E non c'è niente che non va/Non c'è niente da cambiare/Col cuore che batte più forte/La vita che va e non va/Al diavolo non si vende Si regala/Con l'anima che si pente/ Metà e metà/Con l'aria, col sole/Con la rabbia nel cuore/Con l'odio, l'amore/In quattro parole/ Io sono ancora qua/Eh, già/Eh, già/Io sono ancora qua/Eh, già/Ormai io sono vaccinato, sai/Ci vuole fantasia/E allora che si fa?/Eh, già/Riprenditi la vita che vuoi tu/Io resto sempre in bilico/Più o meno, su per giù/Più giù, più su/Più giù, più su Più su, più giù/Più su, più giù/Più su, più giù/ Più su/Col cuore che batte più forte La vita che va e non va/Con quello che non si prende/Con quello che non si dà/Poi l'anima che si arrende/Alla malinconia/Poi piango, poi rido/ Poi non mi decido/Cosa succederà?/Col cuore che batte più forte/La notte adda passà/Al diavolo non si vende/Io sono ancora qua/Eh, già/Eh, già/ Io sono ancora qua/Eh, già/Eh, già/Io sono ancora qua/Io sono ancora qua/Eh, già/Eh, già

da Vasco R. 17/09/2019 16.25

Re:Diamoci da fare

Belle parole caro Incerpi la caccia sta' finendo anche grazie a te e alla tua generazione,sei un venditore di fumo.

da Mauro 16/09/2019 21.09

Re:Diamoci da fare

Incerpi...incerpi....hai una età che fa pensare che tu andassi a caccia quando si sono gettate le fondamenta per il disastro attuale. Le cose che dici adesso andavano fatte 40 anni fa...ragazzo mio.

da Wolf 16/09/2019 18.30

Re:Diamoci da fare

il pistollo di Incerti ( che è solito a fare la morale) fa sorridere un pochino. lui è della vecchia guardia...magari caccia solo in azienda private e all'estero e poi viene a farci la morale !!! ma chi se ne frega..quel che sarà sarà...

da peter 16/09/2019 15.05

Re:Diamoci da fare

Parla per te cog@@@. Se tanto ti divertono queste schifezze vai a sparare alle paperelle del luna park almeno quelle non ti vengono incontro per la governa.

da Scemo 16/09/2019 5.18

Re:Diamoci da fare

Tutti sparano agli animali lanciati. Nessuno escluso. I più accaniti sono quelli che li disprezzano

da Bugiardi 15/09/2019 16.50

Re:Diamoci da fare

Ecco bravo vai avanti tu a lavorare invece di scrivere pistolotti che con questi non si risolvono i problemi della caccia.

da Alvaro 15/09/2019 3.53

Re:Diamoci da fare

Forze parli per te.io non sparo alle galline .ho vissuto per 25 anni di caccia a 2000 m ora non posso più perché c'è l'orso. Lorsooooioghi .accontentati delle galline!

da tritasassi 14/09/2019 21.19

Re:Diamoci da fare

Tutti a sputare su fagiani starne lepri che puzzano di mangime. Da domani nessuno gli negherà la fucilata. I più accaniti sono quelli che disprezzano!

da Chi critica compra 14/09/2019 21.03

Re:Diamoci da fare

A scandagliare nella testa del cane, ma meglio ancora dai movimenti della coda (oggi ce l'hanno anche i Kurzhaar, i Breton, i Cocker...) se davanti c'è qualcosa. Un fagiano, una quaglia. Una starna?...Una...lepre??? Forse!!!!!!ma comunque immangiabile avendo le carni del tipico sapere di mangime.

da Ma per favore!!!!! 14/09/2019 20.31

Re:Diamoci da fare

Pago la multa .ma ricordatevi siete e sono succube del sistema. Rubellatevi.

da tritasassi 14/09/2019 11.45

Re:Diamoci da fare

Sei Fortunato! Comunque vedo rispetto almeno nel periodo delle cove.

da Monogrillo 14/09/2019 9.56

Re:Diamoci da fare

Io la penso come tritassssi e alleno 9 mesi all’anno (mi fermo 15/4-15/7) quando mi trovano pago la sanzione amministrativa e la pagherò volentieri anche se per ora non è mai successo

da Cinofilo ex cacciatore 14/09/2019 8.45

Re:Diamoci da fare

Bell'intervento, oramai siamo....

da s.g. 13/09/2019 20.56

Re:Diamoci da fare

per Tritasassi. nulla da dire sulle tue idee, ognuno è libero di pensarla come meglio crede... ma.... se ti trovano nel territorio con i cani e senza fucile è "addestramento dei cani", pensala come vuoi, ma saresti contravvenzionabile poiché l'allenamento e l'addestramento dei cani va dalla domenica dopo il ferragosto al Giovedì precedente l'apertura generale e non nel periodo di cacce aperte. Salute e tempo buono.

da Monogrillo 13/09/2019 20.51

Re:Diamoci da fare

Diamoci da fare a che cosa.abbiamo le mani legate.leggi che fanno pietà .fra due giorni andiamo a caccia di galline ma fatemi il piacere di andare a zappare milioni di ettari senza un soldo cosi vi passa la voglia di parlare.troppi soldi alle AV basta non siamo tutelati.chiudetela.siccome sono un cacciatore onesto ESCO solo per i cani senza fucile.ora pensate la come ci pare fino a quando c'è gente che lucra sulla gente ingenua l'Italia non cambierà sempre peggio la Grecia è vicina.

da tritasassi 13/09/2019 19.08