Beccaccia sostenibile


lunedì 20 aprile 2009
    

Beccaccia sostenibile Paolo PennacchiniIl termine “sostenibilità” sviluppato 13 anni fa, all’interno delle Commissioni ONU (Conferenza UNCED di Rio de Janeiro 1992) con l’obiettivo di guidare lo sviluppo tenendo presente le esigenze dell’ambiente naturale, sempre più spesso viene affiancato all’esercizio venatorio odierno.

Ad ogni livello si cerca di progettare in modo sostenibile, cercando di coniugare le esigenze della società con quelle della natura. Ma in termini concreti cosa significa sostenibilità della caccia? Possiamo sintetizzare il concetto di Sostenibilità della caccia nell’equilibrio tra Prelievo e Conservazione delle specie cacciabili.

Il termine Prelievo, sostituendo quello di Carniere (sinonimo di una caccia di quantità) stabilisce immediatamente un esercizio venatorio oculato, attento alle dinamiche delle specie, ai problemi degli habitat e alle irrazionalità del clima. La Conservazione è il fine della caccia moderna. Apparentemente sembra un controsenso, ma è la condizione necessaria per “riandare” a caccia la stagione successiva. Queste categorie così definite, se ci pensiamo bene, sono l’evoluzione di quello che i nostri nonni cacciatori facevano usando il buon senso.

Grazie alla conoscenza esatta del territorio di caccia, al movimento di selvatici, alle cure non invasive di terreni, e soprattutto ad una vita legata ai ritmi della campagna, sapevano mantenere una brigata di starne, non sparare alle fagiane dopo novembre, controllare le lepri, e via discorrendo. Oggi? La ricerca scientifica ci fornisce degli strumenti che ci possono aiutare nel ritrovare l’equilibrio perduto.

L’equilibrio si raggiunge prima di tutto attraverso lo studio delle specie. Sapere cosa cacciamo, in che stato versa la popolazione su di un determinato territorio è il primo mattone della sostenibilità. Negli ultimi anni si studia e si sperimenta, ed i risultati di gestione della fauna sono importanti e incoraggianti; soprattutto quelli sulla selvaggina stanziale e riproducibile in cattività.

Molto più complesso, invece, è lo studio  della selvaggina migratoria, specialmente per la specie Beccaccia-Scolopax rusticola. Come si può arrivare ad esercitare una caccia sostenibile alla beccaccia? Allo stato dei fatti, lo studio ed il monitoraggio di questa specie deve essere effettuato su tutto il suo areale di diffusione: il Paleartico Occidentale. Quindi dai siti di riproduzione (Russia e pre-artico) a quelli di svernamento (mediterraneo e isole britanniche).

Attualmente impegnato in prima fila nelle zone di riproduzione è un solo istituto scientifico, l ‘ONCFS francese che coordina il gruppo di ricerca russo “Fokin-Zverev” sostenendolo nel controllo delle nidiate, e nell’inanellamento dei “pullus” e degli adulti riproduttori. Questo lavoro l’Istituto francese lo sta facendo per tutti noi europei, tra molto entusiasmo e mille difficoltà. L’inanellamento nelle zone di riproduzione è fondamentale per controllare le “ricatture” delle stesse beccacce, determinando la fedeltà alle rotte migratorie e l’età di sviluppo.

Le leggende si rincorrono, ma non contribuiscono ad un serio quadro scientifico. L’anello, targa della beccaccia, invece fa fede: ed il risultato degli ultimi anni di studi rivela movimenti complicati della migrazione, sotto effetto di cambiamenti climatici sempre più irrazionali. L’inanellamento quindi è il primo fattore di sostegno allo studio di sostenibilità. Il secondo è la determinazione dell’età attraverso lo studio del piumaggio alare. Ora sappiamo i movimenti dei giovani precoci e tardivi, delle femmine adulte che migrano per prime e dei maschi adulti che migrano per ultimi, solo in presenza di grandi ondate di freddo.

Quindi possiamo intervenire disciplinando il Prelievo secondo l’andamento del passo. Come? Stabilendo innanzitutto un PMA, Prelievo Massimo Autorizzato, a livello internazionale  e nazionale, da distribuirsi rispettando l’andamento del flusso migratorio secondo le caratteristiche di ogni paese europeo. In Italia si può distribuire il Prelievo secondo il mese (faccio un esempio indicativo, su 20 beccacce, a testa, per stagione): 5 ad ottobre, 10 a novembre, 5 a dicembre, 5 a gennaio. Molti obietteranno: le beccacce si sparano quando si trovano, e figuriamoci chi rispetta il limite giornaliero di 2 o 3, visto che il giorno dopo magari spariscono.

E’ vero, sappiamo tutti che è così, ma così non è più sostenibile…Il PMA internazionale per funzionare, deve valere dappertutto. Per esempio se io ne ho già prelevate 10 in Italia e decido di cacciare all’estero, non posso farne più di dieci. Viceversa se io ne ho già prese 15 all’estero non ne posso prelevare più di 5 nel mio paese.

La beccaccia è un uccello europeo, è di tutti. Non si può fare un safari sopra la sua pelle. E’ cacciata dal mese di agosto a quello di marzo, dai siti di riproduzione a quelli di svernamento, ciò non è più sostenibile. L’obiezione continua: e chi controllerà? chi sarà in grado di verificare i prelievi in terre di difficile attuazione di regolamenti e di facili sotterfugi come molte nuove nazioni ad Est ?

E’ vero; la sostenibilità passa anche attraverso una rete efficace di controlli e di provvedimenti omogenei a livello di calendari venatori, dogane e organi internazionali di controllo. Uccello europeo e regole europee. E da noi in Italia? Stiamo studiando il transito e lo svernamento. Fattori decisivi di studio sono la trasformazione dell’habitat naturale e la necessità di rafforzare la lotta alla “Posta” alla beccaccia.

Lo studio nelle Zone di Monitoraggio della beccaccia ci danno dati allarmanti connessi alle trasformazioni dei biotopi. La rarefazione del prato-pascolo appenninico, le conversioni dei boschi ad altofusto, l’installazione di antenne di telefonia e la creazione di campi magnetici artificiali, condizionano fortemente la migrazione. Il Monitoraggio dei cosiddetti fattori antropici di trasformazione degli habitat è fondamentale per stabilire come e dove intervenire. Pochi parlano dell’habitat della beccaccia, fattore determinante per la fedeltà di adattamento e di sedentarietà della stessa in ambienti favorevoli. Intervenire sulla salvaguardia dei biotopi beccacciai è fondamentale per la conservazione, quanto l’armonizzazione del Prelievo.

Come vedete, il lavoro intorno alla beccaccia si sta svolgendo a tutto campo. Lo studio attento del passo e del ripasso, la necessità di inanellare su larga scala la beccaccia svernante italiana, stabilire i ceppi di provenienza per dare sostegno agli studi nelle zone di riproduzione, tutte queste devono essere azioni coordinate fra Enti, Istituti di ricerca, associazioni venatorie e beccacciai stessi. Il coinvolgimento degli stessi Beccacciai può risultare determinante. La loro esperienza, i loro occhi nel bosco, sono veramente i primi mattoni della ricerca scientifica finalizzata alla Beccaccia Sostenibile. La Sostenibilità sarà il vero ed unico sostegno per il futuro della caccia. Per la nostra passione. E la nostra passione beccacciaia è il grande sostegno alla vita di tutti i giorni.

Paolo Pennacchini
(Presidente dell'Associazione Beccacciai d'Italia)

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13 commenti finora...

Re:Beccaccia sostenibile

bellissimo pomeriggio da ricordare.....trovate 5 regine uccise 4 ma nn all'estero qui da me con le mie gambe la mia schiena e i miei grandissimi setter.auguri a tutti

da massimo 23/12/2009 19.32

Re:Beccaccia sostenibile

alessio quello che hai detto e giusto grazie a qusti signori che venno alestero io sono molto scontento no per nn abattere il numero di prima ma per i miei ausiliari giovani come faremo a fare uno specialista

da giulio 06/12/2009 22.05

Re:Beccaccia sostenibile

Caccio le Beccaccie solo in italia e rispetto a 10 anni fa i miei incotri con lo scolopacide sono dimezzati questo grazie ai signori che vanno ad abbatterle all' estero in qualsiasi periodo dell' anno senza nessun limite di prelievo venatorio.Purtroppo più si va avanti e la moda di cacciare questi selvatici all' estero è in aumento perchè non vi è più coscenza e rispetto per questo stupendo selvatico ma è solo importante fare di NUMERI. Speriamo che U.E. faccia qualcosa. Se no saremo costretti a cacciare in riserva solo polli d' allevamento.-

da alessiobeccaccia 02/11/2009 15.11

Re:Beccaccia sostenibile

E' iconcepibile parlare di sostenibilità della caccia alla beccaccia con le leggi che abbiamo in Europa. In Italia la "posta" è vietata, ma la fanno tutti, tanto non c'è chi controlla! Non sei soddisfatto del tuo andamento di caccia annuale? Bene, con qualche migliaio di Euro ti fai una vacanza nel Centro Europa dove, in primavera ti fanno sparare quante beccacce vuoi. E' scandaloso vedere sulle riviste di caccia foto pubblicitarie di vere e proprie "mattanze" di beccacce. E' immorale per un vero Cacciatore ed è motivo di orgoglio per un povero sparatore.

da geopep 02/09/2009 12.05

Re:Beccaccia sostenibile

Mamma mia quanta ignoranza: Che il signori ci salvi. Forse non si sa che: -la posta vietata la fanno il 99 % dei cacciatori e nessuno controlla; -la caccia primaverile-vera vergogna- in europa è uno scempio; -la caccia nei mesi di agosto nelle aree di riproduzione è assurda ed incontrollata ed illimitata ( basta pagare e può sparare anche a nidiate implumi. non ci prendete piu in giro e fate il lavoro seriamente a livello europeo ed educativo.

da enrico 10/08/2009 10.47

Re:Beccaccia sostenibile

il problema e' un'altro per via di una classe politica di mme'erda... che ci ritroviamo , e per via di ambientalisti di mme'erda che abbiamo...in altri paesi ci considerano dei coglioni..a noi ci viene limitato... di tutto..e tanto, siamo solo ed aclusivamente una riserva naturale...per tutti gli altri paesi.. a noi confinanti e non.., in altri paesi si spara di tutto e tanto..., e quindi a loro fa comodo ,in quanto si crea tanto turismo venatorio.... mica sono stupidi come in italia.

da stafano l. -br- 24/04/2009 12.29

Re:Beccaccia sostenibile

Ma chi te le dà queste beccacce? purtroppo io quest'anno ne ho vista una soltanto frullare davanti al mio cane un breton bianconero gran fermatore ma bassa e rasoterra... Che amarezza!

da Hunter Fabio 23/04/2009 17.53

Re:Beccaccia sostenibile

con questo sistema, quanti storni posso prendere io che caccio solo in ITALIA perche' non ho un centesimo neanche per accecarmi ?

da DA PAOLO T FANO PU 22/04/2009 21.23

Re:Beccaccia sostenibile

Non capisco la tua interpetrazione, ti riferisci alla situazione attuale o alla prposta : intervenire disciplinando il Prelievo secondo l’andamento del passo. Come? Stabilendo innanzitutto un PMA, Prelievo Massimo Autorizzato, a livello internazionale e nazionale, da distribuirsi rispettando l’andamento del flusso migratorio secondo le caratteristiche di ogni paese europeo. In Italia si può distribuire il Prelievo secondo il mese (faccio un esempio indicativo, su 20 beccacce, a testa, per stagione): 5 ad ottobre, 10 a novembre, 5 a dicembre, 5 a gennaio. Molti obietteranno: le beccacce si sparano quando si trovano, e figuriamoci chi rispetta il limite giornaliero di 2 o 3, visto che il giorno dopo magari spariscono. E’ vero, sappiamo tutti che è così, ma così non è più sostenibile…Il PMA internazionale per funzionare, deve valere dappertutto. Per esempio se io ne ho già prelevate 10 in Italia e decido di cacciare all’estero, non posso farne più di dieci. Viceversa se io ne ho già prese 15 all’estero non ne posso prelevare più di 5 nel mio paese.

da Mauro Baldocchi 22/04/2009 10.53

Re:Beccaccia sostenibile

Parliamo di limite giornaliero di 3 beccacce come fosse una cosa "normale" ? Assurdo. Altro che sostenibilità, questi sono carnieri giornalieri da tribunale fallimentare.

da Rusticolus 21/04/2009 15.52

Re:Beccaccia sostenibile

Nel sito ufficiale www.beccacciaiditalia.it nella sezione delegazioni regionali,cliccando sulla Toscana ci sono i dati per mettersi in contatto con il Dott. Paolo Pennacchini Saluti Mauro Baldocchi - la Segreteria BDI

da Mauro Baldocchi Segretario BDI 21/04/2009 8.21

Re:Beccaccia sostenibile

Gent.mo presidente Paolo Pennacchini non avendo trovato, nel sito ufficiale Beccacciai d'Italia, un recapito di posta elettronica, né un recapito telefonico, approfitto di questa occasione per chiedere se e come è possibile contattarla. Certo di un suo cortese riscontro Le porgo i miei più cordiali saluti Nino

da [email protected] 20/04/2009 17.46

Re:Beccaccia sostenibile

Per riformare la caccia, bisogna pensare più o meno in questo modo. Cominciamo dalla beccaccia e andiamo avanti sistematicamente su tutti gli argomenti che ci stanno a cuore. Conoscere i problemi, indagare sui segreti della natura, darsi delle regole di comportamento, può alimentare sempre di più questa nostra passione e contribuire a dare del cacciatore un'idea positiva anche a coloro (e sono la stragrande maggioranza) che di caccia non si interessano.

da scolopacchio 20/04/2009 12.51