GRETA? Massimo rispetto ma è un po' come la tigre al circo che mangia il domatore, milioni di click in tutto il mondo ma alla fine la tigre viene abbattuta o finisce in isolamento a vita. Greta Thunberg questa sconosciuta, anzi no, icona dell’ambientalismo 5G, magari ad ascoltarla ha detto un sacco di banalità, vere ma banali, o forse per la sua età è un’icona degli adolescenti di tutto il mondo, ma un’icona si osserva, si ammira e si lascia appesa sul muro in bella vista.
I sedicenni oggi non sono neanche lontanamente simili a Greta nel 99 per cento dei casi. Ma il circo mediatico si è attivato, tutto fa brodo ed ai clic non si comanda, fanno cassa. Abbiamo trovato un testimonial per la sinistra mondiale? Embè, se la sinistra è rappresentata dai giovani si, se la sinistra è rappresentata da quella studentessa a Roma che inneggiava alla “sega” legalizzata a scuola in ossequio al pensiero di Greta oserei dire: ma anche no. Perché se una cosa è vera, sicuramente Greta conosce e si esprime in un inglese perfetto e lo utilizza con una straordinaria proprietà di linguaggio, questo immagino lo faccia grazie ai suoi studi e al suo zelo in classe, l’unico modo per amare nostra Madre Gaia, il pianeta Terra, è studiare, studiare e studiare.
Conoscere la storia della Terra serve a considerarla un bene preziosissimo, ricco ma incredibilmente fragile. Marinare la scuola crea al contrario una generazione di cittadine e cittadini in cerca di diritti e non di doveri e quando la società si basa solo sui diritti tralasciando i doveri allora in breve tempo diventerà una società di doveri diffusi, travestiti in briciole di diritti acquisiti. E allora, sfruttata a sproposito l’immagine di Greta i “procuratori” del click la cestineranno dal circo mediatico, usciranno le prime foto di Greta sul treno con normalissimo junk food prodotto da multinazionali che sfruttano manodopera a basso costo e contemporaneamente incasseranno i primi profitti dei milioni di ragazzini manifestanti che, marinando la scuola, hanno avuto modo di inviare decine di WhatsApp con foto e commenti su Greta sui vari social network, attivando a loro insaputa uno straordinario circuito speculativo e per niente “moral” di messaggini digitali pronti ad arricchire un oligopolio ristrettissimo di operatori economici globali per niente, appunto, ambientalisti 5G.Quelli, in parole povere, che se guadagnassero con la propria eutanasia, si suiciderebbero in un istante, magari dopo aver fondato altre due o tre start up innovative in altri regimi fiscali favorevoli sparsi per il mondo.
Insomma Greta non è un fenomeno che mi appassiona, la considero una novità interessante e non più di questo, forse dovremmo avere i piedi per terra e concentrarci, ognuno con i propri mezzi e nel proprio mondo (in buona sostanza nel proprio piccolo...) a cose più concrete, se tutti lo facessero con energia e spirito di servizio forse non cercheremmo spasmodicamente modelli da imitare a tutti i costi. Per arrivare alla Cappella Sistina, si deve prima saper disegnare e quindi all’allevatore che cerca di fare “ambiente” col proprio lavoro, dobbiamo proteggere il capitale, all’agricoltore idem e al broker assicurativo delle varie city in giro per il mondo quello di saper distinguere e scegliere cosa, come e quando spendere per mangiare senza fidarsi delle mode del momento, che siano ambientaliste o vetero tradizionaliste.