Ci risiamo con le mistificazioni su Aldo Leopold da parte degli anticaccia! Ora ci si è messa la Lipu. Non riescono proprio ad accettare che il massimo ambientalista mondiale sia stato un convinto cacciatore!
E allora giù a mistificare, a farlo (Leopold) rivoltare nella tomba! In un recente articolo del Direttore Generale della Lipu, Danilo Selvaggi, si leggono le seguenti castronerie riferite ad Aldo Leopold: "che per molto tempo fu anche un accanito cacciatore". No! Aldo Leopold è stato cacciatore, un convinto cacciatore, fino all'ultimo dei suoi giorni! Come testimonia un capitolo intero del suo più famoso libro postumo, A Sand County Almanac, vera Bibbia dell'ecologia mondiale!, malamente tradotto in Italia con "Almanacco di un mondo semplice" e, ancora più grave, con una presentazione che ne emenda la vita ignorando di Leopold la sua passione ed il suo interesse per la caccia, che riteneva attività conciliabile con la conservazione della natura, proponendo la sua grande visione: le Aree Wilderness (aperte alla caccia), ignorata da Selvaggi che fa cenno invece alla sua nota storia sul perché si schierò a favore del lupo, ben guardandosi - Selvaggi - dal far presente che quell'esperienza era basata su una situazione di rischio di estinzione del lupo quale poteva essere quella italiana del 1970, quando era doveroso per tutti essere difensori del lupo essendone sopravvissuti solo più un centinaio (come all'epoca di Leopold, quando il lupo era a rischio lo era in tutti gli Stati dell'Ovest americano).
Scrive - Selvaggi - che quell'episodio fu "l'inizio di ciò che Leopold chiamerà l'etica della terra". NO! Il concetto dell'etica della terra Leopold lo ideò mentre stava facendo una battuta di caccia di diversi giorni nel nord del Messico, e non perché aveva visto un lupo, bensì perché comprese il valore della natura mantenuta "pristine", integra, vergine, dove anche l'uomo cacciatore aveva un suo ruolo, tanto dall'ideare poi e far designare quella che è stata la prima Area Wilderness del mondo: la Gila Wilderness Area (New Mexico), che doveva essere (come sono poi rimaste quasi tutte le oltre 400 Aree Wilderness d'America oggi esistenti) "una distesa ininterrotta di ambiente preservato nel suo stato naturale, aperta ad una caccia e ad una pesca legittime e lasciata priva di strade, sentieri modernizzati, strutture turistiche e altre opere dell'uomo".
Ma non solo, Leopold non intendeva terra in senso di globo, come scrive Selvaggi, ma di suolo, ovvero di rapporto biologico con la vita sul pianeta dove terra, erba, alberi ed animali hanno una loro funzione interrelazionata, che comprende anche la morte degli animali, che siano o meno uccisi dall'uomo. Ci esentiamo dal commentare ogni altro riferimento animalista contenuto nell'articolo di Selvaggi, che - insieme a chi lo vorrà - potrà trovare le risposte giuste alle sue errate considerazioni, leggendo il mio saggio "I predatori compassionevoli".
Quindi, lo voglio ribadire a Selvaggi e a tutti i suoi emuli, il "fuoco verde" di Aldo Leopold non era rivolto contro la caccia, ma all'accettazione di un equilibrio del ciclo della vita di cui anche l'uomo faceva parte! Quindi, cari animalisti anticaccia: Fatevene una ragione! Questo era Aldo Leopold!
Franco Zunino