L’entusiasmo non manca, come tutti gli anni, la voglia, l’eccitazione, il tornare a confrontarsi con la natura e ritornare ad essere partecipanti attivi della cultura rurale che tanto amo mi tengono vivo e pronto ad affrontare una nuova stagione di caccia.
Gli amici, gli sfottò, le padelle e le grigliate in pieno inverno torneranno. I ricordi, poi, segneranno un'altra stagione passata.
E’ fantastico sapere che i nostri migratori preferiti sono alle porte, ed è bellissimo poter riassaporare nuovamente la vista dell’alba ed il profumo delle prime mattine d’autunno. Sono contento di poter tenere unita la famiglia e le amicizie vere, anche grazie ai pranzi e alle cene che gli sforzi a caccia mi consentono di organizzare.
Sono proprio gioioso, è proprio questo che mi rende felice e mi dà la voglia di vivere e di andare avanti con tanto entusiasmo ed orgoglio.
Poi però, una ad una, le brutte notizie iniziano ad arrivare, calendari venatori sospesi a stagione in corso, una giovane cacciatrice vittima di violenti attacchi verbali sui social network, camminate di disturbo ai cacciatori organizzate da pseudo salvatori della patria, animalisti che ti provocano e ti deridono sperando in una tua reazione, telegiornali con notizie fintamente imparziali dove sottolineano che i cacciatori ogni anno uccidono miliardi e miliardi di animali (forse non ci sono in tutta Europa tutti questi animali, o forse sono comprese mosche e zanzare), trasmissioni oscene dove uno qualunque e ignorante sostiene che non si possa distinguere un corvo da un aquila (specie peraltro giustamente protette), cacciatori vittime di abusi da pseudo animalisti costretti a dover rimettersi in macchina per salvare il porto d’armi, persone (uso il termine persone volutamente per identificarci) con la fedina penale pulita, alle quali viene palesemente leso il diritto costituzionale di esercitare un’attività lecita, regolamentata e consentita dallo stato Italiano quale è la caccia, insomma, un vero e proprio marasma di informazioni che costantemente disprezza e massacra mediaticamente la nostra categoria.
Ma non è tutto, a completare il puzzle arriva la ciliegina sulla torta; una donna, sulla quale non mi pronuncio e tolgo volutamente il nome per evitare denunce scrive su un social network
Ho letto questo post, diverse volte, per capire il perché di questo odio verso la nostra categoria, che addirittura coinvolge i bambini e le nostre famiglie; ma sono un cacciatore e vorrei passarci su, ma non ci riesco, sono sconvolto e preoccupato.
Perché nessuno dice o fa niente?
Perché le associazioni venatorie non intervengono? Hanno fior fiori di avvocati…
Perché lo stato non ci tutela come la costituzione italiana garantisce?
Caro Presidente Mattarella, so che ha tanto a cui pensare, ma mi rivolgo a Lei, purtroppo BIGHUNTER è uno dei pochissimi spazi che grazie a Dio abbiamo per farci sentire, perdoni la brutalità delle mie parole e l’incompetenza della mia figura, ma purtroppo non riusciamo a farci ascoltare da nessuno; la domanda è semplice, perché non fa valere il nostro diritto costituzionale di esercitare un'attività lecita e garantita?
Io sono preoccupato caro Presidente, non tanto per il tumore (si fa per dire), ma che prima o poi qualcosa di brutto possa accadere e che la vittima potrebbe non essere chi ha non ha un fucile in mano.
Per favore, sono sicuro che Lei possa aiutarci a evitare spiacevoli episodi e che possa aiutarci ad educare chi a favore della pace esercita questa inaudita violenza, al momento solo verbale, e che inneggia alla nostra morte e alla morte dei nostri figli.
Grazie Presidente, anche se non leggerà mai questa lettera, sappia che noi Italiani, persone oneste, con la fedina penale pulita, rispettosi della legge e soprattutto delle persone, noi cacciatori (penso di poter parlare a nome di tutta la categoria), Le auguriamo il meglio che si possa desiderare nella speranza che un giorno qualcosa in meglio possa cambiare.
Viva l’ITALIA! Viva gli ITALIANI! Viva la costituzione! Viva la natura! Viva la caccia!