Amici ambientalisti chiedete la chiusura della caccia e fatela finita! giovedì 24 agosto 2017 | | Lettera aperta e un pò antipatica di un non più amico cacciatore
Sinceramente non se ne può più, è stucchevole come la frutta martorana sotto il sole, ce lo aspettavamo e anzi forse ce lo aspettavamo anche anticipatamente, il caldo torrido di questa lunga estate ha annebbiato le menti degli ambientalisti più di quanto abbia fatto alla fauna selvatica. Tra un cantuccio e l’altro accompagnati da un buon bicchiere di vin santo, l’intelligentia de l’“environnementalisme dorèe” di italica stirpe si è svegliata!
Vi chiedo con cortese premura:” Chiedete l’abolizione della caccia” e non rompete più i “cabbasisi” perchè state diventendo scontati, prevedibili e anche un pò patetici, fatevelo scrivere.
Una volta si partiva ad agosto per le stoppie maremmane in cerca di quaglie, quasi sempre spompate da un lungo viaggio era il mese di agosto, il caldo torrido faceva pulsare la terra che, bruciata dal sole, profumava di terra cotta e rompeva i polpastrelli dei nostri cani da caccia (c’era chi li foderava col catrame..). Quell’odore di terracotta era quasi sempre accompagnato da odore di bruciato di stoppia bruciata ma in questo caso bruciata dall’uomo, si perchè al tempo le stoppie le bruciavano tutte e su Monte Argentario dalle Forane si vedevano tutte le settimane lingue di fuoco causate da “bruciature” sfuggite di mano...
Oggi tutto ciò, ed è un bene.., non è consentito ma soprattutto non è consentito cercar quaglie ad agosto, e non è necessariamente un bene.., il sole è il medesimo, il caldo anche.. Negli anni ‘80 i pesticidi erano i veri protagonisti dell’agricoltura, ricordo le colate di “veleno” dopo i forti ma bravi temporali estivi pomeridiani “oggi meglio noti come bombe d’acqua” un gentile e colorato ricamo orlava come un merletto i bordi dei campi con magari qualche starna deformata da micro tumori alle zampe morente sul bordo delle vie di fuga..
Una intelligente campagna Ambientalista dell’epoca fece si che questa moda dei veleni agricoli fosse velocemente soppiantata da una crescente cultura del biologico che ha fatto bene ai nostri fragili intestini ma anche alla fauna granivora e insettivora, da un veloce declino rondini e pipistrelli hanno cominciato ad invertire rotta e a tornare a pennellare i nostri splendidi cieli.
Con gli anni’90, invece, avete scoperto l’Europa, avete sposato le teorie burosaure di improbabili funzionari di Bruxelles, grandi frequentatori di macchia mediterranea come è noto, è stato il trionfo del famigerato “acronimo” e dell’inglese utilizzato per “nobilitare” la presunta scientificità delle teorie continentali.
La caccia nel frattempo fu (anche per merito di cacciatori e agricoltori) “limitata” a circa quattro mesi l’anno, finalmente le marzaiole potrenno scorrazzare nei “chiari” liberamente perchè inizia il grande festival delle danze popolari, banchetti di fidanzamento e matrimoni di convenienza tra animali selvatici.
Allora nasce il periodo nuziale, prenuziale, prepre nuziale e tra un pò inizierete con il periodo di fidanzamento e lo scambio di spighe di grano nel periodo natalizio. Ad ogni tavolo tecnico, l’ambientalista di turno chiede che visto e considerato che “questo matrimonio s’ha da fa” la povera fauna selvatica venga tutelata ogni anno con un pò di anticipo rispetto al precedente... da qualche anno anche con un pò di posticipo rispetto al precedente.
Ora per cortesia basta, fate pure la vostra propaganda, noi faremo il nostro (anche nelle sedi di espressione democratiche) ma voi per cortesia smettetela di pensare di aver a che fare con gente con l’anello al naso perchè in realtà, quelli che non fanno un metro se non in finte campagne ricostruite ad hoc per far sollazzare quattro benestanti km 0 (ai parioli però..) siete proprio voi, o quanto meno molti tra voi. Meglio quindi che chiediate la chiusura definitiva della caccia e iniziate a confrontarvi a carte scoperte, finalmente, senza invocare come antichi barbari improbabili divinità naturali che, una volta con il sole, una volta con il fuoco e una volta con l’acqua creano e creeranno immaginifici disagi alla fauna selvatica fatalmente sempre più spesso nel terzo quadrimestre dell’anno solare.
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