PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA


martedì 26 aprile 2016
    

Francia aree protette Si parla da tempo dalle nostre parti di revisione della legge sui parchi, dell'emergenza ungulati e altre specie selvatiche, di necessità di un migliore controllo delle popolazioni animali e di un recupero degli equilibri fra le diverse specie di fauna selvatica.

Tanto per non andare troppo lontano, ecco cosa succede in Francia. Dove, attraverso schede tecniche frutto della collaborazione de l'Ufficio Nazionale per la caccia e fauna selvatica (ONCFS) e della Federazione Nazionale dei Cacciatori, sono state evidenziate le peculiarità dei diversi istituti di protezione in relazione alla caccia.

Vediamoli brevemente insieme, attingendo direttamente alla fonte (ONCFS).

In primo luogo, per evitare ogni discussione, l'ONCFS assicura che  le disposizioni comunitarie declinate nella legislazione francese non escludono rigorosamente l'esercizio della caccia in aree protette, al contrario. Nel conciliare la pratica dei vari attori che operano per il mantenimento della biodiversità, la maggior parte dei sistemi giuridici delle aree protette non vieta la caccia, ma la inquadra applicando  condizioni diverse.

La direttiva "Habitat"  ha portato alla creazione di una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata Natura 2000, che si sovrappone alle zone di protezione speciale degli uccelli ''). Queste linee guida non impongono agli Stati membri  aree chiuse alla caccia; esse possono legalmente essere regolamentate dal diritto nazionale. La Corte di giustizia dell'Unione europea ha recentemente condannato la Francia per aver adottato una legge dove si diceva che la caccia regolamentata non costituisce attività di disturbo. Ma l'applicazione della sentenza  non porta a vietare la caccia e altre attività collegate nelle areee di Natura 2000. Al contrario, il regolamento prevede già che la dichiarazione degli obiettivi deve proporre misure di ogni tipo, funzionali a uno sviluppo sostenibile del sito, cosa compatibile con le attività dei cacciatori.

Parchi nazionali

In queste aree protette, l'amministrazione "può riferirsi a un particolare regime e, se necessario, vietare la caccia e la pesca parco ..").
Il divieto copre la maggior parte dei parchi nazionali, con la notevole eccezione del Parco Nazionale delle Cévennes per il quale il regolamento stabilisce un regime speciale, che potrebbe essere interessante vedere esteso ad altri parchi.

Le riserve naturali

Nazionali  o regionali, il Codice Ambientale sottolinea che l'atto di costituzione "può riferirsi a un particolare regolamentazione o, se del caso, vietare" qualsiasi azione, tra cui la caccia e la pesca, che possa mettere in pericolo la riserva naturale. Nel caso in cui l'atto di classificazione non prevede norme specifiche riguardanti l'esercizio della caccia, sono i prefetti che adottano i provvedimenti. Ove sussiste il divieto di caccia,  è chiaro che dovrebbero comunque essere  previste operazioni di controllo per preservare l'equilibrio biologico, attraverso eventuali attiività di prelievo di tipo venatorio, molto più efficaci che   un divieto totale. In effetti, questa opzione può aiutare ad organizzare attività di caccia in modo che siano compatibili con i requisiti di protezione,  regolando le popolazioni delle specie che possono alterare gli obiettivi della riserva. In quasi la metà degli atti di classificazione delle riserve nazionali  la caccia è esplicitamente o implicitamente vietata. Nell'altra metà atti di costituzione di riserve  l'esercizio della caccia è autorizzato o regolato da una varietà di condizioni determinate da situazioni specifiche.

I biotopi

Dal momento che lo status di specie protetta ai sensi dell'articolo L. 411-1 del Codice dell'ambiente richiede, il prefetto può emettere un ordinanza di protezione del suo habitat. Questa disposizione può essere ritenuta necessaria in funzione  delle esigenze biologiche delle specie interessate, e riguardare le attività come il campeggio, il trekking, lo sci, la caccia, la circolazione di veicoli a motore ... Le misure di protezione possono essere adottate per un tempo determinato o meno, a seconda delle circostanze locali (protezione solo durante i periodi di vulnerabilità).

Le riserve di caccia e fauna selvatica

La caccia è in linea di principio del tutto proibita. Tuttavia, il Codice ambientale prevede la possibilità di eseguire in quelle riserve "esecuzione di di  piani di gestione della caccia, quando è necessario per mantenere gli quilibri biologici e agro-forestali -cinégétici. Le condizioni di attuazione dei singoli  piani devono essere compatibili con la tutela del patrimonio faunistico. approvate ogni anno, a seconda dei casi, in relazione al piano di caccia. Ciò può portare a una riduzione del divieto di caccia nelle riserve, che è positivo nel momento in cui, in adesione allo spirito della norma, che prevede  la regolamentazione delle popolazioni in eccesso, che influenzano l'equilibrio agro-silvo-venatorio.

Le violazioni

Nei parchi nazionali, per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla pratica della caccia, sono previste sanzioni, monetizzabili, fino a un massimo di 1500 Euro. Allo stesso modo, la detenzione e/o l'uso di mezzi o sostanze non non autorizzati.

Così nelle riserve naturali e nelle Riserve di caccia e di tutela per la fauna selvatica. Mentre nei biotopi, la sanzione si riduce a un massimo di 750 Euro.

Certe aggravanti per atti commessi nelle riserve naturali, nei parchi nazionali e nelle riserve naturali, comportano fino a un anno di detenzione e un esborso di 15.000 Euro,  fatte salve le ulteriori sanzioni come il ritiro della licenza di caccia.

Come si vede, in Francia si conferma anche per quanto riguarda la tutela del patrimonio faunistico e ambientale un diverso atteggiamento nei confronti della caccia e dei cacciatori. Sia considerando questa attività compatibile e complementare nell'azione di tutela, sia valutando in maniera assolutamente più ragionevole l'azione sanzionatoria.

Potrà servire ai nostri legislatori? Speriamo.

Piero Andreani


13 commenti finora...

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

non solo il cinghiale è una risorsa rinnovabile, ma tutta la selvaggina, cacciata come dio comanda, in quasi tutta europa. in italia, c'è chi sventola la bandiera dei danni, come gli agricoltori ma non solo, perchè vuole avere diverse parti in commedia. la Briano, a prescindere dal suo credo politico (che peraltro ne denota serietà e coerenza) è un punto di forza a Bruxelles e in Italia. Ce ne vorrebbero a decine come lei. Invece c'è ancora qualcuno che per interesse di bottega, non solo politica, fa di tutto per sputtanare, non capendo purtroppo che sputtana se stesso. E qui sta il guaio. Siamo una massa di minorati mentali

da Basaglia 11/05/2016 10.01

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

La caccia non è uno sport, non è una malattia, non è una perversione, enon è un pericolo. Tu non sai cosa è una passione = caccia ! Noi uccidiamo selvaggina che mangiamo = carne buona buona ! Tu uccidi le verdurine per mangiarle, per cui quello che hai detto sotto fattelo riflessivo e siamo pari.

da jamesin 30/04/2016 17.48

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

traduzione: Sport "la caccia è una malattia, una perversione e un pericolo e deve essere riconosciuto come tale. Le persone che ottengono il loro 'divertimento' da caccia e uccidere animali indifesi possono essere affetti solo da un disturbo mentale. In un mondo con opportunità sconfinato per il divertimento, è detestabile che chiunque avrebbe scelto per ottenere brivido di uccidere altre persone che chiedono nulla dalla vita, ma la possibilità di rimanere in vita.

da jamesin 30/04/2016 17.40

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

"Sport" hunting is a sickness, a preversion and a danger and should be recognised as such. People who get their 'amusement' from hunting and killing defenceless animals can only be suffering from a mental disorder. In a world with boundless oppourtunities for amusement, it's detestable that anyone would choose to get thrills from killing others who ask for nothing from life but the chance to remain alive.

da Roger 30/04/2016 0.08

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

La congrega animalambientalista e da oltre 30 anni che è collusa con la politica e l'informazione altrimenti non si spiega perchè possono così facilmente infrange e aggirare al legge che prevede un massimo del 30% di zone interdette alla caccia senza che nessuno faccia chiarezza e dove serve pulizia.

da Il Cacciatore 29/04/2016 15.59

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

Secondo me, anche se può essere veritiero che se non è zuppa è pan bagnato, in Francia l'approccio "ambientalista" tiene conto di un principio: la caccia è parte della soluzione del problema, non il problema. Inoltre, le decisioni di regolamentare la caccia all'interno dei parchi è delegata in massima parte alle comunità locali. Le cosiddette Riserve di caccia, dove la caccia è proibita, non sono a mio avviso niente di più niente di meno che le nostre ZRC . Questo a prescindere dai partiti al governo. Per tornare da noi, la parcomania imperante per oltre un trentennio è la conseguenze di una bulimia pubblico-privata creata ad arte da chi voleva perseguire il costante magna-magna a spese delle comunità.Le inadueguatezze, enormi, fra teoria e pratica, sono state attribuite all'ingerenza non gradita del fenomeno caccia da parte dei proprietari terrieri, che pur di non ospitare gli indesiderati cacciatori (842 c.c.) si sono tagliati i cosiddetti per far dispetto alla consorte. Oggi punterebbero a un recupero della disponibilità della selvaggina di pregio (soprattutto ungulati, ma non solo: leggi anche colombacci, beccacce, lepri ecc.tordi). Per questo si riparla di modifica della legge 394 nei parchi. Adesso l'enorme mole di ungulati che popola parchi e aree protette fa infiniti danni che i cacciatori ovviemente non pagano, e perdipiù il loro "controllo" (non chiamiamola caccia, per carità) potrebbe rimpinguare i bilanci di enti pubblici (aree protette) e aziende private (con operatori singolarmente nominati, ovvero paganti) che insistono nell'area. In più, infine, sono finiti i tempi delle abbuffate e dei gettoni a gogò. C'è da fatica'. Ergo: potrebbe essere che stavolta la legge si cambia davvero. Ma a vantaggio di chi?

da Augusto T. 27/04/2016 8.49

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

Grazie per la risposta;il "problema"parchi o aree protette è molto sentito in Italia in quanto su questa anomalia tutta italiana si sta giocando una battaglia fondamentale per la sopravvivenza della caccia stessa in quanto la "parcomania dilagante" o moda degli ultimi 20 anni si è andata man mano estendendosi a volte e spesso anche abusivamente senza motivi tangibili e sicuramente con dei forti interessi dietro.La moda della parcomania nasce oltre 25 anni fa quando dopo i famosi e dispendiosi referendum falliti dei soliti noti,qualcuno degli allora figli dei fiori(radicali,verdi, pseudo ambientalisti etc...)si accorsero di aver scoperto il vaso di pandora semplicemente cercando di annientare la caccia in un modo quasi legale:inventandosi le aree protette , e riuscendo di convincere tutti che quello che si stava portando avanti era l'inizio di una nuova era improntata alla salvaguardia dell'ambiente.Si è fatta la 394 e da allora la legge è stata sempre calpestata e mai osservata tant'è che in tutte le regioni d'italia si sono superate tutte le soglie che la stessa legge prescrive e si continua con questo andazzo senza che nessuna delle autorità intervenga(e ne abbiamo di numerose autorità in italia.Quaesto è un piccolo spaccato della problematica parchi e ci sarebbe da scrivere un libro.Saluti

da ettore1158 26/04/2016 18.01

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

Caro bastille,(hai cambiato ancora nome) anche con i parchi è meglio che non citi la Francia noi in Italia ne abbiamo 150 vai a vedere in Francia quanti sono. In più alcuni si sono presi la briga di uscire fuori dal seminato oltrepassando il 30% di aree protette e non ostante le diffide fatte ( non quelle della tua associazione) se ne fregano di rientrare nella legge. Le rimostranze le devono organizzare le associazioni incominciando dalla tua ! A parte che con oltre 1.000.000 di voti in mano dei cacciatori potrebbero presentarsi anche davanti al Padreterno ( si fa per dire) per avere giustizia. Stiamo messi male, male, male, male.

da jamesin 26/04/2016 17.52

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

ettore mi pare che dall'articolo ,l'andazzo è uguale anche in francia.Se poi ,dei paesi vogliono togliersi dai parchi è un loro problema e dei loro amministratori.A livello centrale,non vedo alcuna intenzione di modificare la legge attuale,e per quanto riguarda le rimostranze o l'interesse dei cacciatori,non mi pare che questi abbiano mai smosso masse o spostato voti.Nella sostanza i cacciatori non impensieriscono,ne impressionano i legislatori o i governanti.Per il resto del suo discorso,non so cosa risponderle,non essendo mai stato in una riserva, ne ha ore comode,ne scomode.

da bastille 26/04/2016 17.38

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

Buonasera,vorrei rispondere a Bastille che il problema parchi riguarda solo il ns paesello.Ormai sono tanti i comuni che dopo aver scoperto la fragatura dei pseudo parchi ne vorrebbero uscire,sospinti dalle popolazioni locali che non ne vogliono più sapere di questi musei dove è preclusa ogni attività umana che da quando esiste l"uomo è sempre esistita.Certo chi invece di noi pratica la caccia nelle riserve private ,nelle ore calde e comode tutto questo non intetessa,ma per la stragrande parte dei cacciatori e" fondamentale

da ettore1158 26/04/2016 16.01

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

jamesin,io non debbo preparare nessuna valigia.L'articolo qua sopra fotografa una situazione similare a quella italica,e tu dimostri di non averci capito una mazza,come al solito.Ora prendi la tua borsettina di scemenze e vai a piagnucolare da quelli dello SVI che ti hanno promesso la luna.é il destino dei senza arte ne parte la vostra.....

da Bastille 26/04/2016 15.32

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

Ne parlano tutti i cacciatori ! E adesso anche i cittadini che stanno nei parchi che non le vogliono queste aree protette. Infatti nel parco del cilento Salerno, il comune di Ottati è uscito dal parco. Incomincia a prepararti la valigia.

da jamesin 26/04/2016 13.57

Re:PARCHI E AREE PROTETTE: ECCO LA FRANCIA

L'italia non è la Francia ,per cultura e legislazione.Non ho capito chi è che sarebbe a voler parlare di revisione sulla legge sui parchi ed aree protette in italia,perche mi pare che a livello governativo,non ne sia mai stata fatta menzione.Inutile che si voglia far sognare il modello francese che tale è.Noi siamo in Italia,con le nostre leggi ed i nosti parchi...Bisogna che qualche sognatore se ne faccia una ragione.

da Bastille 26/04/2016 10.36