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07/03/2014 16.13 

 

Sicuramente ricorderò la stagione venatoria 2013 – 2014 come una tra le più insolite dal punto di vista meteorologico. Infatti, durante i pochi mesi di caccia trascorsi, è noto che il vento di Tramontana non ha mai tirato per più di due giorni e che un caldo semiestivo ha praticamente caratterizzato tutte le mie battute di caccia: dai fagiani settembrini alle beccacce di fine stagione. Ma proprio mentre stavo preparandomi per andare a caccia di caprioli in Ungheria dal mio carissimo, vecchio amico Laszlo, le condizioni atmosferiche mutarono, diventando proibitive. Una pioggia torrenziale, un freddo artico e un vento siberiano trasformarono la lunga strada che dovemmo percorrere in macchina per raggiungere le pianure magiare in un tunnel spettrale.

La Slovenia, in particolare, sembrava uscita dal cartone animato Frozen della Disney! Io e il mio nuovo compagno di avventura Pietro stavamo recandoci in quel bellissimo paese dell’Est Europa a caccia di calvi di capriolo (vecchie femmine, giovani e piccoli dell’anno) abbinata ad eventuali abbattimenti sanitari, che è consentita e molta attiva fino alla fine di febbraio. A differenza di quel che si crede, anche gli ungheresi hanno i nostri stessi problemi di fascette - marca capo e piani d’abbattimento. E come tutti sanno, la caccia di selezione e di contenimento dei branchi non è una caccia facile, tutt’altro, perché i caprioli, già notoriamente molto schivi e diffidenti, dopo una lunga stagione di caccia (in Ungheria quella al capriolo apre il 15 aprile e chiude il 28 febbraio), corrono via al minimo segno di pericolo, si fanno prendere di mira per pochi attimi e lo fanno sempre da distanze elevate. Per me la caccia in terra magiara, qualunque essa sia, è sempre indissolubilmente legata a Laszlo Keresztes.

Laszlo è un vero “signore”, nel senso letterale della parola. Di lui mi piace praticamente tutto, come la bontà d’animo ad esempio, l’ilarità, la cultura, la passione per la musica, per le belle cose, per le opere d’arte e per tant’altro ancora, ma la caratteristica che mi ha sempre colpito in lui è la sua ferrea serietà come cacciatore. Per Laszlo organizzare una battuta a fagiani e lepri oppure alle femmine di capriolo equivale a preparare una grande caccia al bramito a un cervo Kapital. Io e Pietro giungemmo nella sua casa talmente infreddoliti che prima ancora di disfare le valige decidemmo di farci una ristoratrice doccia bollente. Non tanto per la temperatura esterna che sfiorava i meno dieci gradi, quanto per l’implacabile, gelidissimo vento proveniente da nord che, tra l’altro, avrebbe sicuramente condizionato l’andamento “balistico” della spedizione.

La sterminata pianura ungherese era completamente ricoperta da un soffice e abbondante strato di neve che ci avrebbe favorito nell’individuazione dei caprioli, ma il vento trasversale sarebbe stato un vero incubo per eseguire tiri lunghi e precisi. Quando si parla di freddo, di neve e di radenza, ho sempre con me la fidatissima Remington 700 BDL Stainless Synthetic calibro 270 Winchester con ottica 3,5 – 10 x 50 e utilizzo palle Nosler Ballistic Tip da 130 grani. E’ una combinazione micidiale che mi permette di poter affrontare e risolvere con successo qualsiasi situazione potrebbe mai presentarsi in tutta Europa. Pietro aveva con sé una Weatherby Vanguard 257 Magnum.

Sicuramente il calibro è un po’ esuberante per il Folletto Grigio-Rosso, ma adattissima per tirare “anche” oltre i limiti del buon senso. Per completare la sua dotazione gli avevo montato e perfettamente tarato un cannocchiale 12 x 50 con reticolo illuminato e munizioni ricaricate dal sottoscritto con l’immancabile palla Nosler Ballistic Tip da 115 grani. In Ungheria, come in tutta Europa, la caccia al capriolo si pratica in tre modi: dall’altana, alla “pirsch” (alla cerca) oppure con il fuoristrada, un mezzo di trasporto che da diverso tempo ha sostituito il carro (o la slitta!) trainato dai cavalli. Non sto qui a criticare o ad elogiare quest’ultima forma di caccia, ma visto che ormai è la più praticata, sarebbe da ipocriti non annoverarla come tale, valutandone giustamente pregi e difetti.

Gli accompagnatori ungheresi, che di caccia a palla se ne intendono veramente tantissimo, sostengono che quando si cacciano i maschi da trofeo a primavera e a luglio–agosto al “fischio” bisogna valutare bene il capo prima di sparare, ma quando si pratica la caccia di selezione e/o quella di contenimento dei branchi (in Ungheria ne ho visti composti da cinquanta o più capi!), bisogna essere veloci ed estremamente precisi nel tirare. I guardiacaccia sono propensi a farvi sparare dall’interno dell’abitacolo del fuoristrada, per non spaventare il selvatico (dicono loro!) e farvi usare come appoggio il vetro del finestrino, lo specchietto retrovisore o il cofano della macchina. Avete mai provato a tirare ad un capriolo da duecentocinquanta metri di distanza in quel modo? Credetemi, non è proprio il massimo. Quindi, se vogliamo trovare un giusto compromesso tra velocità di tiro e precisione, le alternative sono poche e tutte da eseguire sempre con l’ausilio di un buon bipede tattico o di un comodo zaino.

Quando la conformità del terreno lo consente e se il selvatico oggetto delle nostre attenzioni ci concederà il tempo di uscire dall’autovettura, potremo sparare stando sdraiati in terra, ma se talora non fosse possibile, dovremo ricorrere al provvidenziale cofano della vettura o addirittura al tetto. Non ricordo bene da quanto tempo vado a caccia in Ungheria ma “tanta acqua è passata sotto i ponti” dalla prima volta. Specialmente in inverno inoltrato, sono sempre stato accompagnato dallo stesso cacciatore che, secondo l’usanza, non poteva che chiamarsi Stefan, mentre quello di Pietro ovviamente Laszlo.

E’ sempre piacevole costatare con quanta facilità sono in grado di muoversi sia gli uomini sia le loro spartane e vetuste jeep russe in quell’ambiente ostile. Venti, trenta e a volte anche più di quaranta centimetri di neve ghiacciata non ci hanno mai impedito di proseguire la nostra paziente ricerca del capo giusto. In funzione del piano d’abbattimento, eravamo autorizzati a cacciare le femmine di capriolo in tutte le classi di età, ma noi, di comune accordo, decidemmo di dedicarci prevalentemente alla selezione dei giovani e di tentare qualche abbattimento sanitario. In tre giorni di caccia, con partenza all’alba e rientro a notte fonda con una sola piccola pausa pranzo, ho abbattuto diversi capi tra i quali due vecchie femmina con il manto ispido ed insolito, una senza una zampa anteriore, un giovane senza un orecchio, molti altri sofferenti di dissenteria e una femmina adulta con un grosso tumore sopra ad una spalla. Rifiutai di sparare a un falco, a due-tre gatti lontani dalle abitazioni e a un cane inselvatichito (ritenuti dagli ungheresi dei veri e propri sterminatori di piccola selvaggina), e riportai una buona media di abbattimenti con bei tiri.
 


La mia Remington 270 Winchester si stava comportando benissimo e ad ogni colpo andato a segno aumentava la fiducia che da sempre ripongo in lei. Dico ciò perché nessun giorno è uguale a un altro ed a tutti può capitare di passare periodi più o meno fortunati. In una giornata tipica di caccia “all’ungherese”, un buon guardiacaccia riesce a farti percorrere in fuoristrada non meno di un centinaio di chilometri. Non lo fa per farvi spendere denaro, assolutamente no, ma per cercare i capi giusti e/o per prelevare sempre in zone diverse. Durante quella comodissima caccia è sempre piacevole avvistare moltissimi selvatici come caprioli, daini, cinghiali, cervi, volpi, corvidi di tutte le specie, lepri e fagiani a migliaia e cesene ed allodole a nuvole. Erano circa le dieci di mattina del terzo e ultimo giorno di caccia, quando c’imbattemmo in un piccolo branco di caprioli composto da cinque elementi. Stefan si sistemò gli occhiali, tolse la condensa sulle lenti del suo binocolo e cominciò la valutazione dei capi. Dopo pochi attimi sentenziò: “Marco seconda shuta (femmina di capriolo in ungherese) da destra problemi culetto”. Quello è il suo solito, simpatico modo per indicarmi un capo afflitto dalla dissenteria e quindi da abbattere. Dal finestrino aperto della Lada Niva entrava un freddo polare, ma mi feci ugualmente coraggio e scesi per mettermi in punteria sul cofano. I caprioli si trovavano a non meno di 180 – 200 metri ed erano sempre in leggero movimento.

Stefan, che si è sempre dimostrato una persona tranquilla, quel mattino m’innervosì incitandomi in continuazione a tirare: ”Spara Marco, spara”. Così sparai e il risultato fu? Una bella padella! Risalii sulla jeep imprecando e partimmo subito all’inseguimento del branco in fuga, ovviamente non in linea retta, ma seguendo strade e sentieri coperti da una coltre abbondante di neve. Dopo una buona ventina di minuti riagganciamo i cinque caprioli nel bel mezzo della pustza, così fummo costretti a tentare di avvicinarci a piedi. Io e Stefan camminammo nella neve, che ci arrivava ai polpacci uno dietro l’altro fino a circa 150 metri dai selvatici, ma non potevo usufruire di nessun tipo di appoggio.

Provai ad adagiare il bipiede esteso sulla neve, ma l’intera carabina vi sprofondò dentro. Allorché presi di mira la femmina prescelta, puntellando il gomito sul ginocchio e, come decisi che fossi abbastanza fermo, strinsi di nuovo il grilletto. Sbagliata di nuovo. E che cavolo! Fino ad allora avevo portato una percentuale di tiri-abbattimenti del 98%! Dissi al mio accompagnatore che un selvatico, dopo averlo sbagliato due volte, forse sarebbe stato più saggio e giusto lasciarlo andare. Stefan invece m’incitò a riprendere la caccia con più fervore di prima.

Quel giorno il tempo era bellissimo, la temperatura era freddissima e fastidiosa a causa del vento, ma eravamo pur sempre in una zona meravigliosa. In lontananza avvistammo un grosso branco di caprioli e decidemmo di procedere con l’avvicinamento per vedere se tra loro qualcuno fosse degno della nostra attenzione. Mentre studiavamo la strategia migliore da adottare, da quattro cespugli bruciati dal gelo, cresciuti a ridosso di una vecchia casa diroccata, partirono cinque caprioli. Stefan non ebbe alcun dubbio, era il gruppo che stavamo cercando, e l’ultima femmina sembrava che avesse difficoltà a star dietro ai compagni in fuga. Il suo specchio anale era completamente coperto di feci. Stefan mi fece capire che era sua intenzione tentare di tagliare la strada ai caprioli con il fuoristrada, ma io gli ordinai: “Fermo! Fammi scendere, che provo a tirargli da qui!”. Veloce adagiai la Remington sul cofano della Lada Niva, regolai il bipiede e inquadrai i caprioli in fuga che oramai si trovavano a notevole distanza. Orientai il reticolo dell'ottica direttamente verso il bosco dove stavano dirigendosi ed attesi. Il primo capriolo vi entrò senza fermarsi, così come il secondo e il terzo, mentre il penultimo non solo rallentò, ma si concesse addirittura il lusso di strappare un boccone di paglia rinsecchita. La nostra femmina doveva essere stremata perché come lo raggiunse si fermò subito ansimante. Posizionai il Plex filo schiena e senza perder secondi preziosi strinsi il grilletto. Tutti e cinque i caprioli sparirono coperti dalla vegetazione, ma ebbi la sensazione che questa volta la Ballistic Tip da 130 grani fosse andata a segno. Il tempo di recuperare il bossolo e partimmo veloci attraversando direttamente la pianura innevata. Giunti sull’anshuss, Stefan, prima ancora di scendere dalla macchina, si voltò verso di me e mi gratificò col suo miglior sorriso. Anch’io avevo visto la stessa cosa che aveva visto lui.

Piccoli rubini rosso acceso spiccavano nitidi sulla coltre immacolata. La femmina giaceva pochi metri più in là. La presi per una zampa posteriore per portarla allo scoperto, costatai che il colpo era stato perfetto e quando gli presi il muso per porgergli i meritati onori sia io sia il mio vecchio accompagnatore rimanemmo letteralmente senza parole! La giovane femmina di capriolo che ci aveva tanto fatto patire per catturarla era “cornuta”!

Aveva due piccoli, ma visibilissimi, accenni di trofeo. Stefan mi confido che dovevo essere molto orgoglioso dell’abbattimento, perché era un fenomeno molto raro anche in Ungheria, dove la specie è abbondantissima. Chi se la sarebbe aspettata una fortuna simile? Fui grato dell’occasione che mi era stata concessa. Avevano ancora molti capi da prelevare, ma la mia vecchia e saggia guida disse che per quel pomeriggio sarebbe bastato così. Quando la natura ci concede dei privilegi simili, merita e pretende di essere ricambiata. Così, senza rancore, scaricai la Remington e con un familiare senso di appagamento misto a freddo e stanchezza, chiesi a Stefan dove potevamo andare a festeggiare l’eccezionale evento, magari per berci un bel tè caldo ai frutti di bosco………..
 



Marco Benecchi 

 

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74 commenti finora...

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

La mia email --- [email protected] Francesco x la tua gentilezza. Uncaro saluto anche a Riccardo. Che la caccia continui x altri 1000 anni alla facciaccia di chi ci vuole estinti. Grazie atutti. W LA CACCIA!!!!!!!!!!!!!!!!!

da carlo 48 x francesco  26/03/2014 18.10

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Quando posso andrei volentieri. La mia E Mail ([email protected]. Grazie Francesco molto gentile un saluto anche a Riccardo. Salute atutti. La nostra passione continui ancora x 1000 secoli alla faccia di chi ci vuole eradicare.

da carlo48xfrancesco  26/03/2014 17.36

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Carlo ... se metti la tua mail ti scrivo in privato ... non posso offrirti daini ma caprioli nelle marche e in Romagna . Se ti va fammi sapere. saluti

da Francesco  26/03/2014 10.51

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Quoto

da bopi  26/03/2014 7.48

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Forza Carlo siamo tutti con tè forza forza, ho 19 anni mi piacerebbe darti un po di anni miei e salute buona se potessi nella vita lo farei davvero ma non posso nella realtà pultroppo, forza forza e avanti Carlo non essere pessimista stai felice so che è durà ma ad essere pessimista fa peggio e meglio essere felici e pensare le cose buone, ricordati sempre FORZA WL CACCIA.

da Riccardo  25/03/2014 20.52

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Chemio e terapie varie x circa 2 anni (una specie di linfomi) il tutto 3 mesi dopo il pensionamento. Sembrava andasse tutto bene. passati altri 2anni , un serio intervento chirurgico si é ripetuta tutta la solfa. (ho lavorato 40 anni) Spero di godermela ancora x qualche anno.Grazie mille dell"interessamento. UNCARO SALUTO A TUTTI e di nuovo grazie mille a tutti.

da carlo x francesco  25/03/2014 13.33

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

ZFV ?? cosa sono?

da Pietro  25/03/2014 9.26

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

carlo ma cosa hai fatto che stai male?

da Francesco  25/03/2014 8.06

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Amo la mia zona e mi ci garba cacciarci ma pultroppo non mi intendo di ZFV, anzi quest'anno nella localita di Casole d'Elsa "Querceto" non hanno cacciato il daino e li hanno dati pochi caprioli, la miglior cosa per cacciare agli unghulati nella mia zona è andarci a caccia di selezione, dove ci puoi studiare di più la zona e cacciarci meglio, Marco anno scorso andai a caccia ai colombi e turdidi in un posto dove è pieno di daini e cinghiali era di ottobre il boscco era tutto un bramito ma per vederli è difficilissimo. Verso le 11:00 mi buttai per terra a mangiare un panino quando a circa 300m uscirono due fusoni allora uscì anche il palancone a darli dietro ma si no è difficile ti fiutono da lontano e ti sentono. Quest'anno ho avuto sfortuna perchè feci un'uscita al mio appostamento dove i daini sono scarsi ma verso le 18 uscì un palancone di corsa teneva la testa bassa sembrava un serpe e dissi tanto prima e poi si ferma si e entro nel bosco come un merlo e spari, maremma maiala se li facevo un berccio, ma l'emozione a fatto brutti schersi, be sarà per la prossima volta sempre se ci sarà, maremmmmma maaaaiiiaaallllaaaaa.... Saluti Ragazzi. Il mio povero 300WM tocca parlare sempre con i caprioli a un bel palancone ci stava meglio... era anche un bel tiro ciccia perfetta per la mia chicca.

da Riccardo x C x M  24/03/2014 19.44

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Ho sempre cacciato con cani da ferma . Adesso ho solo un vecchio breton che ormai tengo come un figlio. Al daino vado a B. Susinana .CONme non ti devi mai scusare e come dice Marco, trovami un posto dove passare un fine settimana con la consorte . Io non voglio cornacci vari ma vecchie femmine x farne salcicce. Se mi dai qualche indirizzo dove cacciare epernottare in quel di SIENA ci andrei volentieri secondo regolamenti e calendari. TIringrazio e magari ci potremo incontrare. GRAZIE!!!!!!!

da carlo x Riccardo  24/03/2014 13.24

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Ciao Riccardo,
Guarda se dove abiti c'è disponibilità in ottobre, al bramito, per un bel palancone.
Fammelo sapere.
Un saluto
Marco

da Marco Benecchi x RICCARDO  24/03/2014 7.02

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Allora o sbagliato persona, ti faccio le mie scuse, io sono di toscana prov. Siena e caccio il daino e capriolo il cinghiale non ci vado per il semplice fatto che uno che mi dice dove devo stare non mi garba e mi garba stare da solo la caccia secondo me è una sorte di libertà, durante la caccia normale io mi dedico ai colombacci e tordi cioè tutta la migratoria senza richiami propio per essere più libera anche se non faccio tanta ciccia non mi importa, ma conosco tanta gente che ci vanno al cinghiale e che ci sono amico e mi intendo di calibri anche per il cinghiale. In quali zone caccia della toscana in AFV daini perchè in prov di Siena e la zona dove ci sono più daini di tutta la toscana e credo di tutta l'Italia. ti faccio di nuovo le mie scuse, ciao Carlo.

da Riccardo x Carlo  23/03/2014 20.12

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

sono di brescia e con rigata sono un neofita ancche con 46 licenze . Per motivi di salute vado cme ospite un paio di volte in battuta nel pavese. AL daino in AFV in toscana. Quando stavo bene andavo spesso in battuta col 12. ADESSO POCO ma con carabina (un altro mondo. CIAO RICCARDO .

da carlo 48  23/03/2014 16.14

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Scusami se te lo chiedo, ma di dove sei di preciso? Vorrei se sei della mia zona o no perchè io conosco un certo Carlo che è del 48 e va a Cinghiali ansi e capo squadra.

da Riccardo x Carlo 48  23/03/2014 14.54

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Munizioni GECO plus e espress da 170 e 154 grn. Qualcuno mi sa dire qualcosa? alpoligno sono perfette in cal. 7x64 con ottica kalhes helia 3-12 x 56.
CHIEDO GENTILMENTE ESPERIENZE da chi le ha provate sul campo. ringrazio tutti . Delle V.S.esperienze e sopratutto dei vostri consigli ne faccio tesoro. salute atutti colleghi cacciatori.
Ringrazio tutti della gentile attenzione- p. s. chiedo scusa io sono vicino ai 70!!!!!!!! GRAZIE DI TUTTO.

da carlo48  22/03/2014 14.29

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Marco, prima di tutto grazie, poi la mia era solo curiosita'...... per la caccia uso solo Swarovski!!!

da Iacopo  21/03/2014 14.48

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Jacopo,
Sui Vecchissimi modelli della Redfield avrei potuto darti un giudizio migliore perchè ne ho provati diversi. Sia ad ingrandimento fisso sia variabile. Come i mitici GOLDEN FIVE.
Ne avevo 6 x , 8 x, 4 - 12 e 1,5 - 4 da battuta "grandangolare" con l'oculare ovale!!!
I nuovi modelli sono prodotti discreti, specialmente in funzione del loro costo....
Ma non mi hai detto l'uso che vorresti farne...........................
Per divertimento e polgono sarebbero ok.
Ma per la caccia penso che dovresti orientarti su qualche altra marca.
Magari EUROPEA!!!!!!!!
Cerca a metterti nei miei panni.......... buon intenditore poche parole!
Un saluto
Marco

da Marco x Jacopo  21/03/2014 13.19

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Marco, volevo chiedere la tua opinione sulle ottiche Redfield che fino a poco tempo fa io non conoscevo ma delle quali il titolare dell'armeria del mio paese non fa altro che cantare le lodi esaltandone la qualita' e non solo il rapporto qualita' prezzo: volevo quindi sapere cosa ne pensavi.
Grazie

da Iacopo  21/03/2014 10.59

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Per il cannocchiale vedro' di capire bene che modello e' e quali prerogative ha, ti ringrazio.
Per gli attacchi, in effetti li avrei perche' la carabina come ti ho gia' detto e' molto vecchia
(io ce l'ho da 42 anni !) e ci avevo fatto montare un cannocchiale del cavolo, perche' ci tiravo solo all
poligono e molto raramente, ma ora che qualche capriolo me lo permetto preferirei usare questo
fucile piuttosto che la CZ in 7x64 che per quanto ottima (per me) mi sembra un po' esasperata per il capriolo, pertanto se dovessi finalizzare l'acquisto del kahles ti disturbero' in seguito per gli attacchi.
ciao, Fabio

da grillo parlante  20/03/2014 15.12

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Il solo nome Kahles è una garanzia.
Il C3 non è il CBX che è il cannocchiale che preferisco in assoluto per la caccia!!!!
Il C 3 non credo sia illuminato, cosa indispensabile per tirare OLTRE I LIMITI, ma è comunque uno strumento eccezionale.
Guarda se ha il ret illuminato, allora fai l'affare, se non è ill, potresti offrirgliene 900!
Per la tua 2000 sarebbe l'ideale.
Specialmente in 243.
Complimenti per l'acquisto. Di solito le 2000 sparano molto bene.
Li hai già gli attacchi?
Altrimenti ti darò io una dritta.
Un caro saluto
M

da Marco x Grillo  20/03/2014 11.53

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Marco,
avrei visto in rete un kales helia c3 12x56 a € 950,00.
E' lo stesso di cui parlavi tu ?
Vorrei montarlo su di una vecchia Mauser mod.2000 243w, cosa ne pensi ?

slt, fabio

da grillo parlante  20/03/2014 11.30

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Kales / Smith and bender I MIGLIORI IN ASSOLUTO hai ragione ( ma sono marche poco conosciute dai cacciatori) Marco sei forte.

da luce  19/03/2014 11.11

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Caro Luce,
Hai ragione, ma solo in parte.
Io sono vent'anni che uso quel cannocchiale e devo dirti che vale MOLTO più di quel che costa. Peccato che in scarse condizioni di luce NON VEDI IL RETICOLO.
E' comunque l'unico Leupold che ho.
Ma se sei intenzionato a sparare al BUIO completo e non puoi ovviamente usare un visore, credo che il TOP, almeno per me (e, credimi, qualcuno ne ho provato) è il
KAHLES!!!!
Poi vengono tutti gli altri
Un saluto
M

NB Qualche anno fa un Ungheria, con un cannocchiale di una delle tre marche da te citate, non riuscii a distingure bene un branco di cervi alle 18,30 di sera (eravamo in ottobre!) e quindi non sparai....
L'anno successivo.... stesso periodo, stessa zona, stessa luna, con un Kahles CBX 3 - 12 x 56 tirai ad un cervo alle 19,20...........................

da Marco Benecchi x LUCE  19/03/2014 9.52

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

non per il buio...però! Ottica tipica americana utile solo con la luce ... improponibile un confronto con una europea di marca Leica, Zeiss e Swarovsky

da luce  19/03/2014 8.09

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

PEPPE, PEPPE!!!!!!!!!!!!!!
Sia il cannocchiale sia gli attacchi sono inconfondibili!!!
Gli attacchi sono dei LEUPOLD STD versione silver, così come il cannocchiale che è un Leupold VARI X III
3,5 - 10 x 50 con reticolo plex.!!
Ottimo prodotto d'oltreoceano.
Che si è dimostrato validissimo e affidabilissimo anche con condizioni climatiche estreme (-25°)!
Marco

da Marco x Peppe  18/03/2014 14.32

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Marco che ottica e che attacchi sono quelli montati sulla remington in foto?

da Peppe x Marco Benecchi  18/03/2014 14.27

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Grazie delle risposte. Mi piaceva per gusto estetico una guide gun in cal 30-06.... ma mi sa che proprio per lo scopo per cui è stata creata non dovrebbe avere uno scatto molto sensibile....
Devo fare tiri non lontani, più vicini per il cinghiale e intorno hai 200 mt per il muflone.... grazie.

da Paolo79  18/03/2014 7.31

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

nessuna...hanno tutte scatti che fanno schifo- per me- A Benecchi , Io no compro più da tempo carabine sotto i mille euro E ITALIANE . Mentre per i semiatuomatici TUTTO MADE IN ITALY . Poi mi sono sbagliato sono 77 le carabine oggi le ho ricontate . Ti leggero su Diana. sempre con molto piacere.

da Paolo  17/03/2014 20.28

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Caro Paolo, le RUGER mi sono sempre piaciute,
Tutti i modelli,
dalla Deerstalking 44 alla Mini 30.
Splendida la N° ONE e la 77 Safari.
Tutte molto buone....
Ma quì cascò l'asino.
Di SERIE hanno degli scatti abbastanza duretti e con qualche altra cosetta da migliorare: precorsa, retroscatto, ruvidezza.
Per il resto tutto ok. Ottimi anche gli attacchi dedicati.
E' una carabina che consiglierei tranquillamente, in 270, 30.06 o 7 mm rm!!

Buona serata
M

da Marco Benecchi x PAOLO 79  17/03/2014 19.42

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Paolo, visto che ormai ci siamo, sarebbe giusto completare il discorso..................
Sto aspettando che mi fai la lista delle carabine che COSTANO sotto le 1000 euro che hanno uno scatto migliore del TRE LEVE della Sabatti.
Senza se e senza ma.
Poi non stà bene dare del mediocre (che poi non è una brutta parola perchè sta ad indicare NELLA MEDIA!)
ad un prodotto squisitamente italiano...
Specialmente di questi tempi!
Tanto per curiosità e Senza polemizzare.
Attendiamo le tue preferenze...............

Saluti
M

da Marco Benecchi x il PAOLO che ha più carabine di m  17/03/2014 19.37

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Scusami Grillo,
Hai ragione.
Purtroppo a volte non riesco a resistere ..............
E mi tocca apparire per quello che non sono
O, almeno, di correre quel rischio.
Un abbraccio
M

da Marco Benecchi x GRILLO  17/03/2014 19.33

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Ruger ... dipende che modello...ma buona marca --- for me!!

da paolo  17/03/2014 17.31

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Ruger ... dipende che modello...ma buona marca --- for me!!

da paolo  17/03/2014 17.31

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

a grillo ... scrivi come mangi ...!!!

da Paolo  17/03/2014 16.45

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Ciao a tutti... visto che sicuramente avete più esperienza di me... cosa ne pensate delle bolt action della Ruger...?

da Paolo 79 a Paolo e o Marco Benecchi  17/03/2014 16.18

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

....Paolo, non credo che tu abbia colto il significato intrinseco di quello che ho scritto........

da grillo parlante  17/03/2014 16.08

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

ecco hai scrito bene Grillo, perchè una ha 50 carabine è il migliore? Io ne 75 e puoi aggiunegre 30 semiautomatici, 10 archi da caccia, 5 pistole da gara ( ... e se scrivo che lo scatto della Sabatti ( voglio essere buono) è mediocre è perchè di sabatti ne ho provate un treno . NON HO SCRITTO CHE L'ARMA NON E' BUONA ( ne tengo una che faccio ancora gare , scatto diretto fatto da me) ma lo scatto è scarso. Diana io la compero e mi piace. ma non ti ho mai letto , lo farò con piacere.

da paolo  17/03/2014 15.01

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Marco, Marco,
ti si potrebbe rispondere : "non ti curar di lor ma guarda e passa".
Invece se scrivi su Diana uno puo' non comprare la rivista per non leggerti, mentre su di un blog, si ha la possibilita'/liberta', per quanto non condivisibile in questo caso, di scrivere quello che si pensa....... come te.
Inoltre, e questo l'ho gia' scritto varie volte, uno come te che fosse sicuro della propria esperienza e della propria maestria nel manipolare qualsiasi tipo di fucile, non dovrebbe sempre ricadere nel rimarcare le proprie attitudini e pecularietà, rischi così di apparire per quello che non sei, e cioe' borioso e pieno di sè.
Tanto in Italia, come ci sono 60 milioni di commissari tecnici della nazionale, esistono 700.000 cacciatori tutti piu' bravi di te, quindi a rispondere a tutti come fai tu, rischi di cadere nel ridicolo.
Con affetto

da grillo parlante  17/03/2014 14.49

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Paolo, se nel VOI, dovessi rientrarci anche io, allora mi sento in dovere di risponderti....
Ho circa 50 carabine, di scattii ne ho provati a centinaia. So smontare e rimontare i più comuni ad occhi chiusi e posso garantirti che lo scatto a tre leve della Sabatti è MOLTO ONESTO, specialmente se montato su armi di serie.
Che costano poco più del doppio di un Timney, di un Jewell, di un Canjard etc..
Che, per chi non li conosce, sono tutti dei discreti "pacchetti" scatto.
Paolo, quali sono gli scatti che ti entusiasmano tanto? Montati su armi di serie che costano sotto i 1000 euro?
Remington, Blaser, Steyr, Merkel, Weatherby (li hai mai provati quelli originali di quest'ultimi?) Sauer, Sako, Tikka.
Diccelo tu........
Saluti
M


DIMENTICAVO X FRANCESCO
""Tranquillo non corre nessuno per leggere le tue prodezze ( ??? ) Mi assoccio a Paolo, la sabatti produce dei mediocri scatti molto mediocri.

Non mi sembre che sono andato a casa Tua a obbligarti di leggere le mie prodezze......
Se a te sembrano quelle delle prodezze................??????????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come mai Francesco ti sei ritrovato in questo Blog, se non per leggerlo? O magari solo per guardare le poche foto?

da Marco BENECCHI x PAOLO  17/03/2014 10.31

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Tranquillo non corre nessuno per leggere le tue prodezze ( ??? ) Mi assoccio a Paolo, la sabatti produce dei mediocri scatti molto mediocri.

da Francesco  17/03/2014 8.41

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

voi gli scatti buoni non sapete cosa sono...

da paolo  17/03/2014 8.20

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Io ho una sabatti in cal 243 W da tiro di tipo normale a uno scatto leggerissimo neanche si sente, anche troppo per i miei gusti... ma è una buona arma anche se esteticamente non sia un granchè

da Riccardo  16/03/2014 19.49

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

"Ragazzi" , mi rivolgo a chi è piaciuto il racconto e magari ha voglia di leggerselo stampato, con diverse altre fotografie.
E' in EDICOLA sulla rivista DIANA numero 5 con cui collaboro!!!!!
Buoma gionate e..........
Mi raccomando NON LITIGATE.


Do' ragione a G Carlo 48.
La SABATTI produce degli ottimi scatti, come molte altre belle cose.
Purtroppo non condivido la loro scelta di vendere le oneste carabine Rover in Kit con ottica già montata.
Io sono FERMAMENTE CONVINTO che ogni cacciatore deve assembrare il trittico ARMA, OTTICA, ATTACCHI da SOLO, secondo esigenza.
Rinnovo i saluti
Marco

da MARCO BENECCHI X TUTTI GLI AMICI DEL BLOG  16/03/2014 8.24

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Loscatto a leve brevetto Sabatti, é uno dei migliori é molto sensibile quasi troppo. salute atutti.

da g.carlo 48  15/03/2014 14.47

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Per dare parole simili , tu non sei un cacciatore ma un poveretto che non merita risposta.

da g.carlo48 per Paolo  15/03/2014 14.40

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Paolo per caso vai al cinghiale con le squadre di Colle di val d'Elsa (SIENA) come la "Garganella" o le "Giubbe Rosse" , "Montagnola"... codesto motto viva Maria viene detto in quelle squadre specialmete le "Giubbe Rosse". 30-06 è un buon calibro ma il 300WM è un calibro che spiana, ma riconosco che anche il 30-06 è un buon calibro ma chi di dice che a il 300WM i cinghiali dove colpiti non fanno tanta strada ansi cascano li, diamine chi padella padella poi avere anche il 9,3 ma se le fai di fuori è inutile, o un amico che ha il 308 per il cinghiali e le ammazza anche tanti ma lui è uno che chiappa, anno scorso con il 308 spianò sul posto una stufa di ben 113Kg sembrava un orso.

da Riccardo  14/03/2014 20.36

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

.....peccato pero' che tu non abbia capito niente.

da grillo parlante  14/03/2014 18.36

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Grillo... il tuo nome dice tutto...

da Paolo  14/03/2014 17.22

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

........zaratustra ha parlato..........

da grillo parlante  14/03/2014 17.02

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Riccardo scrivi bene ... se no Alessandra si ammazza dal ridere ( giustamente) ... Carlo i cacciatori sopratutto i cinghialari sono una categoria di analfabeti , prepotenti e ignoranti. MEGLIO ANDARE DAL PARRUCHIERE.
Sabatti rover inox ... una media arma per un medio cacciatore ... il calibro orrendo. La sabatti ha uno scatto da far schifo , le canne sono buone ma la meccanica lascia molto a desiderare. C'è di meglio per gli stessi soldi. L'Argo INVECE è una bomba PERFETTA per i cinghiali NEL calibro 30.06 ...gli altri calibri usateli al poligono con il 30.06 andate caccia e NON SBAGLIERETE MAI. QUESTO E' IL VERO CALIBRO TUTTO FARE e chi scrive o dice il contario NON CAPISCE MOLTO anzi nulla. W MARIA

da Paolo  14/03/2014 16.15

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

...ecco, appunto, parlavo di cultura..........

da grillo parlante  14/03/2014 14.43

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Alessandra ai sbagiato posto il latino si parla im chiesa.

da Riccardo x Alessandra  13/03/2014 20.43

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Noi cacciatori discutiamo le nostre esperienze con intelligenza. Noi la testa la usiamo per ragionare e non come qualcuno che la usa ,,,,(( SOLO PER ANDARE DAL PARRUCCHIERE ))

da CARLO 48 x alessandra  13/03/2014 13.55

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Chi sei.. .

da Riccardo x Alessandra  12/03/2014 20.51

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

...ed è proprio per questo che siamo qua: per accrescere il nostro sapere e la nostra cultura
facendo tesoro anche delle esperienze altrui, non di tutte per essere onesti, ma di quelle piu'
belle e coinvolgenti che possano esprimere nel modo migliore l'amore per la nostra passione.

big hunter - 2014 d.c.

da grillo parlante x Alessandra  12/03/2014 18.05

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

'Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtute e conoscenza' - Canto XXVI Inferno - 1300 d.C.

da Alessandra  12/03/2014 9.27

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

In 9,3 x 62 per carità no!!!! Allora hai due possibilità:
1) Benelli ARGO in cal. 7 x 64
2) Merkel o HK Slb 2000 Haenel cal. 8 x 57 JS

Ma 9,3 no!!!! Io, sia quando ho cacciato l'orso in Croazia, sia l'alce in Bielorussia con il 9,3 x 62 , le guide locali mi hanno detto: "non ci sono elefanti da queste parti".
Anche se hanno esagerato per voler scherzare, il 9,3 x 62 non lo vedo proprio come calibro da cinghiale!!!!!

da Marco x Carlo  11/03/2014 14.24

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Grazie mille a Marco per la gentile delucidazione specialmente sui calibri. LA sabatti in 7x64 munita di ottica kalhes 3-12 x 56 tira benissimo. HOcacciato cacciato il cinghiale col 12 datempo ed ho visto la differenza con la carabina é tutto un altro mondo. Per la semiauto (nostrana) ho gia parlato con l"armiere in 8x57 non cé . credo che prenderò il 9-3x62. grazie e salute a tutti quelli che vorranno darmi una dritta.

da g.carlo1948 11-3 -3 - 014  11/03/2014 14.13

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Grazie mille a Marco per la gentile delucidazione specialmente sui calibri. LA sabatti in 7x64 munita di ottica kalhes 3-12 x 56 tira benissimo. HOcacciato cacciato il cinghiale col 12 datempo ed ho visto la differenza con la carabina é tutto un altro mondo. Per la semiauto (nostrana) ho gia parlato con l"armiere in 8x57 non cé . credo che prenderò il 9-3x62. grazie e salute a tutti quelli che vorranno darmi una dritta.

da g.carlo1948 11-3 -3 - 014  11/03/2014 14.10

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Certo che ti rispondo!!!!!!!!!!
Caspita! Mi sembra che rispondo a tutti, figuriamoci ad uno che ha sulla groppa 46 LICENZE. E se c'è una cosa che ho imparato in oltre mezzo secolo di vita è il CIECO rispetto verso i "vecchi" cacciatori.
Adesso cominciamo con calma.
Se non hai passione per i calibri Anglofili (e tutto sommato è un'altra bella cosa in tuo favore)
NON TI MUOVERE dall' 8 x 57 JS Mauser. Ottima anche la ROVER ed il semiauto Benelli.
Purtroppo in semiauto credo che avrai difficoltà a trovare in armeria sia una ARGO in 7 x 64 sia una Merkel o HK - Haenel in 8 x 57. Vedi un po' tu. Il 30.06 e il 308 proprio non ti piacicono?? Peccato.
Figurati che sono talmente dei buoni calibri che ancora li camerano addirittura negli express.........
Con la speranza di farti cosa gradita... leggi sotto!!!
E non ti ci abituare che "non sono eterno"
Un caro saluto
Marco

LA CARABINA SABATTI ROVER INOX

Non mi sono mai piaciuti gli attrezzi “tuttofare”, quelli che ti promettono di poterci fare di tutto e che, invece, non servono quasi a niente. E sono sempre stato un fervente sostenitore del motto: “ad ognuno il suo!” anche e soprattutto per quanto riguarda la caccia a palla. Sin da quando ho preso la licenza ho sempre cercato di utilizzare per ogni selvatico arma, cannocchiale e calibro specifici, senza trovarmi mai male. Così, in previsione di dover partire per una spedizione di caccia molto impegnativa al Black Bear in British Columbia, ho deciso che era il caso d’acquistare un’arma adatta allo scopo, che avesse delle caratteristiche particolari. L’ho voluta camerata in 338 Winchester Magnum, un calibro potente che, oltre ad abbattere pulitamente un orso nero, è in grado di fermare l’attacco, non tanto infrequente, di un grizzly. Mi è piaciuta con la calciatura in materiale sintetico perché è resistente agli sbalzi di temperatura, alla pioggia, alla polvere, al caldo, al gelo, agli urti e ai graffi. Invece per le parti metalliche ho optato per l’acciaio inossidabile, che oltre ad avere una buona e collaudata resistenza sia meccanica sia contro le corrosioni, è anche di facilissima manutenzione. Il mercato internazionale offre monte carabine con queste caratteristiche, ma la mia scelta è caduta su un prodotto nostrano. Ho trovato tutto quello che cercavo nella bella e funzionale carabina Sabatti Rover Inox Synthetic Stock, e devo ammettere di esserne rimasto molto soddisfatto. Dovendo ordinare l’arma di sana pianta, mi sono permesso di chiedere all’ing. Emanuele Sabatti di aggiungere qualche piccolo accessorio. L’ho voluta con lo Stecher, senza mire metalliche (che in trent’anni di caccia a palla in armi simili non mi sono mai servite) e con lo sportellino “bianco” inciso, quello che solitamente la Sabatti monta sulle Rover 870 EDL modello lusso. Cosa volete? Anche l’occhio vuole la sua parte! Una carabina di grosso calibro, nell’arco di un anno trascorre poche ore sul terreno di caccia, qualcuna in più in poligono, ma moltissime le trascorre invece in rastrelliera. Un’arma bella, ben tenuta e giustamente rifinita dà soddisfazione a possederla anche quando non la si usa. Vediamo meglio nei dettagli la Rover Inox Synthetic Stock. L’azione è ricavata interamente per microfusione, utilizzando le più avanzate tecnologie ed ottimi acciai bonificati ad alta resistenza, nel nostro caso in AISI 420. La microfusione è un tipo di lavorazione abbastanza nuova e molto costosa che riscuote critiche, ma anche parecchi consensi. Questo procedimento, se ben eseguito, permette di costruire ottime armi, mantenendo contenuti, e quindi competitivi, i costi di produzione. Non dimentichiamo, poi, che nella produzione a controllo numerico il grado di sicurezza dei prodotti finiti è elevatissimo, inoltre i moderni controlli non distruttivi (liquidi penetranti per le fusioni e ultrasuoni, raggi x e gamma per le successive fasi di lavorazioni), permettono di rilevare immediatamente qualsiasi piccola imperfezione e lavorare con tolleranze molto ristrette. L’otturatore deriva dal classico Mauser opportunamente modificato, ma sempre con i classici due tenoni di chiusura posti anteriormente a 180 gradi tra loro. E’in acciaio speciale AISI 420, bonificato in modo da mantenere una notevolissima resistenza superficiale abbinata ad un’ottima resilienza totale. Scorre piacevolmente nella sua sede senza eccessivo gioco e senza nessuna incertezza. L’estrazione e l’espulsione del bossolo sono garantiti da un efficiente estrattore ad unghia laterale, abbinato ad un pistoncino espulsore posto sulla testa dell’otturatore. Lo Stecher monogrillo, alla “francese”, funziona molto bene sia quando è armato in avanti sia quando viene premuto direttamente. Sul castello sono presenti quattro fori filettati per il montaggio degli attacchi, simili a quelli Remington, Weatherby e BSA; in questo modo avremo soltanto l’imbarazzo della scelta su quali attacchi montare: di ogni tipo, di ogni origine e per ogni tasca. Io per montarci sopra un bellissimo Docter 2,5 – 10 x 48 ho scelto gli STD in acciaio nero della Leupold che abbinano un prezzo competitivo ad una robustezza eccezionale. Un altro “fiore all’occhiello” della ditta Sabatti sono senz’altro le canne di sua produzione. Non solo le costruisce per tutte le sue armi rigate, ma anche per moltissime altre ditte. Quella della Rover Inox è in acciaio 416, bonificato e trattato termicamente, e la tecnica usata per la foratura è la rotomartellatura a freddo (hammer forged). La carabina in oggetto calibro 338 WM monta una canna lunga 610 mm che presenta quattro rigature ad andamento destrorso con un passo (twist) di 1 giro in10”. Ha un profilo leggermente conico e, se vista come un prodotto industriale costruito in serie, possiamo ritenere molto buona l’esecuzione del vivo di volata. Più vado avanti con gli anni, più mi convinco che il futuro delle calciature da caccia è nel materiale sintetico. Il calcio della Rover Inox SS, di provenienza americana, è praticamente lo stesso che monta la Weatherby sulle sue carabine Vanguard. E’costruito dalla nota marca Buttler & Creek, famosa per i pratici sportellini Flip Open per cannocchiali. E’ robusto, ben eseguito ed ha un bel poggiaguancia (per quanto possa esserlo in un calcio in materiale plastico), la coccia con il logo della ditta ed un zigrino a passo fine crimpabilissimo. Non poteva certo mancare un provvidenziale calciolo in gomma morbida, vero toccasana quando l’arma è camerata in calibri esuberanti. Una carabina in acciaio inox con il calcio in materiale sintetico è un’arma prettamente da caccia che mira all’essenziale. E’ stata costruita per praticare la caccia a palla con qualsiasi condizioni atmosferiche e ad ogni latitudine. Soltanto l’occhio più attento riesce a vedere qualche segno di lavorazione; le viti Allen che tengono unita l’azione alla calciatura sono ben proporzionate e lo sportellino inciso con una testa di capriolo (potendo scegliere avrei preferito un orso od un cinghiale!) e con motivi floreali la “personalizza” quel minimo necessario a rendere l’arma meno marziale. Dopo qualche prova necessaria per prendere confidenza con l’arma, con il calibro, con l’impostazione generale e con lo scatto, sono passato alla taratura vera e propria. In previsione della caccia al prestigioso plantigrado mi ero preparato cinquanta ricariche calibro 338 Winchester Magnum assemblate con i seguenti componenti: bossoli nuovi Norma, innesci CCI 250 Magnum, 70,2 grani di polvere Viht. N 160 (Vo 840 m/s) e palle Hornady Spire Point Interloockt da 225 grani. La Rover Inox a cento metri di distanza è stata in grado di ricamare senza problemi delle ottime rosate di 4 colpi in appena 30 - 35 millimetri. La carabina Sabatti SS è un’arma decisamente spartana, ma ben costruita e con ottimi materiale e viene venduta ad un prezzo decisamente onesto. E’nata per il mercato nord europeo, ma se camerata in un buon calibro medio non credo che sfigurerebbe se fosse impugnata anche da un selecontrollore italiano.

SCHEDA TECNICA DELL’ARMA

Costruttore: SABATTI s.p.a. Via Alessandro Volta 90, 25063 – Gardone Val Trompia (BS)
Tel.0308912207 – fax 0308912059 [email protected] – www.sabatti.com
Tipo: Carabina da caccia a ripetizione manuale
Funzionamento: Ad otturatore scorrevole girevole tipo Mauser modificato, con due tenoni in testa
Percussore: Lanciato
Sicura: Manuale a due posizioni azionabile da una leva posta sul lato destro del castello
Modello: Rover Inox Synthetic Stock
Azione: in Acciaio AISI 420
Calibri: dal 222 Remington al 9,3 x 62 Mauser
Canna: In acciaio inox 416 trattato termicamente. Canna lappata e rotomartellata a freddo lunga 610 millimetri
Alimentazione: Tramite caricatore interno bifilare dotato di sportellino per lo svuotamento rapido
Organi di mira: Assenti nell’esemplare provato. Tacca di mira regolabile tipo Williams e mirino a lamina su tutti i modelli di serie
Castello: Predisposto per il montaggio del cannocchiale da mira
Grilletto: Singolo, con stecher monogrillo, a tre leve tipo “Match”
Calcio: In materiale sintetico prodotto dalla Buttler & Creek con il logo della Sabatti nella coccia e poggiaguancia
Finiture particolari: Nell’arma in oggetto lo sportellino di scaricamento rapido è inciso con testa di capriolo e motivi floreali.
Peso: circa 3000 grammi



Marco Benecchi




da MARCO BENECCHI x G CARLO  11/03/2014 7.27

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Siamo tutti con te g-carlo 48 e ci riesntiremo sicuramente sei un grande cacciatore e che ci devi insegrare tante cose...

da Riccardo  10/03/2014 20.45

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

g-carlo 48

daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
certo che ci risentiremo !!!!

Marco ti risponderà sicuramente !

da Massimiliano  10/03/2014 16.55

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Caro marco vorrei delucidazioni su rover 870 in cal. 7x64 e stesso cal. in semiauto argo E in battuta.io odio i cal. anglosassoni ed essendo un neofita chiedo consiglio. Dato che ho qualche annetto sul groppone con 46 licenze . ho scritto sui tuoi vari bellissimi racconti e nessuna risposta. vado a caccia in appennino un 3 volte l anno . la mia malattia non mi permette altro. "VADO IN RISERVA" Prima di finirla volevo provare anche la caccia al cinghiale sia allaspetto che in battuta. un grande abbraccio a tutti .ci risentiremo???? booo.

da g-carlo 48 x MARCO 10/3/014  10/03/2014 15.56

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Cari Signori,

La Balistica Terminale non sarà una scienza esatta al 100%, ma al 95% si, esiste e sarebbe MOLTO BELLO che (almeno) i Selecontrollori ne facessero tesoro.
Così magari eviteremmo di leggere le corbellerie emerite che continuo a leggere e si farebbe un po' più di chiarezza. E si eviterebbero tanti ferimenti inutili !
Premesso che, comunque, la cosa fondamentale è piazzare bene il colpo, vale la regola "ad ogni animale il suo calibro".
Andare a caprioli con un .300 è da sciocchi, l'animale è troppo piccolo e la palla, QUALUNQUE palla, non avrà tempo di espandersi.
Andarci con un .223 o similari con palle blindate, idem : trapasserà, ma non cederà energia.
A parte il calibro, cari signori, LA PALLA E' TUTTO ... !!! E' lei che deve fare il lavoro, e va scelta oculatamente.
Condivido al 110% le scelte di Marco che usa le Ballistic Tip, non c'è palla migliore, indifferente come si chiami "di cognome" : RWS, Lapua, Sierra ... Fate voi, alla BalTip non c'è paragone.
Cioè, si, sua sorella Accubond, se hai calibri "sostenuti" e bisogno di più penetrazione.
Tutto il resto, sono solo ... Palle !!!
Quando sento parlare di .308 o 30-06 con palle pesanti per capriolo, mi si rizzano i capelli in testa !
Personalmente, al capriolo, ci vado col 6 PPC e palla da 85 grs, fino ai 200 mt (e anche qualcosa in più) cadono secchi fulminati senza fare non tre ma neanche un passo.
Alla faccia di chi a 100 mt ci tira col .300 e, guarda caso, vanno via ...
Equilibrio, signori, equilibrio ... Il calibro potente non mette al sicuro nulla, anzi, esagerare è controproducente !
Datemi retta, QUALUNQUE caccia facciate (non in battuta) a QUALUNQUE selvatico che gira in Europa, quando avete un 270 Winchester o (meglio ancora) un .270 WSM, avete in mano LA soluzione.
Tutto il resto, è troppo ... Inutilmente troppo !
Un abbraccio a tutti da Walter

da OLD_Hunter  10/03/2014 11.03

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Datemi retta,il calibro dei "TRE PASSI" è il buon vecchio 30-06 Springhfield :-)
Sono ormai parecchi anni che caccio in selezione caprioli,cervi,daini in qualsiasi classe di età e tutto con palla RWS EVO DA 184 grani.
Ieri ho fatto una classe zero di capriolo,forellino di entrata,uscita moneta da 2 euro,in cassa,nessunissimo danno al resto dell'animale.polmoni in pieno.ha fatto 3 passi.....

da Mamba  09/03/2014 21.05

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

La RWS nella sua documentazione commerciale definisce la T Mantel "semplicemente buona". In altre parole significa: palla di costruzione semplice (ed economica per chi la fa) che si comporta abbastanza bene (nel senso che il selvatico colpito bene fa un pò di strada ma non troppa). Premesso che il comportamento della palla nei tessuti andrebbe studiato con la gelatina balistica mi permetto di avanzare la mia teoria sul comportamento della T Mantel nel capriolo e nell'alce.
La palla T mantel è relativamente dura, quindi si apre poco nel breve percorso all'interno del capriolo anche perchè la resistenza delle ossa in zona toracica (scapola e costole) nel caso del capriolo è molto modesta. Infatti tutti noi sappiamo che lo sterno del capriolo si può aprire con un semplice coltello. Nel caso dell'alce, con torace molto più largo e con ossa molto più robuste la palla si apre di più e quindi produce una ferita molto più grave, con conseguente grave emorragia. Quest'ultima è dovuta anche ai frammenti di ossa proiettati all'interno. Non azzardo ipotesi sull'eventuale shock traumatico perchè non sono medico. Pronto a ricredermi se qualcuno avanza una teoria diversa ma appoggiata da argomenti solidi.

da bansberia  09/03/2014 10.21

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Non è detto che le RWS siano meglio dell'altre anche se sono tedesche e costano parecchio può darsi che esistono cartucce meno note che costano meno faccino meglio. Utilizzo quelle perchè credevo siano le migliori ma ci sono rimasto male anchio, la balistica però è teoria la caccia è pratica è questo la differenza, che spesso la teoria e più schematica invece la paratica è "generale e concreta" non so se avete capito cosa voglio dire ma penso che le cose siano così.

da Riccardo  08/03/2014 22.51

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Prima di tutto Paolo scemo sarai tè perchè io non ho offeso nessuno ma o contestato in modo amichevole come si fa tra i cacciatori non tutti la pensano come tè vabbene, se poi ti senti furbo a offendere allora dimostri di non essere una persona educata e neanche seria uno e libero di crede o non credere su una cosa, poi Marco che questo articolo l'avevi fatto x convincere me ci avevo scomesso. Per quanto riguarda le cartucce secondo me essendo cartucce commerciali e quindi fatte dalle macchine in modo velocissimo non tutti le cartucce vengono calibrate per bene. O si no se propio i caprioli li garbano fare la giratine per campo prima di cadere mi tocca utilizzare la sorellona del 243W cioè la 300WM da 180 gr almeno vado sul sicuro, ma non ci crederai ma,i anno scorso tirai a 110m a una capriola di 2 classe cioè adulta con il 300 WM un po dietro il cuore o cascò si rialzò e poi fece 20 metri e mori dentro la proda dentro era tutta macinata e non cera rimasto nulla di buono. Ma come mincchia a fatto che con un calibro da alci non ferma un capriolo sul posto anche se mi è succeso una volta ma mi è successo secondo me può essre o poca cosistenza o reazaioni dei muscoli o animale molto schizzofrenico. che ne dici marco. WL CACCIA

da Riccardo  08/03/2014 21.58

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

questo è scemo !

da paolo  08/03/2014 18.20

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Caro riccardo,
Io con il 243 w ho fatto cose "terribili".
Ad oggi è forse il mio calibro preferito. Solo che appena presa la mia Remington 700 BDL con le RWS KS da 96 grani sui caprioli faceso MOLTI feriti e pochi morti perchè troppo dure. In Slovenia dovevo correre dietro hai caprioli. Sempre presi beni ma mi facevano immancabilmente la solita "volata" dai 30 ai 50 mt prima di cadere.
Ma sui cinghiali!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Con le KS ne ho atterrato uno anche di 140 kg. E in totale credo di averceni fatti almeno una trentina.
Ora uso esclusicvamente le Nosler Ballistic Tip da 95 grani per i caprioli. che li abbatte all'istante in qualsiasi occasione, ma se hai nel piano anche il daino allora prova le Nosler Partition da 100 grani. Micidiali.
E' MOLTO RARO RECUPERARE un Nosler BT perchè TUTTE trapassano il selvatico.
Però il discorso delle tue T Mantel è alquanto strano. Anche se è la palla più mordida della Casa RWS è sempre un buon prodotto
Mha!!!!
Anche a me, sempre in Ungheria, su 5 caprioli tirati con il 7 x 64 palle Nosler BT da 140 grani ho recuperato 3 palle!!!!!
Purtroppo la balistia applicata non è una scienza esatta..................
Un caro saluto
Marco

E stai tranquillo che era proprio una femmina.
Ho fatto pubblicare l'articolo proprio per RACCONTARE A TE com'era andata.
Dopo aver fatto anche due caprioli albini, M e F
Ora mi manca un parruccato.
Mai vito uno!!!!!

da Marco B x Riccardo  08/03/2014 13.54

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Si Paolo, lasciamo perdere la capriola "infinochiata",/ vorrei dire che ho un 243 Winchester Sabatti con palla 100gr in RWS T-Mantel cioè una palla abbastanza morbida , tirari a due caprioli uno alla ciocca della spalla e non passò e morì lì e un altro ai polmoni che non passò e fece 100m cosa non bella da vedere per un cacciatore di selezione.Invece poi tirari a una daina cira 100m sempre nella ciocca della spalla e passò con un buchino quasi invisibile sia l'entrata e l'uscita come succhiello e fece una 20m a fatica si può dire un abbatimento quasi pulito. Vorrei dire come fa che una palla da 100gr T-Mantel molto morbida non è passata a due caprioli dove uno è stato colpito nei polmoni e non è passata parte molto morbida del capriolo (l'asciamo perdere i 100m che con i polmoni bucati ci può stare) e invece a una daina di quasi 60KG a la palla a lavorato benissimo passando parte parte l'animale nella ciocca della spalla punto più duro dell'animale. E possibile che le T- Mantel si comportano no sempre uguali, o sono cartucce che hanno funzionato male, ho anche KS da 96gr che dicono siano bone lo comprate quest'anno e non lo ma usate perchè la carabina ormai è tarata con le T-Mantel da 100gr ma le devo provare perchè mi sembrono buone. Marco dimmi il tuo parere. WL CACCIA

da Riccardo  08/03/2014 12.18

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

riccardo.. ma dai i numeri?

da Paolo  08/03/2014 10.32

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

Se fosse vero sarebbe rarissimo , e bisognerebbe portarla a dei bologi che ci studierebbero sopra, e poi pubblicarla sul l'URCA che è un po di tempo che non da informazioni soprattutto quello di Siena. Per davvero se sarebbe vero è una eccezione unica quasi quanto l'UFO. WL CACCIA

da Riccardo  07/03/2014 21.31

Re: LA CAPRIOLA… “CORNUTA”

grande soddisfazione ! sono un neofita ed uso sabatti rover in 7x64 B. x cinghiale allaspetto con cartucce RWS T.M. 173 grn. Vorrei usare GECO plus 170 e espress qualcuno mi puo dare delucidazioni in merito ? tanti saluti a Marco e colleghi cacciatori. grazie a tutti

da g.carlo 1948 7- 04. 014  07/03/2014 17.47
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