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13/11/2013 16.58 

Marco Benecchi alce Bielorussia 2013
 
 
Come dice il proverbio: “Non c’è due senza tre”! Così, in men che non si dica, decisi che forse era giunta l’ora di ritornare in Bielorussia. Sarebbe stata la terza volta che mi recavo in quel piccolo, bellissimo Paese del Nord Europa che già in passato aveva saputo darmi delle emozioni veramente indimenticabili! Non so se è vero che i piloti civili delle ex repubbliche sovietiche siano tutti degli ex militari, ma sta di fatto che sono in grado di eseguire degli atterraggi meritevoli non da solito applauso, ma di vere e proprie ovazioni. Il 747 della Belavia toccò la pista dell’aeroporto di Minsk, leggero come una piuma, senza scossoni né incertezze e il fatto ci mise subito di buon umore. Anche il tempo, abbastanza freddo per la stagione, si preannunciava ottimo per tutta la permanenza della nostra avventura in terra bielorussa.

Era il 6 di settembre. Quando nel lontano 2004 mi recai per la prima volta in quella fiera nazione, impiegammo quasi tre ore per sbrigare tutte le pratiche necessarie allo sdoganamento dei nostri bagagli, questa volta invece ci vollero forse meno di venti minuti per uscire dal terminal con le armi e tutto il resto. Questo grazie ad un certo “snellimento” della burocrazia bielorussa verso i cacciatori – turisti, ma anche alla professionalità e alla competenza del nostro Out-Fitter ufficiale, Aliaksandr Hancharou il titolare dell’Agenzia di caccia Bielorussa Belhunt Service.

Lo scopo primario della spedizione era sempre la stesso, tentare di abbattere un grande alce da trofeo al bramito (na vabu in russo) e magari, se ci fosse stato tempo e si fosse presentata l’occasione, anche qualche altro selvatico come cinghiali e caprioli, molto numerosi nella zona. Io ed i miei compagni di avventura  Peppe e Gianni non vedevamo l’ora di percorrere i centoventi chilometri che ci separavano dalla riserva di Asipovìci, che si trova a sud est della capitale e quindi abbastanza vicina al confine con l’Ucraina. Li percorremmo a bordo della comoda Opel Meriva di Alex, ma non ci facemmo illusioni su quali fossero i nostri mezzi di trasporto una volta giunti a destinazione. Arrivammo che era l’ora di cena, così ne approfittammo per consumare un pasto degno di un cenone di Capodanno a base di specialità bielorusse come zuppe, polpette di carne, pesci affumicati, affettati, verdure crude e cotte e tant’altro ancora. Dulcis in fundo Tatiana, la nostra cuoca-governate, ci deliziò con delle crepes ripiene di una squisita ricotta locale. Poi dedicammo molto tempo a sistemare i nostri voluminosi bagagli. Devo confessare che nel preparare le nostre valige avevamo veramente esagerato, ma non dimentichiamo che la caccia all’alce al richiamo, che si svolge durante il periodo degli amori, inizia i primi di settembre e si protrae a volte fino a ottobre, quindi non è raro che se un giorno la temperatura è continentale e semiestiva l’indomani può capitare di ritrovarti sottozero!

Vorrei ricordare che quando si parte per cacce tanto impegnative non bisogna tralasciare niente al caso, soprattutto  per quanto riguarda calzature e abbigliamento. Mentre sistemavamo alla meglio le nostre  attrezzature, arrivò Mikail il Capocaccia, Alex me ne aveva già parlato e quindi sapevo che oltre ad essere un giovane tecnico forestale era anche un appassionato cacciatore professionista. Dopo un’infinità di strette di mano e di abbracci alla russa con i classici tre baci, Mikail c’illustrò brevemente come si sarebbe svolta la caccia l’indomani. Io avrei cacciato con lui, mentre Peppe sarebbe stato accompagnato da Anotoly, uno dei cacciatori più abili e famosi della zona, e Gianni sarebbe andato con Pietor, una Guardia altrettanto brava ma mai come Toly. Alex ci avrebbe assistito a turno come interprete. Mikail, con il suo sorriso quasi infantile (in seguito ci confidò di avere appena quarant’anni),  in contrasto con la sua mole imponente, ci contagiò col suo ottimismo prima di sollecitarci di andare a dormire perché la sveglia per l’indomani era fissata per le tre e mezza. Prima di congedarsi volle soltanto vedere le nostre armi e senza mezzi termini le definì “molto buone ”!

Io avevo con me la fida Weatherby Accumark Mancina con calcio in kevlar e canna in acciaio inox fluted-scanalata con freno di bocca multiforo Accubrake calibro 300 Weath. Magnum.  Sopra ha uno splendido e versatilissimo  2,5 – 15 x 56 P con reticolo balistico  illuminato. Peppe sperava di utilizzare una bella carabina Blaser R 93 in calibro 338 WM, con sopra una vecchia ma validissima ottica  1,5 – 6 x 42, mentre Gianni non si separa mai dalla sua onesta CZ 550 FS  calibro 30.06 dotata di ottica  3 – 12 x 50 con reticolo illuminato. Ci coricammo felici come bambini pregustando le intense emozioni che sicuramente ci avrebbe riservato il destino. Quando squillò la sveglia sembrò che ci fossimo appena coricati. Ancora insonnoliti ma euforici ci vestimmo veloci, facemmo una leggera colazione a base di uova e caffelatte, poi ognuno prese il proprio zaino, ricontrollò l’arma e  via di corsa fuori nella notte fresca e cristallina.

Trovammo ad attenderci un cielo decorato con un miliardo di stelle e Mikail già a bordo dell’onnipresente jeep UAZ. Bella, robusta, indistruttibile, ma di una scomodità più unica che rara. Dopo quasi un’ora di macchina e percorsi una quarantina di chilometri senza incontrare anima viva, raggiungemmo una foresta talmente fitta da assomigliare più a una jungla vietnamita che ad un bosco europeo. In una radura trovammo ad attenderci le nostre guide (acotnik – zagònscik in bielorusso) che secondo me, dalla rugiada che avevano sulle giacche militari e dal freddo che manifestavano, dovevano aver trascorso tutta la notte all’addiaccio per controllare i movimenti dei selvatici. Ci dividemmo e ognuno prese direzioni diverse. Mentalmente mandai ai miei compagni d’avventura un: “in bocca al lupo”, certo che anche loro stessero facendo lo stesso.

Da quel momento in poi avremmo comunicato soltanto a gesti. Camerai una cartuccia in canna caricata con palla originale Hornady Spire Point da 180 grani, inserii la sicura e messa la carabina in spalla seguii Mikail all’interno di uno sterminato mare di betulle. Procedevamo molto cauti perché il sottobosco, paludoso e disseminato di felci, licheni e ortiche enormi, era davvero insidioso. Dovevamo stare molto attenti a dove mettevamo i piedi e dopo aver percorso sette – ottocento metri raggiungemmo una comodissima altana, degna di un aspetto notturno all’orso in pieno inverno, e ci salimmo sopra.  Devo ammettere di non aver mai visto niente del genere, neanche in Croazia quando per ben tre volte cacciai i plantigradi. Più che una comune altana adibita all’osservazione e alla caccia era una piccola casa in miniatura soprelevata, con tanto di letti e stufa a legna. Peccato che ospitasse anche non so quanti topolini, sempre troppi per il sottoscritto che a riguardo  soffre di una drammatica forma di fobia. Alla 5,30 un tiepido sole illuminò una splendida radura e quasi contemporaneamente un grosso maschio di capriolo apparve come d’incanto. Ci risiamo pensai…. Ecco il diavolo tentatore che vuole mettermi alla prova mostrandosi nelle sembianze di uno dei  miei selvatici preferiti. La tentazione di tirargli fu fortissima. Invece lo lasciai brucare tranquillo tra le felci, mentre Mikail cominciò a chiamare le alci imitandone il verso grutturale; una specie di: “Whoò! Whoò! Whoò”.

Le risposte non si fecero attendere. Se quelli che udimmo di rimando erano i versi emessi degli alci maschi allora, oltre alla mia guida che lo imitava, intorno a noi dovevano essercene almeno altri tre. Anche se avevo già provato quell’emozione fortissima, indescrivibile e indimenticabile, quel gioco di versi, di richiami e di risposte mi estasiò per un paio d’ore. Purtroppo, nonostante tutto il grande impegno di Mikail, nessun maschio decise di farsi vedere nelle vicinanze del nostro appostamento. Ascoltare quello scambio di richiami è un’esperienza che auguro a tutti gli appassionati di caccia a palla di provare almeno una volta nella vita. Andammo avanti così fin quando il sole fu veramente alto nel cielo, poi Mikail, dopo aver pronunciato alcune parole incomprensibili nel suo cellulare, decise che era ora di rientrare. Alla casa di caccia ci ritrovammo tutti per aggiornarci su quella che, anche se infruttuosa, era sta comunque una prima, splendida uscita.

Purtroppo anche Peppe e Gianni non avevano avuto fortuna. Avevano sentito muoversi molte alci, ma anche loro non avevano avuto possibilità di concludere positivamente. Facemmo una ricca colazione a base di spezzatino in umido con patate e cipolle, uova, Wurstel e dolcetti, poi ci congedammo per andare a riposare perché alle diciassette saremmo ripartiti di nuovo per un’altra avventura. La sera la caccia si svolse più meno come al mattino. Raggiungemmo un’altana molto più spartana ma sempre posizionata strategicamente in un luogo normalmente frequentato dagli animali. Mikail non perse tempo e ricominciò con il solito richiamo. Alla sera di diverso ci fu soltanto che restammo ad aspettare ben oltre il tramonto, sperando nell’impossibile. Su consiglio di Alex e delle guide avevamo portato anche delle torce  da 250 lumens per poter sparare all’occorrenza anche a notte fonda, ma il risultato dell’appostamento notturno fu identico a quello del mattino e nonostante tutti i nostri sforzi, nessuno riuscì ancora ad avvistare un alce. Per due lunghi giorni lo stesso copione si ripeté alla perfezione. Avvistammo caprioli e cinghiali e a Gianni si presentò anche un gigantesco bisonte, ma nonostante i molti segni di presenza come fregoni, ripetuti sfraschi e richiami, delle alci nemmeno l’ombra.

Il terzo giorno invece accaddero due cose, di cui una talmente insolita da sembrare quasi incredibile. Quel mattino uscimmo in tre: io, Mikail e Anatoly. Dopo aver preso posizione su una delle tante altane presenti nell’immensa riserva, Toly si esibì nel suo repertorio migliore. Imitava i maschi di alce soffiando attraverso un rivoltante pezzo di trachea di alce essiccato. Un oggetto così putrido che io non mi sarei ficcato in bocca neanche sotto tortura. Comunque lo strumento funzionò, perché ben presto due – tre animali risposero da grande distanza. Toly “dialogò” con loro per quasi due ore poi, incavolato come una bestia, scese dall’altana e incitò Mikail di andare a prendere il fuoristrada. Cosa gli passava nella mente lo sapeva soltanto lui. Salimmo sulla UAZ e partimmo veloci verso una zona paludosa e raggiunto il margine di una radura Toly scese al volo e iniziò a chiamare. Andò avanti così per alcuni minuti, poi di corsa risalì sul mezzo e incitò Mikail a continuare con la cerca motorizzata. Dopo aver ripetuto la stesso copione per tre volte,  giungemmo in prossimità di un vasto acquitrino. Toly scese veloce dal fuoristrada ed appena lanciò il primo verso, subito gli rispose un maschio da non più di cento – centocinquanta metri. Mikail mi guardò sorridendo e annuendo, come a volermi dire che forse quella era la volta buona. In silenzio scesi dalla jeep anch’io, impugnai la 300, controllai che fosse carica, presi anche uno “stick” fatto con due semplici rami da poter utilizzare come fortuito appoggio e seguii Mikail che nel frattempo aveva raggiunto Toly.

La nostra competentissima guida chiamava l’alce imitandone il richiamo e strofinando grossi rami contro gli alberi, e il selvatico gli rispondeva facendo altrettanto. Per un attimo temetti che il cuore mi si staccasse dal petto e che andasse a farsi una passeggiatina per il bosco. Avevo i crampi alle mani da quanto era alta la tensione. Mikail e Toly continuavano a indicarmi un punto preciso dove, secondo loro, a breve sarebbe apparso un grosso alce ed io annuivo come uno di quei cagnolini che si mettevano sui cruscotti delle macchine trent’anni fa. L’animale veniva verso di noi con una lentezza esasperante…. Per percorrere un centinaio di metri ci mise quasi un’ora. Vedevo i rami degli alberi muoversi, udivo chiaramente il rumore dei suoi passi e quando bramiva sembrava che fosse accanto a noi, ma appena arrivò ad una trentina di metri udimmo uno sfrascare più intenso degli altri e poi più nulla…. Guardai le mie guide che sorridendo mi fecero capire di rimanere sempre prontissimo e col dito sul grilletto. Il peso non indifferente della Weatherby mi martoriava le braccia. Rimanemmo così per una buona mezz’ora senza che l’alce desse più segni di vita, nonostante Toly se desse un gran daffare. Con lo sguardo cercai di interrogare Mikail e lui, in risposta, mise il palmo della mano sul viso come ad indicare inequivocabilmente che l’alce si era coricato per dormire. Roba da matti! Da non crederci!

L’alce aveva risposto al nostro richiamo per più di un’ora, era avanzato con foga e determinazione e poi, nel momento cruciale, doveva aver deciso che l’Alce-Toly non era più di suo interesse e quindi aveva deciso di schiacciare un pisolino! I miei due nuovi amici bielorussi non se la presero più di tanto, mentre io pensai a delle cose brutte, ma talmente brutte che mi ripromisi al rientro di andarmi a confessare.  Possibile che un uomo potesse essere tanto sfortunato? Eppure avevo con me tutti i miei talismani: il cravattino di cuoio che mi accompagna da decenni nelle cacce importanti, il Portafortuna che mi ha regalato mia madre per proteggermi, tutte le mattine sostituivo le cartucce nel caricatore della Weatherby… cos’altro potevo fare ancora? Ero così assorto nei miei pensieri che non mi resi conto che Mikail aveva fermato di nuovo la UAZ e che Toly aveva ripreso a richiamare in una nuova zona. Ad un tratto  Mikail sussurrò “Los!” indicando il bosco verso sinistra. Sceso dalla macchina sentii subito l’alce anche io e vista l’ora tarda e cos’era successo poco prima, decidemmo di cambiare strategia. Mentre Toly avrebbe impegnato l’alce con il suo richiamo, io e Mikail avremmo tentato di andargli incontro.

L’avvicinamento fu emozionantissimo. Dopo pochi minuti di marcia giungemmo ai margini di una tagliata, Mikail diede l’alt e piazzò lesto l’improvvisato appoggio. Avevamo una discreta visuale verso un bosco di abeti e uno di giovani betulle, abbastanza fitto ma che consentiva di poter tirare fino ad un centinaio di metri. Fu il mio accompagnatore ad avvistare per primo un grosso selvatico immobile come una statua quasi al limitare della visuale: “Mama” sussurrò. Era una femmina adulta che ci stava guardando da chissà quanto tempo. Mi predisposi per il tiro, ma Mikail mi bloccò dicendomi “Proibito, no sparare”. Leggermente alla sua destra mi sembrò di intravedere anche un’altra sagoma scura.

Fu più un’impressione che una visione vera e propria, allorché decisi di controllarla meglio attraverso le limpidissime lente del cannocchiale sull’arma. Solo allora vidi anche il maschio, immobile e nascosto tra gli alberi. Distinsi chiaramente una piccola parte del muso, un corno e una porzione di quaranta centimetri per sessanta del suo imponente petto. Non erano certo le condizioni ideali per sparare, ma dovevo comunque tentare. Regolai l’ingrandimento a 6, misi il reticolo su quel petto nero e poderoso, controllai il respiro e feci fuoco. Il freno di bocca della mia Accumark è molto efficace, tanto che riuscii vedere la palla impattare nel punto voluto e il selvatico catapultarsi all’indietro come se fosse stato colpito da una forza immane.

Contemporaneamente mi giunse anche il rumore inconfondibile provocato dalla Hornady che era entrata in cassa. “Noo, Mama, Nooo” disse Mikail che non si era ancora reso conto di cosa fosse realmente accaduto. Con le mani mimai due belle corna, ma non riuscii a convincerlo. Partì di corsa per andare a controllare, sicuro di trovare una piccola tragedia. Invece… Giunto al limitare del bosco urlò “Dobro Marco! Dobro!”. Finalmente era fatta! Il sangue riprese a scorrermi normalmente nelle vene. Avevo abbattuto un maschio adulto di alce che, a detta dei miei accompagnatori, era veramente un grande Bull in regresso dalla mole gigantesca, inusuale per la zona. Toly stimò l’animale intorno ai sei quintali e il trofeo sui 6-7 chili, niente di eccezionale, ma comunque dignitoso. Vorrei ricordare che le alci europee sono molto diverse da quelle Nord Americane e Canadesi, hanno i palchi più piccoli, raramente palmati e sono di corporatura inferiore. Quello era il mio quarto alce. Dopo aver abbattuto una femmina adulta e due maschi giovani finalmente ero riuscito a catturare un vecchio maschio e  con la tecnica di caccia più bella ed emozionante. Non ero felice, ma molto, molto di più. Lo stesso giorno anche Peppe prese un giovane maschio, mentre Gianni non ebbe fortuna. Pazienza, sarà per la prossima volta, anzi sarà l’occasione per ritornare a caccia in Bielorussia dove la natura è talmente bella e selvaggia da farti ringraziare il Padreterno di essere nato, e di aver avuto l’occasione di andarci.
Mi sento in dovere di ringraziare Aliaksandr Hancharou, Alex – Sasha per gli amici, per la sua impagabile amicizia, con la speranza di poterlo un giorno ricambiare.

                                                                               
 
Marco Benecchi
 


LE NOSTRE ATTREZZATURE

ABBIGLIAMENTO
 In Bielorussia in settembre può fare abbastanza freddo, ma non sempre è così. Comunque, per non sbagliare è meglio partire con abbigliamento invernale, caldo, leggero e di ottima marca. Noi tre avevamo tutti dei completi, verdi o mimetici Upland e Waterfowl Big Game della BERETTA che si sono dimostrati sempre all’altezza del prestigioso nome che portano. Biancheria in cotone e calzettoni in misto cotone-lana o in pile.  

CALZATURE
L’alce è sinonimo d’acqua e quindi d’acquitrini e di paludi. Lo scarponcino basso va bene per chi desidera cacciare poco e soltanto all’aspetto dall’altana. Chi invece vuole fare anche una sana cerca oltre all’appostamento è meglio che porti con se degli scarponi idrorepellenti e foderati in Gore Tex alti almeno fino al polpaccio (noi ci siamo trovati benissimo con gli ottimi Hunter della Crispi). Ma un paio di stivali di buona fattura come Beretta, Le Chameau e Aigle sono fondamentali.

ARMI
Le nostre guide erano armate con dei combinati Baikal calibro 12 – 308 Winchester e con delle carabine russe di marca sconosciuta (forse Izhmash)  modello LOS “Alce” camerate nello stesso calibro. Mikail e Anatoly avevano montati sopra le sue armi dei bellissimi visori notturni Dedal 450, un lusso che pochi bielorussi possono permettersi visto che i loroi stipendi si aggirano intorno ai 200 – 250 Euro. Noi in fatto di calibri abbiamo scelto qualcosa di più energico. Io ho utilizzato il 300 Weatherby Magnum caricato con palle originali da 180 grani Hornady Spire Point. Peppe una Blaser R 93 338 Winchester Magnum con palle ricaricate dal sottoscritto con palla Nosler Partition da 225 grani, mentre Gianni aveva dietro la sua inseparabile CZ 550 calibro 30.06 sempre con palle Nosler Partition da 180 grani. Da un’approfondita indagine fatta durante le mie spedizioni di caccia sono giunto alle seguenti conclusioni. I calibri più accreditati e largamente utilizzati per l’alce europeo sono nell’ordine: il 6,5 x 55 S, il 7 mm Remington Magnum, il 308 W, il 30.06 Springfield, il 7,62 x 54 Russian, l’8 x 57 Mauser, il 300 WM, il 308 Norma M, il 358 NM, il 9,3 x 57, il 9,3 x 62 e il 9,3 x 74R. Le statistiche indicano i suddetti calibri come quelli che hanno abbattuto più alci in assoluto, sempre a patto di utilizzare palle lente e pesanti, particolarmente robuste e/o ad espansione controllata. Nella categoria rientrano ottimi prodotti come: le RWS DK, KS e TUG; le Nosler Partition, le Barnes X- Bullet, le Norma Vulcan PPC, Oryx e TXP, le Lapua  Mega, le Sako Powerhead e Twinhead, le Woodleigh Weldcore, le Swift A-Frame, le Trophy Bonded, le Speer GS e le Blaser CDP.

 

 

Alce Marco Benecchi

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55 commenti finora...

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Stavo solo cercando le immagini del più grande alce americano esisteva, e per caso mi sono imbattuto nella vostra pagina.
Che dire..facile uccidere un'essere del genere a distanza con un fucile codardi di merda, se vi ritenete veri cacciatori fatelo a mani nude e soprattutto faccia a faccia.
PS. Un fucile grande non compensa un cazzo piccolo.

da Riccardo  01/06/2020 5.56

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Chi gestisce e scrive in questo sito deve essere sottoposto ad una profonda analisi psichiatrica, già dalle facce nella foto si vede che i praticanti sono di livello culturale praticamente a zero e psicologicamente anormali. Ma avete i giorni contati, così come è stato abolito lo schiavismo riusciremo a farvi amare il gico delle bocce invece.

da Cladio Tallè  01/02/2020 22.58

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Fai schifo! Sei la parte peggiore del tumore della terra!

da giovanni  26/11/2018 17.32

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Ma come si può pensare di abbattere animali così belli solo per il gusto di collezionare trofei? Per quante giustificazioni possiate avere la vostra logica è comunque incomprensibile ed inaccettabile. Al mondo c'è spazio per tutti ma per quanto tempo ancora si potrà godere di una natura viva e popolata da queste "meraviglie"? Voi state contribuendo ad erodere questo patrimonio che un domani nessuno potrà più restituirci.

da Simone  23/11/2015 21.48

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Figli de putanne tutti voi!

da eco  24/07/2015 12.54

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Buongiorno Marco,
ho letto l'appassionante racconto della caccia all'alce e chiedo ospitalità su questo spazio per porre un quesito. Sto cercando il nome italiano di un tipo di alce che riduce le proprie corna, facendole apparire come "inghiottite" dall'interno... In francese viene chiamato élan ravalant, che tradotto letteralmente non vuol dire granché: vi dice qualcosa?
Grazie fin da ora per una risposta, anche via mail.
Un cordiale saluto
Sabine
[email protected]

da Sabine  14/12/2014 7.43

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Certo Beppe che ti prendono, ma poi potrai cacciare solo li (zona alpi). Comunque non credere siano tutte rose e fiori, noi cacciamo due giorni fissi alla sett. mercoledi e domenica, e molti l'ungulato lo pagano ma non lo prendono mai........ come ho già detto devi fare tutto da solo, bisogna essere amanti della montagna e della fatica, avere una buona esperienza e conoscere gli animali e l'ambiente (bisogna essere Cacciatori) comunque si io lo considero un paradiso o almeno lo è per me........
P.S. attenzione non è un posto da superman, chiunque con una buona dose di passione, propensione alla fatica, voglia di imparare e umiltà può ottenere buone soddisfazioni!
Saluti a tutti

da carloxbeppe  27/11/2013 9.45

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Fabio, chi ha i soldi e i residenti ( vedi carlo) si possono permettere molte cose in più di altri. oltre a questo non credo serva una Laurea per andare a caccia ( come tu sostieni) la caccia si apprende sul campo anche PAGANDO anche alla faccia della gente come te che crede altre cose che, non sono vere.
Carlo il tuo è un paradiso terrestre se faccio domanda mi prendono? saluti

da Beppe  26/11/2013 14.08

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Se posso permettermi di intervenire vorrei condividere con voi la mia esperienza. Io caccio nella provincia di Verbania, zona alpi, ora abbiamo la possibilità di cacciare in più di un comprensorio, quindi da due anni sono socio sia nel VCO1 che nel VCO2, generalmente caccio prevalentemente il camoscio, Vediamo di fare due conti: licenza (tassa gov. reg. ass.) circa 300 euro, due CA 280 euro, Camoscio VCO1 150 (1 capo)euro Capriolo VCO2 200 euro (2 capi) Camoscio VCO2 150 euro (2 capi), per un totale di 1080 euro. Inoltre si puo praticare la caccia alla lepre, al fagiano ed alla beccaccia senza ulteriore esborso. Certo dei 5 capi potenziali di ungulato non è detto che si riesca ad abbaterli tutti, ma diciamo che se uno sa cacciare e durante l'estate fa i dovuti sopralluoghi, un 2/4 capi si riesce a farli. Poco più di mille euro all'anno non mi sembrano un'esagerazione, sono circa un "prosecchino" al giorno preso al bar, e considerando che c'è gente (magari pensionati) che di prosecchini se ne bevono molti di più non mi pare una spesa folle, non parliamo di chi fuma........
Quindi vedete che si possono cacciare gli ungulati anche senza essere ricchi, certo a me nessuno mi accompagna, mi dice spara a quello, me lo eviscera e me lo porta a valle, devo fare tutto da me....... e ne vado fiero.......

da carlo  26/11/2013 10.33

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Ok, finiamola qui, che è meglio.
Anzi, credo sia inutile e sterile continuare, giustamente ognuno ha il suo punto di vista e difficilmente lo cambia. Ma è giusto così, il mondo è bello perché è vario, no ?
L'importante resta il rispetto reciproco.
Le mie opinioni le ho espresse, forse male, perché vedo che non sono riuscito a trasmettere completamente il mio pensiero, viste alcune, ripeto, rispettabili, risposte.
Ma non me la prendo per questo, anzi, semmai dovrei prendermela con me stesso per non essere stato capace di farmi capire.
Va bene così, nessun problema.

Un abbraccio a tutti da Walter

da OLD_Hunter  26/11/2013 10.05

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Ad avallare la tesi di Marco B. si potrebbe dire che i sacrifici sia economici che fisici che questo tipo di caccia comporta, determinano a priori una "scrematura" importante tra coloro che potrebbero prendervi parte, senza la dovuta passione, cultura, preparazione che solo un qualcosa di effettivamente sentito ed agognato puo' far raggiungere.
In altre parole, se hai lo stimolo giusto, riesci in qualche modo a risparmiare durante l'anno per levarti qualche soddisfazione, altrimenti, se mancasse quel tipo di volonta' e di approfondimento, meglio non
farlo. E' mia opinione che le cose che si raggiungono troppo facilmente, in tutti i sensi, non solo non offrono troppe soddisfazioni, ma si prestano anche ad un approccio superficiale di cui questo tipo di caccia, proprio non ha bisogno.

da fabio guidi  26/11/2013 9.51

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

non è certo da morti di fame,,,però! la carabina, il binocolo, il lungo, il telemetro, lo zaino, il bastone, la giacca pesante, ecc. ecc. certo sono cose che si comprano solo una volta , però...

da Vecio  25/11/2013 16.56

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Può picerti o no,
MA E' COSI'.......................................
La CACCIA A PALLA NON è una cosa per ricchi, perchè come ti ho già detto MILIONI DI VOLTE, la può praticare CHIUNQUE, ma a patto di fare qualche piccolo sacrificio,
come rinunciare alla settimana al mare in Sardegna o alla settimana bianca, mogli permettendo.
Io mia moglie l'ho portata molte volte con me a caccia all'estero....
E' una vacanza diversa, alternativa alle solite, che cosiglio di far provare alle mogli diffidenti!

CHI NON PUO' permetterselo deve adattarsi, RIPETO PER la MILIONESIMA VOLTAanche a me farebbe piacere cacciare l'elefante, le grandi pecore asiatiche, cervi da 14 kg, stambecchi europei , etc, ma se non si può non si può.
Non pretendo certo di mettermi un cartello in petto alla GRILLO e andare a protestare il mio diritto di poter abbattere tutto quello che voglio, compreso l'orso polare gratis perchè è un mio diritto.
Sinceramente con capisco come tu possa insistere su una assioma come questo.
LA CACCIA AI GROSSI SELVATICI è DISPENDIOSA.
PUNTO E BASTA.
Anche se vuoi abbattere qualche modesta marmotta DECVI PAGARE, DEVI PAGARE SEMPRE.
Ed è GIUSTO COSI' perchè il benefici (e cacciare prede importanti è un grande beneficio) devono essere pagati,
Come in tutti i campi
Devi farti piacere anche altre forme di caccia...
Alla lepre con i segigi, a fagiani e beccacce con il cane da ferma, ma se vuoi usare la tua Winchester con il Nikko, devi mettere mano al portafoglio.
Un abbraccio
M
E non te la prendere perchè è sempre stato così, dai tempi dei Re medioevali che cacciavano i cervi da SOLI!!!!!!!!

da Marco x OLD  25/11/2013 15.17

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Si, si, hai ragione.
A parte la Slovenia - che non riesco a considerare "estero" ... :)
Ed una delle cose che mi frenano di più è proprio questo discorso che stiamo facendo.
Che vadano allo Stato, o a chichessia, sai come la penso.
Ci sono delle cose che davvero non riesco a digerire nei tuoi discorsi.
Che la caccia (a palla) sia dispendiosa, è un dato di fatto.
Che sia GIUSTO che sia così, no, non sono affatto daccordo.
E ancor meno concordo con il "Chi non può permetterselo si faccia piacere altre cose...".
Eh, no, questo davvero no.
La trovo una caduta di stile inaccettabile.
La caccia è solo una cosa per ricchi ?
Chi non può permetterselo, che dovrebbe fare ? Farsi piacere altre cose ?
Cosa dovrei risponderti, che se è così mi faccio piacere il bracconaggio ?

Con immutato affetto e stima

Un abbraccio da Walter

da OLD_Hunter x Marco  25/11/2013 14.49

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Caro Walter,
Da quel che dici, ne DEDUCO che a caccia all'estero ci sei andato un po' pochino
(e per cortesia non mi rispolverare le SLO Slovene!)!!!!
Quel fior fiore di soldi che uno paga alle agenzie venatorie EUROPEE "serie" VANNO TUTTI ALLO STATO ospitante.
TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Che, credimi, nel 90% dei casi li sfruttano bene a favore del territorio.
Per matenere in buona salute la loro importantissima fonte di guadagno.
L'agenzia preleva una piccola percentuale sull'abbattimento, guadagna sul soggiorno e "spizzica" anche sui chilometri del fuoristrada.
Infatti,, non mi risulta che si sia mai arricchito nessuno organizzando viaggi venatori.
Il discorso cambia ovviamente se si caccia in terreni di proprietà privata.
Il tuo TANTO ODIATO pagamento a CAPO, si usa in TUTTO IL MONDO, compresi comprensori alpini e distretti appenninici i italiani.
Dove ti viene assegnato il tuo (o i tuoi) bel capo, ma se ne vuoi altri allora devi pagarli secondo listino e/o disponibilità.
RIPETO, RIPETO, RIPETO e spero di non ritornarci più,
LA CACCIA A PALLA è dispendiosa ed è giusto che sia così.
Cosa vuoi? Abbattere un cervo, un daino, un cinghiale (o più di uno!!) due caprioli, un muflone, un camoscio con 300 euro l'anno??????
Dai, che se ci pensi bene, non ci credi neanche tu!!!!!
Chi non può permetterselo si faccia piacere altre cose.....
Stammi bene
M

da Marco x OLD  25/11/2013 11.33

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Beppe, mi sembrava chiaro il discorso, ma forse mi sono spiegato male.
NOI Cacciatori portiamo il foraggio in inverno, per aiutare la selvaggina a sopravvivere nei momenti critici, foraggio che compriamo coi soldi che abbiamo versato alla Riserva.
Quindi, per tornare al discorso "contributi", quei soldi servono non al singolo ma alla comunità di Cacciatori. Gli stessi soldi che servono per mantenere la casa di caccia e tutto il resto.
Quindi, trovo giusto pagarli.
A quanto mi risulta (correggetemi se sbaglio ...) quelli che organizzano i viaggi di caccia e che ti fanno pagare fior fiore di soldi per un abbattimento, NON si occupano di foraggiare, tanto per dirne una.
Ecco uno dei motivi per il quale sono contrario al "pagamento del capo".
Spero di essere stato più chiaro.
Un abbraccio a tutti da Walter

P.S. x Bopi.
Grazie, amico ... :) Siamo tutti giovani ... Forse "diversamente giovani", ma il cuore resta quello di un fanciullo ... Coraggio, ci rimetteremo in moto alla grande !!!

da OLD_Hunter  25/11/2013 9.17

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

In punta di piedi mi permetto di intervenire dopo aver letto i vari interventi. Premesso che altrove ho già esplicitato la mia insufficiente esperienza venatoria ( ho cacciato in passato solo delle mini e qualche sporadico fagiano che, per le tasse pagate, sono costati non poco ), che sono assolutamente a digiuno di canna rigata ( e Marco, per avergli rotto spesso le scatole, lo sa bene ), guardando dentro di me scopro di averla pensata da sempre come il Sig. OLD_ Hunter, pur rispettando le Altrui posizioni.
Il che non significa che si sia migliori degli altri.
Waidmannsheil ( si dice così ? )

ps Egr. Sig. OLD_ Hunter, di anni ne ho 64 e da tre sono fermo ma ... assolutamente giovane.
Bopi

da Bopi  24/11/2013 8.22

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

spiegati meglio se fanno da soli perché gli porti il foraggio?

da Beppe  23/11/2013 13.51

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Ecco un luogo comune che mi lascia almeno molto perplesso, per non dir altro ...
"LA SELVAGGINA E' UN BENE COMMERCIALE PERCHE' DEVE ESSERE GESTITA ... "
MA DA CHI ? MA QUANDO MAI ?
Mettiamoci daccordo : o è Selvaggina vera, e allora si gestisce da se e noi facciamo solo la "selezione", o è selvaggina foraggiata, ossia non selvaggina ...
NON ho MAI visto NESSUNO altro che i Cacciatori che si desse da fare per la selvaggina ! Siamo NOI (loro, per la verità, io sono troppo k.o quest'anno ...) che d'inverno portiamo sale e foraggio. NOI !
Ma cosa stiamo dicendo ?
O forse non vi è chiara la differenza tra un ungulato ed un fagiano d'allevamento ...
Ma per cortesia, non diciamo fandonie !
Giusto ha detto Francesco che gli organizzatori sono dei morti di fame che tendono solo a "spennare" l'ignaro e fiducioso cacciatore ... Certo, con I DOVUTI DISTINGUO, di persone serie ce ne sono (pochissime), ma comunque diciamoci la verità : questi vivono sulla pella degli animali che "vendono", ma vorrei tanto vedere SE e COSA fanno per questi selvatici ...
Niente, direi !
Quindi, a maggior ragione, non vedo perché devo pagare per un capo ... Visto che nessuno fa niente per lui ! Pago albergo, vitto, accompagnatore che si rompe di venirmi a prender col buio, oh, si, certo, questi sono i famosi SERVIZI, che vanno pagati. Stop, però !

Un abbraccio a tutti da Walter

da OLD_Hunter x Beppe  22/11/2013 19.20

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Roberto,
la competizione la capisco e l'ammetto verso il selvatico, non tra cacciatori.
D'altra parte e' vero che si possono avere idee diverse su questo argomento,
la cosa che volevo stigmatizzare era la diatriba tra cacciatori a proposito di cacce diverse
ed in questo Marco non c'entrava per niente. Preferisco non stare davanti alla tv, ma cerco sempre
di seguire le regole ed i divieti, quelli che non lo fanno sono la nostra rovina.
Una cosa e' seguire un dibattito tipo Hold Hunter/Marco, sempre interessante a mai banale, un'altra
e' tutto il resto.

da Grillo parlante  22/11/2013 16.40

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

la caccia è competizione - SEMPRE - se non competi mettiti le ciabbatte e stai davanti alla TV è arrivato il tuo momento e le associazioni sono per i NON -CACCIATORI quelli delle regole, quelli dei divieti,quelli che non sanno andare a caccia e vogliono impedirlo anche agli altri. La diatriba tra Marco e Beppe è bella e mi piace cacciatori che si misurano ( forse piu vero Marco perchè abbiamo le prove ) ma sempre competione è , va bene cosi

da Roberto  22/11/2013 15.32

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

hai detto bene , limitati!

da la cicala  22/11/2013 15.27

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

In un momento come questo, dove da piu' parti ci arrivano secchiate di letame, ingiustificate, inopportune, vigliacche etc etc etc cosa facciamo noi cacciatori ? Ci becchettiamo tra di noi magnificando il proprio stile di caccia e la propria specializzazione a scapito di quella degli altri.
E poi magari chiediamo a gran voce che le aavv si mettano finalmente d'accordo per tirarci fuori dai guai che loro stesse hanno in gran parte procurato.
Siamo proprio dei furbacchioni !
Son piu' bravo io, sei piu' bravo te, la mia caccia e' meglio e piu' difficile della tua...........ma siete proprio sicuri di avere capito qualcosa di quello di cui parlate ?
E se avete davvero provato di tutto, com'è possibile che la dovuta esperienza maturata non vi abbia
lasciato almeno un briciolo di capacita' discernitiva che vi possa quantomeno allargare quegli orizzonti
che, a quelli che vi leggono, paiono piuttosto limitati ?

da grillo parlante  22/11/2013 14.58

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

mi scuso per "caga" ma che tu sostenga che la caccia a palla sia più difficile di quella a canna liscia vuol dire che non hai capito il senso E NON LO PUOI CAPIRE PERCHè NON SEI UN MIGRATORISTA. non voglio entrare in polemica con te perchè non hai competenza in materia e solo perchè hai tirato qualche animale all'estero pensi di essere sdoganato per esperto , di cosa? io non sostengo che la migratoria sia la piu MACHA ma la piu difficile ... è diverso. Io ho provato di tutto e tirato il triplo degli animali che hai tirato tu fischio, aspetto, cerca, altana, sulla traccia, africa, canada, europa, ecc. mi sono entusiasmato x il gallo cedrone al canto , il cervo al bramito e il camoscio con la neve ma perchè dobbiamo fare a chi è piu bravo??? SEI PIU BRAVO TE

da Beppe  22/11/2013 14.14

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Beppe, innanzi tutto, non mi stancherò mai di ripetere che chi vuole intervenire nel mio blog lo può fare tranquillamente e tutte le volte che vuole, ma SEMPRE
con EDUCAZIONE E RISPETTO.
Quel Caga, potevi risparmiartelo.
Poi, per tornare a Noi, forse non hai ben letto il mio racconto....
Dove discrivo l'IMMENSA maestria che deve avere un cacciatore per farti avere a tiro un GRANDE e NOBILE SELVATICO distante chilometri da dove sei appostato.
Dici che l'unica vera caccia sia quella alla migratoria e che gli UNICI CACCIATORI VERI siano i migratoristi??????????????
Allora non veniamo dalla stessa scuola, perchè da Noi in Maremma, gli anatidi si cacciano con i richiami (vivi, sintetici ed anche .... acustici) stessa cosa per Turtidi, per i colombi, etc.......
Beccacce? Ne muoiono più all'aspetto serale e mattutino che con i cani da ferma.
E CREDIMI, quando si ha un buon cane, non è certo una caccia da superuomini!!

QUINDI, tu sostieni che anche tuo figlio di nove anni saprebbe colpire un selvatico in un prato o in montagna?
Pensi allora che potrebbe avere difficoltà ad abbattere le allodole che girano sul gioco, i tordi che vengono al Fonofil, le anatre che arrivano credulone sui richiami o ai colombaccio che si catapultano sulla tesa???
Puoi spiegarmi perchè ogni tanto esce il Beppe di turno che sostiene che la caccia da lui praticata e la più MACHA e la più bella, mentre quelle praticate dagli altri sono tutte forme di caccia da Handicappati?

Hai mai provato a cacciare il capriolo al fischio? Il cervo al bramito? il cedrone al canto o alla ferma del "volpino"? Hai mai atteso un grande carnivoro di notte con la neve e sottozero? Hai mai cacciato un orso alla cerca? Per non parlare di stambecchi, camosci e capre selvatiche in alta montagna!!!!!
Non ho cacciato l'elefante, il bufalo e il leone sulla traccia, ma credo che tuo figlio di nove anni avrebbe qualche difficoltà a portare una grossa carabina in spalla o un raffinato express.

Provaci una volta a praticare qualche caccia "alternativa", chissà, forse potresti ricrederti....

Saluti
M

da Matrco Benecchi x Beppe  22/11/2013 12.44

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Famiglia, turista , ecc. ecc. purtroppo la selvaggina è un bene commerciale perchè deve essere gestita e questo costa tempo e denaro. Old, la selvaggina è DA SEMPRE UN PRODOTTO COMMERCIALE perchè tu non hai mai pagato per andare a caccia? ALLORA LE IPOTESI SONO DUE: o non vai a caccia o vai a caccia poco ! Riguardo le agenzie sono d'accordo con Francesco manica di ladri mentre sono dell'idea che i VERI cacciatori siano solo i migratoristi e non i cacciatori a palla ( montagna esclusa) perchè ti possono accompagnare dove vuoi ma se non sai andare a caccia e sparare bene puoi essere anche nel posto più bello del mondo ma farai buca. mentre per sparare a una bestia che "caga" lo fa anche mio figlio di 9 anni senza nessuna fatica.

da Beppe  22/11/2013 9.10

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Ciao Marco, sempre simpatico "battibeccare" con te ... :)

Beh, se mi parli così della Slovenia, è evidentissimo che ci sei andato da "Pagante", non da componente della Famiglia. Da "turista venatorio", insomma.
No, no, amico mio, come ti ho detto farsi accettare da loro non è facile, deve esserci qualcuno della Famiglia che ti porta, che ti presenta. Poi ti "pesano", per vedere se sei un Cacciatore come loro intendono.
Se passi tutta questa trafila (e non è semplice), allora le cose cambiano, e di molto. Non sei più il "turista venatorio" (da spennare come da tutte le altre parti ...) ma uno della Famiglia. E le birre si pagano un giro per ciascuno ... Cosa che può diventare tremendamente impegnativa ! :)
Chiaramente parlo per esperienza, non per sentito dire.

Se partiamo dal presupposto che la selvaggina pregiata è un prodotto commerciale, non serve andare avanti nel discorso.
Scusami, amico mio, ma proprio su questo non sono daccordo.
La selvaggina non è un prodotto, è un qualcosa da conquistare col la propria abilità e fatica, non col proprio denaro.
Da rispettare, soprattutto.
E il comprare è esattamente il contrario di rispettare, nel mio modo di vedere.
L'organizzatore di viaggi venatori sarà pagato per il suo servizio, giustamente.
Non perché io abbatto un Kapital piuttosto che un fusone.
I soldi ed il benessere si portano con i servizi, vorrei proprio vedere se e quanto dei soldi che paghi per l'abbattimento del famoso Kapital vanno in tasca ai "locali", quelli ai quali la caccia dovrebbe portare benessere e soldi ... Per quanto ne so io, giusto un bel niente !!!
In Africa, almeno, i locali si portano via la carne e ci mangiano per un bel po', qui invece la carne o te la paghi a parte o l'organizzatore la vende al ristorante, e ci guadagna di nuovo.
A te va bene così ?
Ok, ognuno ha il suo modo di vedere.
Rispettabile.
Forse avrai capito che io la penso diversamente ... :) Ma non per questo siamo meno amici !
Un abbraccio a tutti da Walter

P.S. Questo è il mio "anno terribilis" per la caccia, mi manca tantissimo, ma il mio fisico mi ha pesantemente richiamato all'ordine ... Ma il prossimo mi rifaccio con gli interessi !!!

da OLD_Hunter x Marco  22/11/2013 8.21

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

adeso però non esagerare perchè un cervo in Ungheria a quei prezzi è caro e NON LI VALE ! riguardo gli organizzatori di viaggi venatori il 90% sono dei falliti che si mettono a fare il lavoro della caccia quasi tutti dei morti di fame . Io ho viaggiato piu di te e conosco piu di te non sono un giornalista al quale regalano i vaiggi ( ma non ci credo che ti regalino qualcosa) e a parte qualche eccezzione le agenzie non servono . Come non capisco perchè 15.000 / 20.000 euro per un cervo o uno stambecco sia una CONTRIBUZIONE quale? quando in ungheria lo stipendio medio è di 300 euro?? potre continuare per ore ma dvo andare a lavorare

da Francesco  22/11/2013 8.18

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Caro Walter.OGGI la selvaggina "pregiata" è un prodotto commerciale.
Ed io sono contento che lo sia perchè da dove proviene porta soldi e benessere a tutti. Un grande cervo da trofeo (che poi non è vero che viene "bombardato", quello lo fanno nei recinti auastriaci!!!!!!!!!!!!!) deve essere pagato il giusto da chi ha le giuste possibilità.
Lo stesso vale per noi quando andiamo dall'orafo e comperiamo una "scaglietta" di brillante per la nostra amatissima, mentre c'è chi compera un bel brilloccone da 5 carati.
E' SEMPRE stato così e SEMPRE lo sarà.
PUNTO E BASTA. Uno caccia in funzione delle proprie possibilità, ed è giusto che sia così come in tutte le cose.
Non è che a te perchè ci sei simpatico, un organizzatore di viaggi venatori ti telefona e ti dice "vienmi a spararti un kapital" magari una femmina o un fusone....................

Scrivi:
Questo NON è PAGARE, questo è CONTRIBUIRE.
Tutta qui la differenza.

SBAGLIATISSIMO.
Io in Slovenia ci sono stato una quindicina di volte e tanto SPLENDIDI non li ho mai visti.
Ti fanno pagari anche le birre che consumano LORO al bAR, quindi????

Stammi bene,
Marco

NB ieri ho alzato TRE fagiani TERRIBILI, reduci da 1000 battaglie lungo i confini del divieto, quindi purissimi e verissimi.
Ne ho preso uno GRATIS!!!!
Anzi no, perchè sicuramente rientra nel pacchetto offerto dalla tassa regionale, era incluso nella tassa dell'ATC, e poi, il mantenimento di 4 cani, la benzina, le ferie e tutto il resto?


da Marco x Old  22/11/2013 7.30

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

scusami 40 anni...

da gino  21/11/2013 15.06

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

quello che scrivi è corretto riguardo l'ETICA è tutto e niente... dipende come viene intepretata. Riguardo i toui 60 anni , da come scrivi pensavo che ne avevi al massimo , sei un adulto -giovane amico! e come di dice dalle vostre parti weidmansheill

da gino  21/11/2013 14.51

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Forse hai ragione ...
Ma io continuo a pensarla come una caccia ETICA più che Sociale.
E comunque penso che ci siano ancora tanti spazi per migliorare, basta volerlo.
Io vivo in F.V.G., siamo una realtà un po' diversa : eravamo probabilmente all'avanguardia, adesso, come dici tu, i "vecchi" stanno rovinando un po' tutto con leggi e pastoie assurde, anacronistiche.
Pur di tenersi la loro piccolissima fettina di inutile potere.
Cambierà, non può restare così.
E anche la "Caccia a pagamento" finirà per declinare, di soldi ce ne sono troppo pochi per quesi tutti. E i pochi ricchi che restano, non sono un target sufficiente.
Cambierà.
Sta cambiando l'habitat, il clima, gli ungulati stanno ricolonizzando sempre più il territorio, creando parecchi problemi, e lo sappiamo tutti.
Ci sono sempre più selecontrollori e meno cacciatori a pallini.
Tutto cambia, con noi o senza di noi.
C'è solo una cosa che mi secca : i MIEI 60 anni.
Non so quanto riuscirò a vedere di tutti questi cambiamenti ...

Un abbraccio a tutti da Walter

da OLD_Hunter x Gino  21/11/2013 14.34

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

la caccia sociale ha fallito . E lo sai perchè? per l'egoismo dei cacciatori preposti al controllo che sono sempre i vecchi dai 60 anni in su. quelli che hanno depredato l'Italia ( vedi politici) quelli che credono di essere i più furbi. quelli che sono in pensione da 30 anni dopo aver lavorato 15 anni si e no! la caccia sociale è in mano a questa gente, per questo non funziona e non funzionerà mai. Certo, ci sono eccezzioni come in lacune province toscane e d emiliane . Il nord è una nazione a parte, per la caccia!

da Gino  21/11/2013 14.06

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Sapevo che sollevavo un polverone ... ! :) :) :)

Allora, facciamo qualche distinguo, altrimenti non ci si capisce.

Sono daccordo, anzi giustamente favorevole, a pagare per una squadra di cinghialai, quei soldi servono per coprire le spese della squadra.
Sono daccordo (sempre un po' meno, visti i risultati ...) a pagare per un ATC, visto che c'è (o almeno, ci dovrebbe) essere gente che lavora per farci andare a caccia.
Trovo giustissimo pagare i servizi di un viaggio di caccia (accompagnatori, vitto, alloggio e quant'altro), c'è gente che lavora per me ed è giusto che venga retribuita.
Posso capire pagare una "licenza", vediamola per quella che è, una tassa statale alla quale dobbiamo sottostare, indifferente dove andiamo, Italia o Estero.
Ma basta ...
Quello che non riesco a giustificare è dover pagare cifre spesso esagerate per un capo, quello no.
Ma perché ?
Sapete darmi una giustificazione ?
A me sembra molto più etico, corretto (e gratificante) un discorso sul tipo "Ok, hai una licenza per x giorni che ti consente di abbattere n capi di queste categorie, max. 1 capo al giorno. Buona fortuna".
Dove il costo della licenza sia se non dico popolare quantomeno accessibile.
Poi starà alla mia (e/o di chi mi accompagna) bravura trovare ed abbattere il capo da trofeo, indifferente "quanto" trofeo.
E se non ci riuscirò, pazienza, ci riproveremo.
Come dire, regole ed abilità, non solo soldi.
Questa è la vera caccia, a mio avviso.
Pagare 10.000 euro per un trofero di Cervo da 20 punte tirato su con gli ormoni ed abituato a pasturare sempre nello stesso punto (Ungheria docet ...), non è caccia.
Un esempio di quel che trovo "Etico" ?
Slovenia. Difficile da entrarci, devi in qualche modo essere "presentato".
Se ti accettano, paghi una (accessibile) quota fissa che ti da diritto all'abbattimento di x capi (generalmente Caprioli), indifferente il trofeo, tutto tuo, anche la carne. Hai a disposizione la casa di caccia (sempre splendide ed attrezzatissime), tutto quello che serve per la preparazione della spoglia (spesso frighi compresi), accompagnatore e così via.
E che quel che paghi serve per mantenere tutto questo, e si vede.
Questo NON è PAGARE, questo è CONTRIBUIRE.
Tutta qui la differenza.

Se poi vogliamo che la Caccia sia solo per i "Ricchi", va 'bbé, ma diciamolo.
Ci tireremo addosso ancora un po' di critiche, ma tanto ci siamo abituati ...

Un abbraccio a tutti da Walter

da OLD_Hunter  21/11/2013 9.45

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Sono un tuo coetaneo , 53 compiuti , licenza a 16 anni ( gli ultimi fotunati) e mai cacciato GRATIS da nessuna parte ne in Italia ne all'estero. Hai scritto , bene , se uno non puo -non puo! ,a se uno puo CACCHIO FA BENE

da Beppe  21/11/2013 8.20

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Bravo caro Marco....

La caccia non è gratis...... Specialmente in Italia...

Ciao Marco un abbraccio

da Denis B. X Marco  21/11/2013 6.41

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Caro Walter, io ho 53 anni, ho preso la licenza nel 1976 e da allora ho SEMPRE PAGATO.
Figurati che l'iscrizione alla squadra di cinghialai la pagai a mio padre che era il Tesoriere.
NON CONOSCO UN SOLO POSTO AL MONDO dove non si deve pagare per andare a caccia. A cominciare dalle nostre misere o tante tasse governative, poi c'è l ATC anzi gli ATC per chi ne ha più di uno. La selezione etc. In tutti i paesi CIVILIZZATI del mondo se vuoi andare a caccia devi pagare.
Quando ho fatto l'orso nero in British Columbia, la licenza l'ho acquistata alla posta e quando ho fatto la capra Hispanica in Spagna la licenza l'ho presa dalla Guardia Civil.
E' chiaro che fagiani, lepri e colombacci dietro casa RIENTRANO nella tassa governativa,
Ma dove si caccia gratis non lo saprei proprio.....................
Stammi bene
M

E se uno non può non può.
Punto e basta. Anch'io vorrei fare un bel elefante, ma non ho i mezzi!!!!!!!!!!!!!!!!!
Anche se magari ho il 375, il 378 e il 416 Rigby!!!!!!!!!!!!!

da Marco x Old  20/11/2013 17.36

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

e dove sarebbe questo "paese dei balocchi" dove si caccia gratis????

da Beppe  20/11/2013 11.02

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Ma che palle, ragazzi ... !!!
E' mai possibile che si debba sempre finire in polemiche ed insulti ?
Il trofeo di alce non piace ? Bene, e chi ti obbliga a cacciarlo ...
L'alce cade col .243 ? Nel Guinnes dei primati c'è un abbattimento di elefante col .22LR ...
E finiamola, per piacere !

Capisco benissimo il discorso di Marco quando non vuol rischiare, probabilmente lo farei anch'io, al suo posto, il mio voleva solo essere un bonario ed amichevole sfottò, niente più.
Poi che si tenda ad esagerare con le potenze quando si va a caccia "a pagamento" questo è assodato, anche se dal MIO punto di vista inutile, ma, ripeto, è un fatto solo personale.

Marco, son convinto che una caccia così ti sia costata come una settimana bianca, e se vogliamo non è molto. Peccato che, per le mie tasche, sia quasi proibitiva e per la mia etica del tutto inaccettabile.
Se vuoi, apriamo un post ed un ampio dibattito su questo tema : la caccia a pagamento, si o no ?

Un abbraccio a tutti da Walter

da OLD_Hunter  20/11/2013 9.21

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Approfitto dello spazio che Marco ( che ringrazio e con il quale mi scuso per l'ardire )ci concede per chiedere al Sig. Tiroler, se vuole, di contattarmi all'indirizzo [email protected] per informazioni su Auer ( Brunico ).
Ringrazio e mi scuso con tutti se il post non è inerente.
Bopi

da Da Bopi per Tiroler  20/11/2013 7.28

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Ragazzi, ognuno per fortuna è libero di pensarla come gli pare. Il mio alce era stato colpito più che bene, solo che come ho detto non ho voluto (e potuto) aspettare il tempo giusto per farlo morire in pace; altrimenti sarebbe morto a non più di venti, forse trenta metri dall'anschuss, dove l'ho visto accasciato, nel giro di pochi minuti. Si è rialzato quando mi ha visto, ma non aveva scampo. La palla era entrata appena dietro la scapola!
In bocca

da Filippo 53  19/11/2013 9.20

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

flagg l'esperto balistico dei poveri!

da Moose  19/11/2013 8.07

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

flagg, l'alce è uno scarso incassatore. L'alce di filippo si è rialzato perché non era stato ben colpito se no non fa più di due metri. riguardo il cazzotto dipende dove lo tiri amico ci sono punti del viso ben precisi dove si cade altri che non fanno quasi nulla. Chiunque con un pugno ben assestato può stendere l'avversario anche se è 100 kg! stessa cosa succede nella accia . ne devi ancora imparare ancora molto sui calibri e il loro uso. l'alce è un animale che non mi piace non ci spenderei un euro per quell'orrore. Questione di gusti.

da Moose  16/11/2013 12.05

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Certo e' noto a tutti quelli che chiacchierano inframmenzando con i se e con i ma.....Moose le tue sono le solite chiacchiere non solo senza alcun senso logico ma per nulla PRATICHE e basate sulla realta'!
La capacita' di incassare un colpo dipende in maniera incontrovertibile dalla massa corporea e questo e' tanto piu' vero quanto piu' aumentano le dimensioni. E' scientifico! Scommettiamo che se ti mollo un cazzotto in faccia io non e' la stessa cosa di quando te lo da' un bambino? Poi anche un elefante cada con un 7x57 e' certamente vero ma questo non significa che sia la scelta migliore. Le possibilita' di abbattimento rapido e pulito si riducono in maniera vertiginosa rispetto ad un .404 Jeffery o un .470 NitroExpress. C'e' differenza come tra la notte ed il giorno. Addirittura e' questione di buon senso prima ancora che scientifica!

da Flagg x Moose  15/11/2013 15.43

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Mi dispiace che Refelx viva in un mondo dove abbondano le vacche, con o senza corna... Scherzi a parte, io in Bielorussia non ci sono mai stato! Invece sono stato in Svezia e quelli che cacciavano l'alce con me, o anche i cacciatori che ho conosciuto là usavano come minimo il 308. Molti il 30-06 e altri il 9,3x62. Di tirargli con il 243 non se ne parlava neanche. Non ho visto nessuno con il mitico 6,5x55 Swedish. Io avevo l'8x68, ma purtroppo non ho avuto fortuna, non mi è capitato. Il mio alce canadese (Shiraz moose, 19 punte) è stato tirato a circa 70 metri, con un 300 Winchester Magnum, palla EVO RWS da 184 grs. Anche se colpito alla spalla ha fatto altri trenta metri e quando mi sono avvicinato (non potevo aspettare il canonico quarto d'ora come avrei fatto in Europa, lassù non hanno cani da traccia) si è rialzato e ho dovuto finirlo con una palla nel collo mentre scappava.
Tornando al trofeo, a parte naturalmente i gusti di ognuno, l'alce di Marco è un buon trofeo europeo. Dove gli ho sparato io sarebbe stato molto scarso; e il mio, anche se sarà il doppio di quello di Marco, in confronto a quelli dell'Alaska o della Kamchatka farebbe pena! Si tratta di sottospecie diverse. Questo fatto mi è stato confermato dal tassidermista canadese che mi ha preparato il trofeo. Il palco del mio alce era ottimo come Shiraz moose; ma era davvero modesto se confrontato con alcuni trofei che ho visto nel suo laboratorio e che mi ha detto essere stati abbattuti nello Yukon.
Saluti a tutti

da Filippo 53  15/11/2013 15.21

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

flagg è noto a tutti che l'alce non è un grande incassatore , mi chiedo di cosa stai parlando? ma sei mai andato a caccia di alci? o parli per lettura di libri e trattati giornalistici ??? cade anche con 243 se lo becchi giusto!

da Moose  15/11/2013 14.58

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

i paesaggi delle Bielorussia li consoco meglio di te e se quello è un bel toro io sono miss mondo!! quella è una vacca con le corna niente di piu! Certo per l' Europa un discreto trofeo ma per me meglio uno jharling fratello! Se devo attaccare al muro una porcheria del genere lo uso come appendiabiti in garage! Poi i gusti sono gusti le emozioni emozioni Il Canada amico è un'altra cosa con altri animali che però rischi neppure di vedere nell'arco della vacanza ma sempre vacche sono anche la.

da Refelx  15/11/2013 14.41

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Salve a tutti. Il sottoscritto ha tirato tra l'altro sci, Jahrling o no, e anche una "vacca". A parte che si trattava, come nel caso di Marco, di un possente toro, non capisco perché si debba criticare chi è contento di riportarsi a casa un bel trofeo. Posso assicurare inoltre che cacciare l'alce procura una grandissima emozione, per la natura che ti circonda, per l'elusività dell'animale (altro che vacca....) per l'importanza del trofeo, e - perché no? - per la squisitezza delle carni. Io personalmente lo ho cacciato in British Columbia, e ho dovuto affrontare difficoltà enormi, fisiche, metereologiche, spostamenti a cavallo - NB: non certo i cavalli che si usano in Asia centrale, piccoli e docili - etc. cosicché il trofeo (che solo dopo un anno e mezzo mi è arrivato a casa) è uno dei miei preferiti.
Quanto al bel racconto dell'amico Marco, benevolmente gli invidio la competenza e la cultura venatoria dei suoi accompagnatori bielorussi. Purtroppo in Canada (ovviamente, per la mia modesta esperienza, forse sarò stato sfortunato) ho trovato tutta un'altra musica; basta dire che il mio alce è stato lavorato con la motosega.... nonostante le mie proteste.
In bocca al lupo a tutti e un caloroso Waidmannsheil a Marco

da Filippo 53  15/11/2013 13.25

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Salve a tutti. Il sottoscritto ha tirato tra l'altro sci, Jahrling o no, e anche una "vacca". A parte che si trattava, come nel caso di Marco, di un possente toro, non capisco perché si debba criticare chi è contento di riportarsi a casa un bel trofeo. Posso assicurare inoltre che cacciare l'alce procura una grandissima emozione, per la natura che ti circonda, per l'elusività dell'animale (altro che vacca....) per l'importanza del trofeo, e - perché no? - per la squisitezza delle carni. Io personalmente lo ho cacciato in British Columbia, e ho dovuto affrontare difficoltà enormi, fisiche, metereologiche, spostamenti a cavallo - NB: non certo i cavalli che si usano in Asia centrale, piccoli e docili - etc. cosicché il trofeo (che solo dopo un anno e mezzo mi è arrivato a casa) è uno dei miei preferiti.
Quanto al bel racconto dell'amico Marco, benevolmente gli invidio la competenza e la cultura venatoria dei suoi accompagnatori bielorussi. Purtroppo in Canada (ovviamente, per la mia modesta esperienza, forse sarò stato sfortunato) ho trovato tutta un'altra musica; basta dire che il mio alce è stato lavorato con la motosega.... nonostante le mie proteste.
In bocca al lupo a tutti e un caloroso Waidmannsheil a Marco

da Filippo 53  15/11/2013 13.02

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Salve a tutti. Il sottoscritto ha tirato tra l'altro sci, Jahrling o no, e anche una "vacca". A parte che si trattava, come nel caso di Marco, di un possente toro, non capisco perché si debba criticare chi è contento di riportarsi a casa un bel trofeo. Posso assicurare inoltre che cacciare l'alce procura una grandissima emozione, per la natura che ti circonda, per l'elusività dell'animale (altro che vacca....) per l'importanza del trofeo, e - perché no? - per la squisitezza delle carni. Io personalmente lo ho cacciato in British Columbia, e ho dovuto affrontare difficoltà enormi, fisiche, metereologiche, spostamenti a cavallo - NB: non certo i cavalli che si usano in Asia centrale, piccoli e docili - etc. cosicché il trofeo (che solo dopo un anno e mezzo mi è arrivato a casa) è uno dei miei preferiti.
Quanto al bel racconto dell'amico Marco, benevolmente gli invidio la competenza e la cultura venatoria dei suoi accompagnatori bielorussi. Purtroppo in Canada (ovviamente, per la mia modesta esperienza, forse sarò stato sfortunato) ho trovato tutta un'altra musica; basta dire che il mio alce è stato lavorato con la motosega.... nonostante le mie proteste.
In bocca al lupo a tutti e un caloroso Waidmannsheil a Marco

da Filippo 53  15/11/2013 13.01

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

1300 / 1500 per un trofeo ( che cosa te ne farai poi??) mentre per uno jharling molto meno e la caccia è la stessa se non piu impegnativa. Se devo scegliere tiro alla capra e non ad una vacca! ma è solo questione di gusti, ovvio. riguardo le carabine la plastica ha superato il legno da anni , anni e anni!

da Reflex  15/11/2013 8.26

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

OLD, dimenticavo:
Ed è MOLTO IMPORTANTE. La tassa di abbattimento di quell'alce è circa 1000 euro (980), mentre OGGI, per un Camoscio ai NON RESIDENTI ne chiedono 1300 - 1500........................ e un capriolo, anche 400!!!
A buon intenditore.
Una GITA come la nostra, con un maschio abbattuto, TUTTO COMPRESO, costa credo quanto una settimana bianca..............
Ariciao
M

da Marco x gli Appassionati  15/11/2013 7.45

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

Mi sembra di essere tato MOLTO CHIARO in proposito. Bei legni x cacce comode e "meglio" in rastelliera in collezione, mentre per le cacce impegnative (è molto più impegnativo un CAMOSCIO, che un alce!!), come avrete visto in tutte le mie altre avventure, uso ESCLUSIVAMENTE polimeri.
E' da anni che mi sono "deciso", figuratevi che ultimamente "ho messo le corna" alla HK 770 per una BAR nera Composite!!!!!!!!
Per quanto riguarda il calibro è anche una questione di PRATICITA' e di sicurezza. Gli svedesi gli tirano col 6,5, ma se gli fa strada hanno mute di cani da traccia. Io quando caccio all'estero e quindi ho un problemino di "TASSA di abbattimento" non voglio fare prigionieri. Poi, se non lo usi per animali di 6 - 7 quintali per che cosa lo usi il 300 Weath? Per i caprioli?
C'è da dire comunque che portare in giro un simile cannone comincia a essere stancante................
Un caro saluto
Marco

da Marco x TUTTI gli Amici  15/11/2013 7.36

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

santifichi il legno e poi nelle foto hai sempre fucili in plastica!! deciditi

da Refle  14/11/2013 11.35

Re: Caccia all’Alce: Finalmente il Grande Maschio

E' bello grandeeee ! Che bisogno c'è di fare 10 passi indietro ?

da reflex  13/11/2013 22.52
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