Il calibro 6,5 Creedmoor è stato sviluppato dalla Hornady, in particolare dalla collaborazione tra due tecnici Dave Emary e Dennis De Mille, nel 2007 e presentato sul mercato mondiale l’anno successivo. Deriva dal 30 T/C (Thompson Contender), che a sua volta derivava dal 300 Savage, uno dei tanti cloni del mitico 308 Winchester. Il fantasioso termine Creedmoor sembra che derivi dal fatto che i due tecnici operavano in un centro studi chiamato Creedmoor Sport, ma altri esperti sono invece convinti che il nome derivi da quello di un poligono negli Stati Uniti, dove nel XIX secolo si svolsero delle epiche gare di tiro tra gli americani e gli inglesi.
Indipendentemente da chi abbia ragione, sembra abbastanza evidente che il termine Creedmoor dovrebbe già esprimere l’utilizzo primario della munizione, ma l’intento degli ideatori è stato sicuramente anche quello di progettare una cartuccia in grado di funzionare bene sia in carabina semiauto su piattaforma AR 10, sia in armi bolt action ad azione corta. Il calibro 6,5 Creedmoor - 6,5 x 48,5 mm nasce per il tiro a segno informale a lunga e lunghissima distanza ma grazie all’elevato coefficiente balistico delle palle da 6,5 mm di buon peso, si è dimostrato molto valido anche per la caccia alla media selvaggina. Solitamente viene impiegato in armi a ripetizione ordinaria con canna da 24", perché la cartuccia è caricata con propellenti a combustione intermedia, molto simili a quelli usati per il 308 Winchester.
Nel complesso l'impianto balistico è davvero eccellente, consente di ottenere una combustione veloce ma molto regolare, abbinata ad un rinculo modesto e ad una precisione intrinseca notevolissima. Altri aspetti favorevoli del 6,5 Creedmoor sono la scarsa vampa di bocca e la buona letalità sul terreno di caccia, a patto di usare la scelta di palla giusta. Non dobbiamo dimenticare,poi, che nei secoli passati le ogive da 6,5 mm – 264 “ sono state quelle maggiormente adottate da tantissimi eserciti moderni, come il giapponese, lo svedese, l’austriaco, il portoghese e anche l’Italiano.
Tra la fine dell’800 ed i primi del 900 videro la luce molti calibri come: il 6,5 x 53,5 R e il 6,5 x 54 Mannlicher Shoenauer, il 6,5 x 50 Arisaka, il 6,5 x 52 Mandragon, il 6,5 x 52 Carcano, il 6,5 x 57 Mauser e il 6,5 x 58 Portoghese. Qualche esperto considera il 6,5 Creedmoor una valida alternativa al 6,5-284 e al 6,5 Remington Magnum, ma le sue caratteristiche balistiche che, dobbiamo ammettere, sono piuttosto modeste (la palla da 143grani viene spinta a circa 835 metri al secondo con relativa energia di 3232 joule), lo pongono invece nella fascia più “mite” dei 260 Remington, del 6,5 x 47 Lapua, del 6,5 Grendel e del 6,5 x 55 S.
Appena dopo la sua nascita, la diffusione del 6,5 Creedmoor non è stata lusinghiera, ma recentemente le cose sono cambiate in meglio, soprattutto grazie all’interesse che gli stanno concedendo diversi produttori di fucili, anche di fascia economica, come Ruger, Browning, Winchester, Savage, Sabatti, Bergara etc., che costruiscono ottime armi a prezzi davvero interessanti. Sul mercato si trovano carabine più da caccia che da tiro, visto che montano canne di soli 22”. Sembra che il pubblico le apprezzi molto anche per iniziare a cimentarsi nel tiro a lunga distanza con poca spesa. In Italia il calibro 6,5 è da sempre sinonimo di caccia “alta” (di montagna per intenderci), dove necessitano munizioni tese, precise, di buona potenza e che siano camerate in armi leggere e compatte.
Il 6,5 Creedmoor vanta tutte queste caratteristiche e quindi non c’è da meravigliarsi se molti cacciatori lo hanno scelto per la caccia a camosci e caprioli. E non crediate poi che potrebbe crearvi dei problemi se volete utilizzarlo per insidiare anche daini, cervi e cinghiali. Se il calibro è in grado di atterrare un grosso “bull” di alce (come è possibile vedere in alcuni video su You Tube), può abbattere praticamente tutta la media selvaggina europea, sempre a patto di usare per ogni occasione la munizione giusta.
Le cartucce commerciali montano palle da 120 a 156 grani ma quella che esprime al meglio le caratteristiche intrinseche della munizione secondo noi è la 140, che si è dimostrata ottima sia per la caccia sia per il tiro. Oggigiorno quasi tutte le maggiori aziende produttrici di munizioni hanno in catalogo cariche calibro 6,5 Creedmoor , in grado di soddisfare ogni esigenza ma come al solito le caratteristiche “più personali” si possono ottenere solo con una buona, sana ricarica casalinga.
Il nostro 6,5 potrebbe venir caricato con una gamma di palle talmente variegata da fare invidia al 270 W o al 30.06! Di proiettili sfusi calibro .264 millesimi di pollice se ne trovano una infinità, con granature che vanno dai leggerissimi 70 grani ai pesantissimi 160 grani. E’ curioso far notare che quasi tutti hanno una densità sezionale ed un coefficiente balistico eccellenti, spesso superiori a quello di molte altre palle di calibro maggiore.
La scelta è sempre condizionata dal genere di caccia che s’intende fare. Nel caso specifico del 6,5 Creedmoor è più che mai valido il principio che impone di utilizzare palle di peso medio - leggero per la caccia alla piccola selvaggina e quelle di peso medio - pesante per la caccia ai selvatici robusti e di grossa mole. Seguendo i consigli che mi ha dato Nicola Zentile, giovane quanto famosissimo armaiolo di Ramallo (TN), ideatore del calibro 7 mm Zentile, e mediante le prove che ho fatto personalmente sia sul terreno di caccia sia al poligono con una bellissima carabina Bergara B 14 HMR, ho visto che il binomio arma – munizione ha dato il meglio di sé con delle palle di peso sostenuto. In particolare ho riscontrato risultati eccezionali di precisione e potenza letale con le 140 Berger Hunting e con le Hornady ELD X da 143 spinte da 39 grani di polvere VHT N 550 inneschi Federal 210 Match e bossoli Norma o Nosler, con una OAL, lunghezza totale della munizione, di 72 mm per le Berger e 70 mm per le Hornady.
Credo che questo sia il motivo del perchè, specialmente per la caccia in montagna, molti cacciatori preferiscono usare le pesanti 140 grani a palle più leggere, sacrificando qualche centimetro in traiettoria ma acquistando sicuramente in costanza e in precisione.
Comunque, visto che spesso i nostri gusti personali non coincidono con quelli della nostra carabina, acquistando una carabina in calibro 6,5 Creedmoor sarebbe opportuno provare più munizioni per vedere quella che si adatta meglio alla nostra arma. Il calibro potrebbe essere veramente un’ottima scelta per quel cacciatore di selezione che all’occorrenza vuole anche cimentarsi in una gara di tiro tra colleghi ed amici senza paura di sfigurare.
Stiamo parlando di una munizione prestante e moderna, piacevole da sparare e che può dare molte soddisfazioni al cacciatore – tiratore nei tiri a lunga distanza, grazie all’eccellente densità sezionale dei proiettili che spara ed all’ottimo coefficiente balistico. L’aver deciso di adottare un bossolo di misura analoga a quelli del 6,5 x 47 Lapua, del 6,5 x 55 S e del 308 Winchester, gli consente di essere camerato in armi ad azione corta ed anche in semiauto dotate di caricatori prismatici ad alta capienza amovibili.
Per nostra scelta abbiamo voluto provare il calibro 6,5 Creedmoor più a caccia che al poligono, e i risultati sono stati ampiamente al di sopra delle aspettative. Non è stata certo una novità veder confermare le ottime doti di letalità e di precisione delle lunghe ed affusolate palle calibro 6,5 mm, che hanno sempre soddisfatto i cacciatori di tutto il mondo, in particolare quelli europei. Per usare la micidiale combinazione Bergara B 14 HMR – 6,5 Creedmoor è stata usata soltanto in Maremma e..dintorni, ma ci siamo riproposti di collaudarla meglio nella pustza ungherese a caccia di caprioli , dove i tiri sono sempre molto più lunghi ed impegnativi.
Si ringrazia l’Armeria RA Sport ed in particolare Mauro Redolfi per aver fornito la carabina e tutto il materiale necessario per le prove.
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Marco Benecchi