XI Coppa Italia Fidc per mute su Lepre: un successo sotto ogni profilo


mercoledì 23 novembre 2016
    

Macchina organizzativa perfetta, terreni impeccabili, livello elevato malgrado il maltempo

Successo sotto ogni profilo per la macchina organizzativa della Federcaccia Lazio e provinciale di Viterbo, in collaborazione con “Segugi e Segugisti”, in occasione della XI Coppia Italia per cani da seguita su lepre in muta per categorie A e B (cani iscritti e non iscritti Enci). Dal 17 al 20 novembre, Montefiascone ha ospitato conduttori e segugi provenienti da tutta Italia, rappresentanti di eccellenze cinofilo-venatorie di primissimo livello. Le zone di ripopolamento e cattura gestite dall’Atc Vt 1, pregiatissime per terreni e qualità dei selvatici, hanno ospitato le semifinali, mentre le giornate di sabato 19 e domenica 20 hanno avuto per scenario due aziende venatorie gestite con estrema oculatezza: l'A.F.V. Chiusa Farina (Ischia di Castro - Viterbo) per la categoria A e l’A.T.V. Il Tesoro (Acquapendente) per la B.

Il maltempo non ha risparmiato le giornate delle semifinali e della finale del sabato, il che, unito alla forte presenza di ungulati sui terreni prescelti, ha messo davvero a durissima prova tutti gli equipaggi, con la componente aleatoria a giocare un ruolo ancor più determinante nel fare la differenza tra le migliori mute italiane. Queste ultime hanno reso onore al proprio blasone, dimostrandosi attrezzate sotto ogni aspetto, e dando vita ad azioni stupende durante l’intero fine settimana. I giudici Marcello Canonico, Franco Nardi, Andrea Paliotta, Rossano Fognani, Giuseppe Iacoponi, Pietro Cristofolini, Marco Di Ventura, Maurizio Scipioni e Felice Santacroce hanno potuto assistere al lavoro di alcuni rappresentanti dell’eccellenza cinofila italiana su lepre, traendone considerazioni ed emozioni.
Al termine della “quattro giorni” ad aggiudicarsi la Coppa Italia per la categoria A è stata la muta di Andrea Cataldi, che si è imposta sull’equipaggio di Massimo Sarandrea. Terzo classificato Rodolfo Del Treste. Per la categoria B vittoria di Michele Calderari, davanti ai segugi di Giorgio Sorichetti  e di Giovanni Ferrero.
Davvero impeccabile la macchina organizzativa, coordinata da Giuseppe Iacoponi con la Segreteria affidata al puntuale Maurizio Bellacima. Per l’intero arco della manifestazione tutto è andato secondo copione, con un bellissimo “zero” sulla casella dei reclami a testimoniare quanto tutto sia stato curato fin nei minimi dettagli.
Soddisfatto, e non poco, il presidente reginale di Federcaccia Lazio Aldo Pompetti, cui per la seconda volta nel giro di due anni è stata affidata l’organizzazione della finale nazionale di Coppa Italia in muta. Il presidente regionale ha ringraziato tutti, dagli organizzatori alle istituzioni, dai giudici ai concorrenti, dall’Atc di Viterbo 1 agli istituti privati che hanno ospitato le finali. "Rispetto per l'ambiente e per la selvaggina: questo è il messaggio – ha detto Pompetti durante le premiazioni – che intendiamo divulgare ad ogni livello. Il nostro obiettivo deve essere quello di acquisire sempre maggiore credibilità, fino a proporci per un'oculata gestione dell'ambiente e della fauna”.

Pompetti ha esteso ai presenti anche il saluto del presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio, appassionato segugista ma impossibilitato a prendere parte alla manifestazione.

Federcaccia Lazio ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della Coppa Italia.

Roma, 22 Novembre 2016
Ufficio Stampa Federcaccia Lazio

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