L'opposizione in Commissione bipartisan contro l'emendamento che avrebbe allungato i tempi di caccia non può cogliere di sorpresa più di tanto. Il sottosegretario al Turismo Michela Brambilla d'altra parte all'interno della Commissione Agricoltura ha portato avanti gli interessi del settore turistico a cui l'idea di una caccia aperta in diversi periodi dell'anno non piace per nulla "se sparissero i paletti temporali che delimitano la stagione venatoria - ha dichiarato - si andrebbe ovviamente a creare uno sciagurato danno a quello che è l’equilibrio dell’ambiente e della fauna selvatica”.
“Non sarebbe certo un bell’incentivo” - ha detto ancora la Brambilla - se i turisti italiani e stranieri (magari “mentre fanno un picnic o passeggiano”) rischiassero di “essere sorpresi da qualcuno che, con un fucile in mano, è a caccia di qualche disperata bestiola…”
La Brambilla inoltre personalmente aveva già espresso le sue posizioni anticaccia prima della discussione in Commissione "Se volete sapere la mia posizione, non quella del sottosegretario al Turismo ma quella di Michela Vittoria Brambilla, io credo che la caccia andrebbe esclusivamente abolita. Sempre e comunque”.
A queste forti dichiarazioni ha risposto Federfauna: "con quanti voti personali è stata eletta la Brambilla? Quanti sono in Italia i cacciatori e tutte le persone che gravitano attorno al settore? Cosa succederebbe se questi ultimi cominciassero a raccogliere le firme per ‘abolire la Brambilla’?”.
E’ consapevole, la Brambilla, aggiungiamo noi, di quante risorse aggiuntive porta la caccia al turismo, agriturismo compreso? Prima di esporsi con affermazioni di competenza (sarebbe meglio dire di “incompetenza”), vada a studiarsi la “sua” materia e poi torni, che la interroghiamo.