Rapporto Ispra: Lepre bianca in calo, coniglio selvatico non minacciato


giovedì 30 aprile 2009
    

Lepre bianca coniglio selvaticoLa Lepre bianca o variabile è inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione di IUCN all'interno della categoria Least Concern, cioè a basso rischio in termini di conservazione. Il Rapporto Ispra sulle specie cacciabili per questa specie si discosta da altre valutazioni più ottimiste e recita “si ritiene molto probabile  che si sia verificato un peggioramento complessivo della condizione della specie”, indicando un significativo calo della popolazione soprattutto in Val d'Aosta e nella provincia di Bolzano. La variazione demografica sarebbe causata da erosione degli habitat e da una caccia non commisurata alla produttività naturale delle popolazioni. La specie è presente sull'intera catena alpina dagli 800 ai 2800 metri di altitudine con basse densità di popolazione.

Il Coniglio selvatico è invece considerato dalla lista rossa di IUCN una specie minacciata sia a livello europeo che globale. In Italia, concentra la sua presenza in Sicilia, Sardegna, nella Toscana centro – occidentale e nella parte occidentale della Pianura Padana e a differenza della situazione globale in Italia la specie è definita dal Rapporto Ispra come non minacciata.

Le popolazioni risentono delle ampie fluttuazioni demografiche della specie dovute alla pressione venatoria e alle ricorrenti epidemie di mixomatosi ma non in maniera determinante. Soprattutto in Sicilia, dove la specie sembra trovare le condizioni biogeografiche ed ecologiche più favorevoli. I dati italiani secondo quanto enunciato nel Rapporto Ispra, sono  limitati e localizzati, sono pertanto disponibili solo informazioni a livello locale con un livello di qualità molto variabile.

Per quanto riguarda la pressione venatoria sulla specie, il Rapporto dice “Il periodo di caccia attualmente previsto dalla normativa nazionale (dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre) risulta accettabile sotto il profilo biologico e tecnico per quanto concerne le popolazioni dell’Italia peninsulare e della Sardegna. Per quanto concerne la Sicilia, i dati raccolti recentemente sulla fenologia riproduttiva della specie consentono di ritenere accettabile l’anticipazione del prelievo ai primi giorni di primo settembre, utilizzando il disposto della legge n. 157/92, art. 18 comma 2”.

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