Sempre più ungulati nei Parchi toscani. Ok piano a San Rossore


mercoledì 10 gennaio 2018
    

 A proposito di abbattimenti nelle aree protette toscane, per cui in questi giorni stanno partendo i corsi rivolti ai cacciatori (almeno per le province di Siena ed Arezzo), il Parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli risponde al problema fauna mettendo invece mano al bilancio. Dovendo rispondere rispondere alle proteste degli agricoltori per la massiccia presenza di cinghiali, dopo ben sei anni dall'ultima volta il Parco ha stanziato 70 mila euro per pagare i danni. A questa operazione si è affiancato un nuovo piano operativo per controllare il numero di cinghiali e di daini, che però sarà però attuato esclusivamente dal personale dell'ente Parco, e da quello di ditte esterne, a carico quindi dell'ente.

Da un articolo del Tirreno si apprende infatti che lo scorso mese è stato approvato il “Programma dell’attività di gestione degli ungulati 2017/2018”, lo strumento per la gestione della popolazione di cinghiali e daini che prevede, entro la fine del 2018, una riduzione di oltre 3.000 daini e di circa 485 cinghiali.
 
L’obiettivo è di limitare il "progressivo incremento numerico della fauna ungulata - si legge nel programma - che crea situazioni locali di conflitto, a volte difficilmente sostenibile da un punto di vista economico e sociale, legate al forte impatto che queste specie possono esercitare sull’ambiente e sulle attività antropiche" (in particolare danni alle colture e incidenti stradali) raggiungendo "densità ecocompatibili delle popolazioni di daino e cinghiale in tutte le aree del Parco" attraverso un piano quinquennale. Per realizzarlo, il territorio del Parco è stato suddiviso in otto sub-aree, separate da confini naturali ed artificiali.


7 commenti finora...

Re:Sempre più ungulati nei Parchi toscani. Ok piano a San Rossore

Smettiamola di masturbarci coi soliti cavilli tipici italiani, se uno partecipa ad un piano di controllo indipendentemente che sia conduttore o proprietario di fondo o guardia di qualsiasi provenienza deve essere in possesso di licenza di caccia e quindi in italiano si chiama cacciatore.

da Frank 44 11/01/2018 19.59

Re:Sempre più ungulati nei Parchi toscani. Ok piano a San Rossore

Invalidato infine l'articolo 93 che ha sostituito l’art. 36 della legge regionale n. 29 del 1994, nella parte in cui (al comma 2) consente consente l’attuazione dei piani di abbattimento da parte di «cacciatori riuniti in squadre validamente costituite, nonché cacciatori in possesso della qualifica di coadiutore al controllo faunistico o di selecontrollore». Qui le questioni di legittimità costituzionale sono due. L'impugnativa del Governo riguarda in primo luogo la parte in cui consente, oltre alle azioni di controllo esercitate con metodi ecologici, anche la previsione di piani di abbattimento, senza prevedere quindi una rigida subordinazione dei piani di abbattimento alla preventiva utilizzazione dei metodi ecologici come imposto dalla legge 157/92. In sostanza l’abbattimento è permesso solo se l’ISPRA ha verificato l’inefficacia dei metodi ecologici e le Regioni non possono legiferare diversamente. "La norma impugnata non assicura la priorità del metodo ecologico rispetto al piano di abbattimento, parificando invece l’uno e l’altro strumento, senza fare riferimento alle verifiche demandate all’ISPRA. La seconda questione di legittimità costituzionale accolta dalla Corte riguarda la parte dell'articolo che permette l’attuazione dei piani di abbattimento anche da parte di cacciatori riuniti in squadre validamente costituite e di cacciatori in possesso della qualifica di coadiutore al controllo faunistico o di selecontrollore. "L’art. 19, comma 2, della legge n. 157 del 1992, invece, - scrive la Consulta - non permette ai cacciatori di prendere parte all’abbattimento, a meno che non siano proprietari o conduttori del fondo sul quale si attua il piano. Questa Corte ha già ritenuto che l’elenco contenuto nella norma statale, con riguardo alle persone abilitate all’attività in questione, è tassativo, e che una sua integrazione da parte della legge regionale riduce il livello minimo e uniforme di tutela dell’ambiente

da capre capre capre 11/01/2018 11.51

Re:Sempre più ungulati nei Parchi toscani. Ok piano a San Rossore

Con sentenza del 23 maggio scorso, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima parte della legge regionale Ligure n. 29 del 2015 (Collegato ambientale che ha in parte modificato la legge regionale sulla caccia). In particolare sono state accolte le censure del Consiglio dei Ministri sulle disposizioni in merito all'addestramento cani, alle 15 giornate libere rispetto all'opzione scelta (ndr, queste due norme di fatto erano già state cambiate dalle più recenti modifiche dalla Regione), al recupero dei selvatici feriti (con armi) oltre l'orario di caccia e nei giorni di silenzio venatorio e ai Piani di abbattimento affidati a squadre di cacciatori.

da capre capre capre 11/01/2018 11.46

Re:Sempre più ungulati nei Parchi toscani. Ok piano a San Rossore

" Studiare la legge ".Non è specificato se il personale delle " ditte esterne " sia costituito in toto da proprietari o conduttori di fondi o guardie forestali o guardie comunali.Ma già, dimenticavo,per qualcuno l'importante e che non ci siano cacciatori.Dimenticando però che quando un qualsiasi individuo, provvisto di arma, partecipa ad un piano di controllo deve necessariamente avere la licenza di caccia.Perciò chiamatelo come vi pare o come il politicamente corretto vi suggerisce, ma nei fatti è un cacciatore.

da Frank 44 11/01/2018 11.13

Re:Sempre più ungulati nei Parchi toscani. Ok piano a San Rossore

Modificare urgentemente la 157/92,perchè quando questa è nata,escludendo poche regioni dove veniva praticata la caccia di agli ungulati,nelle altre regioni, non sapevano che cosa era e come andava fatta,ne tantomeno di che cosa si stava parlando.

da Fucino Cane 11/01/2018 10.08

Re:Sempre più ungulati nei Parchi toscani. Ok piano a San Rossore

Art. 19. (Controllo della fauna selvatica) 1. Le regioni possono vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia a determinate specie di fauna selvatica di cui all'articolo 18, per importanti e motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie o altre calamità. 2. Le regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali. Queste ultime potranno altresì avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purchè muniti di lincenza per l'esercizio venatorio, nonchè delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l'esercizio venatorio.

da studiare la legge 11/01/2018 8.54

Re:Sempre più ungulati nei Parchi toscani. Ok piano a San Rossore

Bene, se gli abbattimenti vengono fatti da personale " di ditte esterne " gli animalisti non avranno niente da ridire ?

da Frank 44 10/01/2018 19.35