La caccia in Umbria negli anni 50, scatti e scritti di Teodoro Laurenti


mercoledì 13 febbraio 2013
    
A un anno di distanza dalla mostra fotografica dedicata a Teodoro Laurenti,  curata dal giornalista e scrittore Vladimiro P. Palmieri durante l’edizione 2012 di CaPeTav, fiera dedicata alla caccia, alla pesca e al tiro sportivo di Bastia Umbra, esce il libro - catalogo “La caccia in Umbria negli anni ’50. Cento scatti e dieci scritti di Teodoro Laurenti, giornalista e fotografo”. 

La pubblicazione, edita da La Rocca, sarà presentata vener
dì 15 febbraio alle 15.30, a Villa Redenta, Spoleto. Il libro porta la firma dello stesso Palmieri ed è uno spaccato fedele di tempi e territori soltanto all’apparenza lontani dai giorni nostri, ma che in realtà sono moderne radici di una regione e di più comunità, quelle umbre, legate da tradizioni comuni. Una di queste è, innegabilmente, la caccia.

Nel difficile contesto del dopoguerra e della ricostruzione, l’opera di Teodoro Laurenti offre una visione a 360 gradi dell’attività venatoria e del territorio in Umbria. Tra il 1949 e il 1957, periodo durante il quale collaborò con la storica rivista Diana, Laurenti realizzò una produzione fotografica e intellettuale sul tema “caccia” che non trova termini di paragone in tutta la regione.

Come tutto il resto in Italia a quei tempi, anche l’attività venatoria aveva bisogno di essere ricostruita, a cominciare dalle popolazioni selvatiche che andavano ripristinate prima e tutelate poi. Teodoro Laurenti si fece parte attiva di questo impegno, descrivendolo nel dettaglio attraverso una sessantina di articoli su Diana e centinaia di foto che sono in sé memoria storica dell’Umbria, non solo dal punto di vista dell’ars venandi. Alla presentazione del libro prenderà parte anche l’assessore regionale alla Caccia Fernanda Cecchini, mentre al collega Marco Ramanzini, direttore del Cacciatore Italiano, spetterà il compito di coordinare gli interventi.


1 commenti finora...

Re:La caccia in Umbria negli anni 50, scatti e scritti di Teodoro Laurenti

"Come tutto il resto in Italia a quei tempi, anche l’attività venatoria aveva bisogno di essere ricostruita, a cominciare dalle popolazioni selvatiche che andavano ripristinate prima e tutelate poi." E come una sinuoide....si parte da zero si arriva al piu' poi si ritorna a zero e si riparte per il meno......adesso siamo in discesa verso il meno.....questa testimonanzia degli anni cinquanta dimostra che la fine non esiste.e la SFIGA e' ciclica.

da GM 15/02/2013 22.07